"Ci vediamo al centro", Mons. Luigi Mansi dialoga con i giovani

L'incontro si è svolto nelle serate di lunedì 27 e martedì 28 marzo

venerdì 31 marzo 2017
A cura di Antonio D'Oria
"Ci vediamo al centro" è lo slogan che ha accompagnato le due serate di lunedì 27 e martedì 28 marzo in cui S. E. Mons. Luigi Mansi ha voluto incontrare i giovani per conversare con loro su profonde tematiche attuali, avendo come base un riferimento biblico tratto da un brano del Vangelo. Nel corso delle due serate sono stati numerosi i giovani accorsi per ascoltare il messaggio del vescovo e rivolgergli domande: un momento, quest'ultimo, che Mons. Mansi predilige particolarmente.

La prima serata ha avuto luogo presso l'Officina San Domenico: a guidare l'incontro è stato Don Francesco Di Corato, che ha introdotto i vari momenti a cominciare dalla visione di uno spezzone de "Il giovane favoloso", film del 2014 diretto da Mario Martone incentrato sulla vita del poeta Giacomo Leopardi interpretato da Elio Germano; è stato anche presentato in concorso alla 71ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. A seguire vi è stata una lettura di alcune significative frasi del libro dello scrittore Alessandro D'Avenia, intitolato "L'arte di essere fragili". Il momento successivo si è rivelato altresì significativo: infatti i giovani presenti hanno ascoltato le testimonianze di due uomini che hanno parlato del loro riscatto dall'alcol; si è sottolineata, in questo contesto, anche la frase di Papa Francesco, ossia "Vivere la vita e non vivacchiare". La tematica ha avuto una prosecuzione con l'ascolto della canzone di Fabrizio De Andrè dal titolo "Il cantico dei drogati", suonata e cantata da un ragazzo.

Ha fatto seguito il momento centrale della serata, ossia l'intervento di Mons. Luigi Mansi, la cui riflessione ha preso le mosse dal brano del Vangelo previsto nella liturgia domenicale qualche settimana fa e che narra dell'incontro di Gesù con una samaritana al pozzo. Dopo aver fornito una spiegazione del brano evangelico, il vescovo ha invitato i giovani a cercare dentro di sè quello stesso "infinito" di cui parlava Leopardi e che ha consentito ai due giovani amici che hanno offerto la loro testimonianza ad uscire da una situazione difficile e a riscattarsi, proprio come si è sentita riscattata la samaritana dopo l'incontro con Gesù che ha letto nel suo animo e le ha aperto gli occhi.

La seconda serata di incontro con Sua Eccellenza si è svolta invece all'interno del Chiostro di San Francesco, nello spazio attorno al pozzo centrale. Ad introdurre e fare da guida alla serata è stato don Pasquale Gallucci, parroco presso la parrocchia Sant'Angelo. Nel primo momento della serata i giovani si sono sottoposti ad un gioco musicale proposto da due maestri dell'Accademia Musicale Federiciana. I ragazzi, divisi in quattro gruppi di cui ognuno doveva produrre un suono diverso attraverso un gioco di mani, hanno sperimentato quella collaborazione che ha permesso di identificare i quattro differenti suoni come parte di un unica sinfonia. In seguito ci si è recati all'interno della chiesa di San Francesco, dove è intervenuto il vescovo Mansi partendo dal brano del Vangelo in cui Gesù narra la parabola del buon samaritano. Sua Eccellenza ha introdotto la riflessione con i giovani ponendo loro la domanda "Ma voi volete essere felici?", e conducendo il successivo discorso sui temi della felicità, del rumore e dell'indifferenza, tema quest'ultimo che emerge in particolar modo nella parabola. Anche al termine di questo momento alcuni giovani hanno posto quesiti a Mons. Mansi, ben felice di rispondere e confrontarsi con il pensiero delle nuove generazioni.

Ottimo, dunque, il riscontro delle due serate da parte dei giovani: si tratta del loro secondo incontro con il vescovo Luigi Mansi da quando ha assunto il ministero episcopale nella nostra diocesi; Sua Eccellenza ha promesso che ve ne saranno altri, dichiarandosi felicissimo di stare in compagnia delle nuove generazioni e vedere in loro il volto nuovo della Chiesa.