Che ne pensano del... Festival Castel dei Mondi?
Scena nazionale e internazionale: laboratori, musica, OFF, talk e performance. I commenti di Emiliano, Giorgino, Zinni, Carbutti e Magliano
sabato 15 settembre 2018
15.39
La scena internazionale si mescola con quella nazionale. Si passa dai focus sulla produzione pugliese ai laboratori, senza tralasciare la scena musicale indipendente nella sezione OFF, con mostre, talk, anteprime e performance di interazione con i cittadini.
Tutto questo è la XXII edizione del Festival Castel dei Mondi di Andria, in programma dal 21 settembre al 7 ottobre ad Andria. Per la ventiduesima volta la città sarà invasa da apposite strutture, artisti, tecnici, appassionati di teatro e curiosi, cambiando per 17 giorni il normale fluire della vita nella città federiciana.
Ognuno vive il Festival a modo suo: c'è chi si concede un saltuario approccio al teatro, anche solo per curiosità; chi è ormai fedele spettatore e non si perde uno spettacolo; chi lo guarda da lontano; chi lo vive; chi lo fa.
Ecco le affermazioni di quanti, con ruoli diversi e differenti punti di vista, hanno contribuito a tutto questo.
"Abbiamo garantito continuità a un progetto dall'indubbio valore culturale - ha detto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - Salvare Castel dei Mondi era un dovere. Una manifestazione così importante non poteva saltare. Anche quest'anno potremo ammirare spettacoli d'eccellenza provenienti da tutta l'Europa, in grado di coinvolgere e formare il pubblico, che fanno di Castel dei Mondi un festival degno di una grande capitale europea. E Andria, che oltre ad avere Castel del Monte esprime cultura dell'accoglienza, della riflessione e del cibo, può aspirare a diventare città turistica di primo piano". Emiliano ha sottolineato l'importanza del dialogo positivo in consiglio regionale e con il comune per supportare questo progetto: "Per me è un dovere istituzionale dialogare con tutti, al di là degli schieramenti politici, per il bene comune. Se un amministratore lavora bene, va sostenuto, a prescindere dalla sua appartenenza. Anche questo è un tratto distintivo del nostro essere pugliesi".
"La cultura in Puglia ha questa particolarità: è assolutamente trasversale e quindi quando ci siamo resi conto che esisteva il rischio di cancellare questa edizione del festival per problemi economici del comune di Andria abbiamo presentato l'emendamento insieme al consigliere Marmo. - ha continuato Sabino Zinni, consigliere regionale - Perché quando appuntamenti di questo genere saltano è sempre difficile riprenderne il filo. Adesso questa edizione sta per iniziare e sulla sua qualità artistica non ci sono dubbi".
"I festival vivono così tanto se sono amati dal pubblico. - dice Riccardo Carbutti, direttore artistico del Festival Internazionale Castel dei Mondi - Oggi possiamo dire che Castel dei Mondi è in un club ristretto di festival che hanno superato la doppia decade. Ce ne sono in tutto due nel Sud Italia e quindici in tutta Italia. La risposta della comunità locale e regionale è vivacissima. Durante questi anni lo sguardo del festival è sempre stato rivolto alle nazioni che difficilmente apparivano qui in Puglia come Repubblica Ceca, Danimarca, Lituania. Quest'anno ci siamo spinti su due progetti speciali in particolare: il marsigliese Olivier Grossetete con il suo atelier di formazione del pubblico che in quattro giorni di lavoro realizzerà una riproduzione di Castel del Monte in cartone, senza usare alcuno strumento meccanico; e l'argentino Fernando Rubio che cercherà di costruire legami inconsueti e profondi tra attori e spettatori mettendoli insieme in letti allestiti in diversi spazi".
"Quando è nato questo festival non ero ancora in Puglia. Una delle cose che più lega questa regione e su cui non ci sono divisioni è la cultura. Ed il Teatro Pubblico Pugliese sta dando una prova importante di questa unità", prosegue Maddalena Tulanti, consigliere di amministrazione del Teatro Pubblico Pugliese e Aldo Patruno, direttore dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia continua: "Ha messo in evidenza come non sia usuale che un festival come questo, alla sua ventiduesima edizione, tante anteprime nazionali e regionali. Ha inoltre sottolineato la soddisfazione per vedere la realizzazione pratica di una proposta progettuale che si è aggiudicata un finanziamento pubblico, rispettando tutti i criteri e le parole chiave presenti nel bando".
Non è mancato il commento del sindaco Nicola Giorgino, che ha affermato: "La Regione ha sempre collaborato nella organizzazione di questo festival nato 22 anni fa per volontà dei nostri cittadini, ma se oggi la 22esima edizione si sta realizzando è grazie alla collaborazione sinergica tra istituzioni. Ci sono state delle difficoltà di genesi di carattere amministrativo, risolte anche grazie all'intervento del Presidente Emiliano con i suoi uffici. Solo un presidente di regione che ha fatto il sindaco 10 anni poteva capire la necessità della tempestività di intervento necessaria per non vanificare il lavoro di tanti e un brand culturale che fa onore alla Puglia intera. Il tema quest'anno è il tempo della città che rimarca la connessione tra il tempo e la comunità, con il suo risveglio che mai come in questo caso è utile".
"Il Festival è salvo grazie alla sinergia tra gli enti che ci ha permesso di arrivare a questo risultato. Andria durante il festival respira aria nuova, internazionale, torna federiciana. Si confronta con realtà che altrimenti non si riuscirebbero a vedere. Il tema è altamente interessante per noi, soprattutto in questo anno in cui abbiamo dimostrato, stiamo dimostrando di saper reagire alle difficoltà e trasformarle in opportunità", ha concluso Francesca Magliano, assessore alla Cultura del Comune di Andria.
