Chiesa di Santa Croce, Suriano: «Perchè è chiusa dal 1 luglio?»
Nota del professore andriese sulla laura basiliana nei pressi di San Valentino
domenica 23 agosto 2015
8.47
«A pochi passi da Piazza Caduti sul lavoro. Rione Croci. Giù in un fossato profondo di quasi tre metri, giace la Laura Basiliana di Santa Croce. Insieme alle altre quattro chiese rupestri di Andria fu eretta all'epoca dell'epoca dell'iconoclastia religiosa, allorchè i monaci basiliani furono costretti alla fuga dall'Asia minore. La laura basiliana di Santa Crocefu definita "la cappella sistina" di tutte le chiese rupestri dell'Italia meridionale per la dovizia dei suoi splendidi affreschi. Appena otto mesi fa, il 1 Novembre 2014, si svolse la cerimonia di riapertura di Santa Croce alla presenza di un folto pubblico di autorità civili, politiche, militari e religiose. Un avvenimento di grande importanza sul piano artistico, culturale e religioso, qui ad Andria». Inizia così la lunga nota del Prof. Riccardo Suriano sulla vicenda del ripristino e della riapertura di un bene storico-architettonico di grande rilevanza.
«Quella inaugurazione - ha spiegato Suriano - chiudeva finalmente una vicenda intricatissima e pluridecennale fatta di lavori di recupero e di restauro prima approvati, finanziati, iniziati, poi sospesi, ripresi nuovamente e poi ancora interrotti a causa di una macchina burocratica molto farroginosa e complicatissima. Ma dopo otto mesi la laura basiliana di Santa Croce è stata chiusa nuovamente! Proprio nei mesi estivi quando il flusso turistico è maggiore. È un fatto molto grave. La gestione di Santa Croce fu affidata alla Parrocchia Maria Addolorata alle Croci. Per otto mesi, ogni lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 10,00 alle 12,00, Santa Croce è stata aperta alle visite guidate con un'apposita guida. So che negli otto mesi il numero dei visitatori è cresciuto, specialmente di studenti andriesi di ogni ordine e grado. (Sarebbe molto interessante e doveroso pubblicare i dati delle visite guidate). Purtroppo dal 1 Luglio 2015 il servizio non esiste più. Santa Croce è tornata ad essere chiusa, silenziosa, deserta».
Poi l'amara riflessione finale del Prof. Suriano: «Forse la sua chiusura è collegata ai risultati delle ultime elezioni comunali di maggio scorso? Ora, io mi chiedo: si può legare le sorti della laura basiliana di Santa Croce alle sorti politico-elettoralistiche dell'Assessorato alla cultura? Un bene culturale è perenne, gli Assessori alla cultura no! Cambiano nel tempo secondo gli umori e i capricci del popolo. Guai se capitasse la stessa cosa a Castel del Monte! Guai se dipendesse dalla fortuna di un uomo politico! Guai se seguisse lo stesso andamento della politica! Sarebbe una rovina, un disastro, un fallimento. Questo vale anche per la splendida chiesa rupestre di Santa Croce di Andria!».
«Quella inaugurazione - ha spiegato Suriano - chiudeva finalmente una vicenda intricatissima e pluridecennale fatta di lavori di recupero e di restauro prima approvati, finanziati, iniziati, poi sospesi, ripresi nuovamente e poi ancora interrotti a causa di una macchina burocratica molto farroginosa e complicatissima. Ma dopo otto mesi la laura basiliana di Santa Croce è stata chiusa nuovamente! Proprio nei mesi estivi quando il flusso turistico è maggiore. È un fatto molto grave. La gestione di Santa Croce fu affidata alla Parrocchia Maria Addolorata alle Croci. Per otto mesi, ogni lunedì, mercoledì e venerdì, dalle ore 10,00 alle 12,00, Santa Croce è stata aperta alle visite guidate con un'apposita guida. So che negli otto mesi il numero dei visitatori è cresciuto, specialmente di studenti andriesi di ogni ordine e grado. (Sarebbe molto interessante e doveroso pubblicare i dati delle visite guidate). Purtroppo dal 1 Luglio 2015 il servizio non esiste più. Santa Croce è tornata ad essere chiusa, silenziosa, deserta».
Poi l'amara riflessione finale del Prof. Suriano: «Forse la sua chiusura è collegata ai risultati delle ultime elezioni comunali di maggio scorso? Ora, io mi chiedo: si può legare le sorti della laura basiliana di Santa Croce alle sorti politico-elettoralistiche dell'Assessorato alla cultura? Un bene culturale è perenne, gli Assessori alla cultura no! Cambiano nel tempo secondo gli umori e i capricci del popolo. Guai se capitasse la stessa cosa a Castel del Monte! Guai se dipendesse dalla fortuna di un uomo politico! Guai se seguisse lo stesso andamento della politica! Sarebbe una rovina, un disastro, un fallimento. Questo vale anche per la splendida chiesa rupestre di Santa Croce di Andria!».