Chiesa di San Domenico: ritrova la luce un patrimonio abbandonato
Dal 1986 ad oggi tante peripezie per uno dei complessi più grandi ed antichi di Andria
venerdì 14 marzo 2014
08.54
Torna al suo antico splendore, nel Centro Storico della Città di Andria, la Chiesa di San Domenico. Chiusa nel 1986 per l'inizio dei lavori di restauro, tante le peripezie burocratiche ed economiche che il bene storico ha dovuto sopportare sino alla rinascita ben 28 anni dopo. La chiesa e l'annesso convento in stile gotico, furono fatti costruire nel 1398 da donna Sveva Orsini, vedova del duca di Andria Francesco I Del Balzo di cui è conservato il corpo intatto all'interno della sacrestia. La chiesa fu intitolata alla Madonna dell'Umiltà e fu affidata in custodia ai padri domenicani.
La Diocesi, infatti, quasi trent'anni fa cedette il bene storico al Comune di Andria per l'acquisizione di un finanziamento da parte dello Stato per i lavori di ristrutturazione mai completati. Nel 2000, poi, il ritorno del bene in possesso alla Diocesi e l'avvio dell'iter, pochi anni fa, di un finanziamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri per terminare i lavori di restauro con fondi anche propri della Diocesi e della CEI. L'Arch. Rosangela Laera, direttrice dei lavori di restauro, spiega ai nostri microfoni gli interventi e la storia di una delle Chiese più antiche del centro storico cittadino: «Il complesso di San Domenico era un contenitore culturale e di valore inestimabile - dice l'Arch. Laera - che nei secoli ha rappresentato un vero fiore all'occhiello della Città di Andria. Oggi è un bene nuovamente fruibile con ancora molto lavoro da fare per sistemare la canonica, il prezioso coro e tante altre importanti cose».
Nel 1510 fu costruito il portale della chiesa in stile rinascimentale, nel 1769 venne completato il campanile di pietra in stile barocco, nel 1809 il convento fu utilizzato come carcere. Un concentrato di storia tutto da scoprire con foto ed immagini in esclusiva per AndriaViva.
La Diocesi, infatti, quasi trent'anni fa cedette il bene storico al Comune di Andria per l'acquisizione di un finanziamento da parte dello Stato per i lavori di ristrutturazione mai completati. Nel 2000, poi, il ritorno del bene in possesso alla Diocesi e l'avvio dell'iter, pochi anni fa, di un finanziamento da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri per terminare i lavori di restauro con fondi anche propri della Diocesi e della CEI. L'Arch. Rosangela Laera, direttrice dei lavori di restauro, spiega ai nostri microfoni gli interventi e la storia di una delle Chiese più antiche del centro storico cittadino: «Il complesso di San Domenico era un contenitore culturale e di valore inestimabile - dice l'Arch. Laera - che nei secoli ha rappresentato un vero fiore all'occhiello della Città di Andria. Oggi è un bene nuovamente fruibile con ancora molto lavoro da fare per sistemare la canonica, il prezioso coro e tante altre importanti cose».
Nel 1510 fu costruito il portale della chiesa in stile rinascimentale, nel 1769 venne completato il campanile di pietra in stile barocco, nel 1809 il convento fu utilizzato come carcere. Un concentrato di storia tutto da scoprire con foto ed immagini in esclusiva per AndriaViva.