Chiusura sede di Andria Camera di Commercio, monta la protesta

Dure note dell'Associazione ragionieri e dottori commercialisti e di De Mucci di Forza Italia

domenica 14 maggio 2017 10.34
Una generale levata di scudi sta accompagnando la notizia dell'imminente chiusura della sede cittadina della Camera di Commercio. Sono di queste ore altrettante e distinte prese di posizione, la prima del dottor Antonio Cannone della locale Associazione Ragionieri e dottori commercialisti e del dottor Luigi De Mucci, Commissario provinciale di Forza Italia.

"Alla luce della notizia circa la chiusura dello sportello decentrato della Camera di Commercio in Andria l'Associazione dei Ragionieri e Commercialisti di Andria prende posizione contro questa ipotesi di chiusura. L'Associazione chiaramente in considerazione dell'importanza della nostra Città e della presenza di numerose imprese ma anche di commercialisti e professionisti, invita la Camera di Commercio, il Comune e tutte le autorità preposte ad evitare che questa chiusura avvenga a causa dei conseguenti disagi nei confronti delle imprese ma anche degli stessi professionisti. La delibera di Giunta Camerale n. 8 del 13/03/2017 ha previsto la chiusura della sede decentrata di Andria, "tenuto conto della breve distanza chilometrica dalla sede di Barletta, su cui potrebbe confluire l'utenza di riferimento", senza indicare il bacino di utenti delle sedi menzionate, al fine di individuare le motivazioni economiche che hanno determinato la chiusura di Andria rispetto ad altre sedi. L'Associazione e tutti i Commercialisti ed Esperti Contabili di Andria sono a disposizione delle autorità preposte per poter dare il proprio contributo affinché venga individuata la soluzione più idonea nonché la sede più idonea per scongiurare questa chiusura".

Ed anche Luigi De Mucci (FI/Bat) sottolinea: "La delibera di Giunta Camerale n. 8 del 13/03/2017 ha previsto la chiusura della sede decentrata della Camera di Commercio di Andria.
L'utenza della città di Andria andrebbe a confluire a Barletta, senza tener conto del bacino di utenti di entrambe le sedi.
Non vi sono dirette ragioni di campanilismo, ma la chiusura di tale sede comporterebbe gravi disagi e disservizi per utenti e professionisti.
A tal modo, vi è il compito da parte delle istituzioni del territorio e di tutti i soggetti interessati in tale vicenda di individuare, quanto prima, tutte quelle utili soluzioni tese ad evitare la chiusura di suddetto ufficio".