Coldiretti attacca Regione: "Manca strategia condivisa e ascolto territorio"
La burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all’anno, sottratti all’attività degli agricoltori
martedì 6 giugno 2017
"Due anni di occasioni mancate per la Puglia – denuncia con forza il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – e non si può più sottacere l'assoluta mancanza di strategia regionale condivisa per il settore agricolo. Dal PSR, alla semplificazione, dalla gestione dell'acqua alla fauna selvatica, gli agricoltori pugliesi aspettano provvedimenti e sostegni finanziari di cui non si ha certezza alcuna. Basti pensare che 5mila giovani aspettano da un anno, che sia finalmente attivo il portale per presentare le domande di primo insediamento per 40milioni di euro, dotazione finanziaria assegnata ad un Bando aperto nel lontano luglio 2016. Il mancato funzionamento del portale inibisce l'inserimento dei business plan anche su altri bandi. Gravissimo – continua Cantele - il ritardo accumulato anche sul fronte della semplificazione in agricoltura. La burocrazia fa perdere fino a 100 giorni di lavoro all'anno che vengono sottratte all'attività degli agricoltori in un difficile momento di crisi. Eppure il provvedimento 'azzera burocrazia' è stato approvato con delibera di Giunta regionale n. 243 nel lontano 18 febbraio del 2013. Purtroppo, a distanza di 4 anni non sono state scritte le determine di attuazione, tranne una che è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale e frettolosamente ritirata. Intanto, gli agricoltori sono in balia di cinghiali e predoni, in un clima da far west per l'assenza di sicurezza e presidio delle aree rurali".
Il resoconto del mancato ascolto del territorio – secondo Coldiretti Puglia – attiene anche altre spinose questioni aperte che sono emerse nel corso di una Giunta d'urgenza dei Presidenti di Coldiretti della Puglia che ha esaminato l'attuale stato del settore agricolo.
"E' rimasta inascoltata la nostra richiesta di convocazione del tavolo di filiera lattiero-casearia – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – necessità dovuta all'attuale situazione del mercato del latte in Puglia, soprattutto alla luce dell'entrata in vigore del Decreto sull'etichettatura obbligatoria che impone scelte chiare sotto svariati aspetti. Il sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione in termini promozionali e, più in particolare, in termini di programmazione di fondi pubblici, debbono, a nostro avviso, concentrarsi su aziende e filiere che esaltino il valore del Made in Puglia. Caduto nel dimenticatoio anche il tavolo cerealicolo, che si è riunito su nostra sollecitazione – continua Corsetti - l'anno scorso solo una volta, in occasione della 'guerra del grano'. Altrettanto pericolosa la mancata offensiva, aldilà dei rapporti di collaborazione con il Commissario dei consorzi di bonifica, che doveva essere già stata organizzata per la governance dell'acqua in Puglia tra Consorzi, Arif e Aqp, con lo spauracchio della gestione pubblica che, oltre ad aggravare i costi a carico degli agricoltori del 10%, non potrà sfruttare appieno i finanziamenti pubblici messi a disposizione dai Piani Nazionali".
La normativa regionale in materia agricola, inoltre, è oggi dispersa in numerose leggi e norme – e altre ancora sono in discussione su agricoltura sociale, consumo del suolo ecc.. - che non riescono a dare un quadro di insieme delle problematiche e delle necessità dell'intero comparto e che anzi, in alcune sue parti, rischiano di essere generiche, incomplete e, a volte, contraddittorie. Per questo Coldiretti Puglia aveva proposto un corpo normativo di riordino che riuscisse a porre tutte le esigenze del mondo agricolo in un unico disegno compatto e coerente, in grado di essere base certa del corpo normativo per l'agricoltura e l'agroindustria regionale.
Il resoconto del mancato ascolto del territorio – secondo Coldiretti Puglia – attiene anche altre spinose questioni aperte che sono emerse nel corso di una Giunta d'urgenza dei Presidenti di Coldiretti della Puglia che ha esaminato l'attuale stato del settore agricolo.
"E' rimasta inascoltata la nostra richiesta di convocazione del tavolo di filiera lattiero-casearia – incalza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – necessità dovuta all'attuale situazione del mercato del latte in Puglia, soprattutto alla luce dell'entrata in vigore del Decreto sull'etichettatura obbligatoria che impone scelte chiare sotto svariati aspetti. Il sostegno ai sistemi produttivi e della trasformazione in termini promozionali e, più in particolare, in termini di programmazione di fondi pubblici, debbono, a nostro avviso, concentrarsi su aziende e filiere che esaltino il valore del Made in Puglia. Caduto nel dimenticatoio anche il tavolo cerealicolo, che si è riunito su nostra sollecitazione – continua Corsetti - l'anno scorso solo una volta, in occasione della 'guerra del grano'. Altrettanto pericolosa la mancata offensiva, aldilà dei rapporti di collaborazione con il Commissario dei consorzi di bonifica, che doveva essere già stata organizzata per la governance dell'acqua in Puglia tra Consorzi, Arif e Aqp, con lo spauracchio della gestione pubblica che, oltre ad aggravare i costi a carico degli agricoltori del 10%, non potrà sfruttare appieno i finanziamenti pubblici messi a disposizione dai Piani Nazionali".
La normativa regionale in materia agricola, inoltre, è oggi dispersa in numerose leggi e norme – e altre ancora sono in discussione su agricoltura sociale, consumo del suolo ecc.. - che non riescono a dare un quadro di insieme delle problematiche e delle necessità dell'intero comparto e che anzi, in alcune sue parti, rischiano di essere generiche, incomplete e, a volte, contraddittorie. Per questo Coldiretti Puglia aveva proposto un corpo normativo di riordino che riuscisse a porre tutte le esigenze del mondo agricolo in un unico disegno compatto e coerente, in grado di essere base certa del corpo normativo per l'agricoltura e l'agroindustria regionale.