CIA Levante, l'andriese Felice Ardito è il nuovo presidente
Nuovo esecutivo composto al 100% da imprenditori agricoli e operatori dell'agriturismo
giovedì 25 gennaio 2018
È Felice Ardito, olivicoltore e vitivinicoltore, il nuovo presidente di CIA-Agricoltori Italiani Levante. Lo ha decretato l'assemblea provinciale del 23 gennaio, riunita nella Sala Azzurra della Camera di Commercio di Bari. Importanti ruoli istituzionali sono affidati a Piarulli, Bucci, De Noia e Curci. Già presidente provinciale CIA Bat, Felice Ardito, 59 anni, di Andria, produttore di olive da olio della varietà coratina e uva da vino, guida ora la macroarea che comprende Bari e la sesta provincia. Il nuovo esecutivo è composto al 100% da imprenditori agricoli, olivicoltori, viticoltori, ortofrutticoltori e operatori dell'agriturismo. Hanno presieduto l'assemblea Raffaele Carrabba, presidente regionale Cia Puglia; Danilo Lolatte, direttore regionale Cia Puglia; il direttore della Cia Levante Giuseppe Creanza. Ha concluso i lavori Mauro Di Zio presidente della Cia Abruzzo.
È stato approvato anche un corposo documento di proposte politico-associative. Nel capitolo relativo al rapporto agricoltura e ambiente, CIA Levante propone di esaminare le criticità in appositi tavoli tecnici: "Il nostro territorio - si legge - oltre che dai vincoli previsti dalle normative europee e nazionali, per oltre 68.000 ettari con ben 13 comuni, è interessato dai vincoli del Parco Nazionale dell'Alta Murgia che, di fatto, limitano l'imprenditorialità dei nostri agricoltori. L'istituzione di un tavolo permanente di confronto volto a fornire all'Ente spunti idonei per migliorare la gestione del territorio e delle risorse naturali avendo riguardo della precipua ruralità può rappresentare uno strumento che agevola lo sviluppo dell'area". Si affronta anche l'emergenza sicurezza: ogni giorno, ormai, si registrano episodi criminosi ai danni delle imprese agricole. CIA Levante esorta a denunciare e sollecita una convocazione più frequente dell'Osservatorio regionale sulla Sicurezza, istituito presso la Prefettura di Bari, affinché coordini tutti gli organi di controllo pubblici e privati presenti sul territorio.
Un'ampia sezione è dedicata all'annosa questione dei Consorzi di Bonifica commissariati. CIA-Agricoltori Italiani sta offrendo assistenza legale agli associati che hanno ricevuto avvisi di pagamento e di pignoramento. "Ribadiamo la contrarietà agli avvisi emessi per l'anno 2014, relativi al tributo 630, e chiediamo la sospensione per gli avvisi 2015 e 2016. Mancano un "Piano generale della bonifica" e un "Piano di ristrutturazione industriale" che siano finalizzati al recupero di efficienza del sistema irriguo. Abbiamo più volte denunciato l'assenza di opere di manutenzione straordinaria e l'inesistenza delle opere di manutenzione ordinaria. Registriamo l'assoluta mancanza di programmazione delle strutture e dotazioni organiche degli stessi consorzi". Ciò che può legittimare i Consorzi commissariati a chiedere il pagamento del contributo 630 è solo e unicamente la realizzazione effettiva delle opere previste nel Piano di Classifica, mentre la semplice adozione del Piano non autorizza i Consorzi a chiedere il tributo. La mancata realizzazione delle opere è fonte di illegittimità e di responsabilità contabile dell'Ente verso la Corte dei Conti, fino a configurare anche la fattispecie di responsabilità penale.
È particolarmente sentito nell'Ambito Territoriale Caccia della Provincia di Bari anche il tema dei danni da fauna selvatica: l'ultimo censimento ha rilevato la presenza di 3700 cinghiali, specie che ha avuto modo di riprodursi a dismisura con la costituzione dell'area protetta del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Occorrono procedure che snelliscano gli adempimenti burocratici per ottenere i risarcimenti e per lo smaltimento delle carcasse, unitamente ad un concreto abbattimento di costi per effettuare lo stesso smaltimento e all'esclusione dal "de minimis" per qualsiasi risarcimento danni, perché la fauna selvatica è di proprietà dello Stato.
Lo snellimento burocratico è tra le priorità della CIA a tutti i livelli: gli adempimenti amministrativi continuano a strozzare le imprese agricole, costrette a dedicare un terzo del proprio tempo per stare dietro alle carte. Le linee di indirizzo passano in rassegna tutte le principali battaglie della Confederazione, a partire dalla tutela del Made in Italy, e confermano l'impegno a sostegno della realizzazione dei progetti di filiera e delle azioni del PSR.