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Tutto questo è la XXII edizione del Festival Castel dei Mondi di Andria, in programma dal 21 settembre al 7 ottobre ad Andria. Per la ventiduesima volta la città sarà invasa da apposite strutture, artisti, tecnici, appassionati di teatro e curiosi, cambiando per 17 giorni il normale fluire della vita nella città federiciana.
Ognuno vive il Festival a modo suo: c'è chi si concede un saltuario approccio al teatro, anche solo per curiosità; chi è ormai fedele spettatore e non si perde uno spettacolo; chi lo guarda da lontano; chi lo vive; chi lo fa.
Ecco le affermazioni di quanti, con ruoli diversi e differenti punti di vista, hanno contribuito a tutto questo.
"Abbiamo garantito continuità a un progetto dall'indubbio valore culturale - ha detto Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia - Salvare Castel dei Mondi era un dovere. Una manifestazione così importante non poteva saltare. Anche quest'anno potremo ammirare spettacoli d'eccellenza provenienti da tutta l'Europa, in grado di coinvolgere e formare il pubblico, che fanno di Castel dei Mondi un festival degno di una grande capitale europea. E Andria, che oltre ad avere Castel del Monte esprime cultura dell'accoglienza, della riflessione e del cibo, può aspirare a diventare città turistica di primo piano". Emiliano ha sottolineato l'importanza del dialogo positivo in consiglio regionale e con il comune per supportare questo progetto: "Per me è un dovere istituzionale dialogare con tutti, al di là degli schieramenti politici, per il bene comune. Se un amministratore lavora bene, va sostenuto, a prescindere dalla sua appartenenza. Anche questo è un tratto distintivo del nostro essere pugliesi".
"La cultura in Puglia ha questa particolarità: è assolutamente trasversale e quindi quando ci siamo resi conto che esisteva il rischio di cancellare questa edizione del festival per problemi economici del comune di Andria abbiamo presentato l'emendamento insieme al consigliere Marmo. - ha continuato Sabino Zinni, consigliere regionale - Perché quando appuntamenti di questo genere saltano è sempre difficile riprenderne il filo. Adesso questa edizione sta per iniziare e sulla sua qualità artistica non ci sono dubbi".
"I festival vivono così tanto se sono amati dal pubblico. - dice Riccardo Carbutti, direttore artistico del Festival Internazionale Castel dei Mondi - Oggi possiamo dire che Castel dei Mondi è in un club ristretto di festival che hanno superato la doppia decade. Ce ne sono in tutto due nel Sud Italia e quindici in tutta Italia. La risposta della comunità locale e regionale è vivacissima. Durante questi anni lo sguardo del festival è sempre stato rivolto alle nazioni che difficilmente apparivano qui in Puglia come Repubblica Ceca, Danimarca, Lituania. Quest'anno ci siamo spinti su due progetti speciali in particolare: il marsigliese Olivier Grossetete con il suo atelier di formazione del pubblico che in quattro giorni di lavoro realizzerà una riproduzione di Castel del Monte in cartone, senza usare alcuno strumento meccanico; e l'argentino Fernando Rubio che cercherà di costruire legami inconsueti e profondi tra attori e spettatori mettendoli insieme in letti allestiti in diversi spazi".
"Quando è nato questo festival non ero ancora in Puglia. Una delle cose che più lega questa regione e su cui non ci sono divisioni è la cultura. Ed il Teatro Pubblico Pugliese sta dando una prova importante di questa unità", prosegue Maddalena Tulanti, consigliere di amministrazione del Teatro Pubblico Pugliese e Aldo Patruno, direttore dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia continua: "Ha messo in evidenza come non sia usuale che un festival come questo, alla sua ventiduesima edizione, tante anteprime nazionali e regionali. Ha inoltre sottolineato la soddisfazione per vedere la realizzazione pratica di una proposta progettuale che si è aggiudicata un finanziamento pubblico, rispettando tutti i criteri e le parole chiave presenti nel bando".
Non è mancato il commento del sindaco Nicola Giorgino, che ha affermato: "La Regione ha sempre collaborato nella organizzazione di questo festival nato 22 anni fa per volontà dei nostri cittadini, ma se oggi la 22esima edizione si sta realizzando è grazie alla collaborazione sinergica tra istituzioni. Ci sono state delle difficoltà di genesi di carattere amministrativo, risolte anche grazie all'intervento del Presidente Emiliano con i suoi uffici. Solo un presidente di regione che ha fatto il sindaco 10 anni poteva capire la necessità della tempestività di intervento necessaria per non vanificare il lavoro di tanti e un brand culturale che fa onore alla Puglia intera. Il tema quest'anno è il tempo della città che rimarca la connessione tra il tempo e la comunità, con il suo risveglio che mai come in questo caso è utile".
"Il Festival è salvo grazie alla sinergia tra gli enti che ci ha permesso di arrivare a questo risultato. Andria durante il festival respira aria nuova, internazionale, torna federiciana. Si confronta con realtà che altrimenti non si riuscirebbero a vedere. Il tema è altamente interessante per noi, soprattutto in questo anno in cui abbiamo dimostrato, stiamo dimostrando di saper reagire alle difficoltà e trasformarle in opportunità", ha concluso Francesca Magliano, assessore alla Cultura del Comune di Andria.
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