Chirurgia 3D: sperimentazione nelle sale operatorie del “Bonomo”
Colonna Laparoscopica 3D e braccio robotico in prova
domenica 3 aprile 2016
8.24
Dopo la televisione ed il cinema, la tecnologia 3D fa ingresso anche in sala operatoria. Nella giornata di lunedì 4 aprile, infatti, laColonna Laparoscopica 3D "Einstein Vision", sarà presente in prova, presso le sale operatorie dell'ospedale "Bonomo"di Andria. La tecnica mini-invasiva, riduce del 30% il tempo di esecuzione e del 62% il tasso di errore. Sarà il dott. Mariano Cantatore, primario del reparto di ostetricia e ginecologia del "Bonomo" di Andria, ad utilizzare questa nuova tecnologia. Il dott. Cantatore, ha una grande esperienza negli interventi eseguiti in laparoscopia, la tecnica che consente al chirurgo, attraverso piccolissimi fori praticati sulla cute, di operare grazie all'introduzione all'interno dell'addome di strumenti e telecamere miniaturizzate.
«Questa nuova tecnologia – ci dice lo stesso dott. Cantatore – nei prossimi anni si imporrà prepotentemente nella pratica chirurgica consentendo al medico di operare con una invasività minima e, grazie agli appositi occhiali, di osservare sullo schermo le immagini dei piani anatomici per certi versi addirittura meglio che in chirurgia aperta». La visione in 3D offre al chirurgo un valore aggiunto: quella di una visione non più limitata alle due tradizionali dimensioni (altezza e lunghezza) ma dotata anche della terza, la profondità. In questo modo, il campo di visione del medico è completo e la percezione delle distanze diviene reale, senza più il limite dell'appiattimento delle immagini.
Secondo uno studio realizzato nel 2011 dall'università di Surrey (Inghilterra), l'utilizzo della laparoscopia in 3D migliora le performance dell'intervento chirurgico rispetto alla tecnologia bidimensionale con una riduzione del 30% del tempo di esecuzione e del 62% del tasso di errore. Insieme alla Colonna Laparoscopica 3D sarà utilizzato un innovativo Braccio Robotico in grado di garantire la stabilità dell'immagine, favorendo così la concentrazione dell'operatore e quindi un miglio risultato dell'atto chirurgico.
«Attraverso questo "robottino" – ha ricordato il dott. Cantatore – il chirurgo avrà la sensazione e la possibilità di operare vedendo come in campo aperto, come in passato, ma con tutti i vantaggi dell'operazione eseguita con tecnica laparoscopica mini-invasiva. L'intera strumentazione, la colonna laparoscopica, il braccio robotico, le telecamere con doppia visione che simulano l'occhio umano, ma anche il software che permette l'alta definizione dello schermo in 3D – permette al chirurgo di operare con maggiore precisione e minore affaticamento».
Benefici anche per il paziente, in quanto l'intervento risulta più sicuro e di conseguenza garantisce un miglior decorso post-operatorio grazie all'approccio mininvasivo, e di conseguenza anche la degenza ospedaliera e dolore post-operatorio risultano sensibilmente ridotti.
«Questa nuova tecnologia – ci dice lo stesso dott. Cantatore – nei prossimi anni si imporrà prepotentemente nella pratica chirurgica consentendo al medico di operare con una invasività minima e, grazie agli appositi occhiali, di osservare sullo schermo le immagini dei piani anatomici per certi versi addirittura meglio che in chirurgia aperta». La visione in 3D offre al chirurgo un valore aggiunto: quella di una visione non più limitata alle due tradizionali dimensioni (altezza e lunghezza) ma dotata anche della terza, la profondità. In questo modo, il campo di visione del medico è completo e la percezione delle distanze diviene reale, senza più il limite dell'appiattimento delle immagini.
Secondo uno studio realizzato nel 2011 dall'università di Surrey (Inghilterra), l'utilizzo della laparoscopia in 3D migliora le performance dell'intervento chirurgico rispetto alla tecnologia bidimensionale con una riduzione del 30% del tempo di esecuzione e del 62% del tasso di errore. Insieme alla Colonna Laparoscopica 3D sarà utilizzato un innovativo Braccio Robotico in grado di garantire la stabilità dell'immagine, favorendo così la concentrazione dell'operatore e quindi un miglio risultato dell'atto chirurgico.
«Attraverso questo "robottino" – ha ricordato il dott. Cantatore – il chirurgo avrà la sensazione e la possibilità di operare vedendo come in campo aperto, come in passato, ma con tutti i vantaggi dell'operazione eseguita con tecnica laparoscopica mini-invasiva. L'intera strumentazione, la colonna laparoscopica, il braccio robotico, le telecamere con doppia visione che simulano l'occhio umano, ma anche il software che permette l'alta definizione dello schermo in 3D – permette al chirurgo di operare con maggiore precisione e minore affaticamento».
Benefici anche per il paziente, in quanto l'intervento risulta più sicuro e di conseguenza garantisce un miglior decorso post-operatorio grazie all'approccio mininvasivo, e di conseguenza anche la degenza ospedaliera e dolore post-operatorio risultano sensibilmente ridotti.