Il completamento del processo riorganizzativo di CIA Puglia è finalizzato a soddisfare la complessità dei bisogni espressi dalle imprese e dai cittadini e a offrire una risposta sempre più qualificata e competente agli associati, anche dal punto di vista della consulenza e dei servizi integrati alle imprese. "Innovare per un futuro sostenibile" è l'indirizzo programmatico dell'organizzazione in questa fondamentale fase di rinnovamento. Questa settimana si chiuderanno le assemblee elettive provinciali e il 10 febbraio, alle 9.30, l'Hotel Majestic di Bari ospiterà l'assemblea regionale, ultima tappa del processo di riforma dell'organizzazione agricola.
È stato approvato anche un corposo documento di proposte politico-associative. Nel capitolo relativo al rapporto agricoltura e ambiente, CIA Levante propone di esaminare le criticità in appositi tavoli tecnici: "Il nostro territorio - si legge - oltre che dai vincoli previsti dalle normative europee e nazionali, per oltre 68.000 ettari con ben 13 comuni, è interessato dai vincoli del Parco Nazionale dell'Alta Murgia che, di fatto, limitano l'imprenditorialità dei nostri agricoltori. L'istituzione di un tavolo permanente di confronto volto a fornire all'Ente spunti idonei per migliorare la gestione del territorio e delle risorse naturali avendo riguardo della precipua ruralità può rappresentare uno strumento che agevola lo sviluppo dell'area". Si affronta anche l'emergenza sicurezza: ogni giorno, ormai, si registrano episodi criminosi ai danni delle imprese agricole. CIA Levante esorta a denunciare e sollecita una convocazione più frequente dell'Osservatorio regionale sulla Sicurezza, istituito presso la Prefettura di Bari, affinché coordini tutti gli organi di controllo pubblici e privati presenti sul territorio.
Un'ampia sezione è dedicata all'annosa questione dei Consorzi di Bonifica commissariati. CIA-Agricoltori Italiani sta offrendo assistenza legale agli associati che hanno ricevuto avvisi di pagamento e di pignoramento. "Ribadiamo la contrarietà agli avvisi emessi per l'anno 2014, relativi al tributo 630, e chiediamo la sospensione per gli avvisi 2015 e 2016. Mancano un "Piano generale della bonifica" e un "Piano di ristrutturazione industriale" che siano finalizzati al recupero di efficienza del sistema irriguo. Abbiamo più volte denunciato l'assenza di opere di manutenzione straordinaria e l'inesistenza delle opere di manutenzione ordinaria. Registriamo l'assoluta mancanza di programmazione delle strutture e dotazioni organiche degli stessi consorzi". Ciò che può legittimare i Consorzi commissariati a chiedere il pagamento del contributo 630 è solo e unicamente la realizzazione effettiva delle opere previste nel Piano di Classifica, mentre la semplice adozione del Piano non autorizza i Consorzi a chiedere il tributo. La mancata realizzazione delle opere è fonte di illegittimità e di responsabilità contabile dell'Ente verso la Corte dei Conti, fino a configurare anche la fattispecie di responsabilità penale.
È particolarmente sentito nell'Ambito Territoriale Caccia della Provincia di Bari anche il tema dei danni da fauna selvatica: l'ultimo censimento ha rilevato la presenza di 3700 cinghiali, specie che ha avuto modo di riprodursi a dismisura con la costituzione dell'area protetta del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Occorrono procedure che snelliscano gli adempimenti burocratici per ottenere i risarcimenti e per lo smaltimento delle carcasse, unitamente ad un concreto abbattimento di costi per effettuare lo stesso smaltimento e all'esclusione dal "de minimis" per qualsiasi risarcimento danni, perché la fauna selvatica è di proprietà dello Stato.
Lo snellimento burocratico è tra le priorità della CIA a tutti i livelli: gli adempimenti amministrativi continuano a strozzare le imprese agricole, costrette a dedicare un terzo del proprio tempo per stare dietro alle carte. Le linee di indirizzo passano in rassegna tutte le principali battaglie della Confederazione, a partire dalla tutela del Made in Italy, e confermano l'impegno a sostegno della realizzazione dei progetti di filiera e delle azioni del PSR.
Il completamento del processo riorganizzativo di CIA Puglia è finalizzato a soddisfare la complessità dei bisogni espressi dalle imprese e dai cittadini e a offrire una risposta sempre più qualificata e competente agli associati, anche dal punto di vista della consulenza e dei servizi integrati alle imprese. "Innovare per un futuro sostenibile" è l'indirizzo programmatico dell'organizzazione in questa fondamentale fase di rinnovamento. Questa settimana si chiuderanno le assemblee elettive provinciali e il 10 febbraio, alle 9.30, l'Hotel Majestic di Bari ospiterà l'assemblea regionale, ultima tappa del processo di riforma dell'organizzazione agricola.