Centrosinistra, Cambiamenti: «Ricostruire partendo da confronto e primarie»
Il movimento a sostegno di Vincenzo Liso dopo l'indisponibilità di Fortunato
domenica 15 febbraio 2015
10.25
«Non fa bene a nessuno lo spettacolo di una porta del PD sbarrata e del caos che regna sovrano. Non fa bene ai militanti e a molti membri del coordinamento cittadino, completamente estranei agli accordi sotterranei svelati in questi giorni, increduli rispetto a comportamenti, desiderosi soltanto di riavviare un processo di innovazione nella politica e di sviluppo per la città». Sono le parole sconfortanti dell'associazione Cambiamenti che attraverso una nota stampa a firma de i portavoce di Cambiamenti e di alcuni membri del coordinamento del Partito Democratico, rilanciano la candidatura di Vincenzo Liso in vista delle primarie del 22 febbraio nonostante l'indisponibilità che ieri ha visto protagonista il Prof. Fortunato. «Quando al confronto di contenuti, alla priorità dei programmi, al rispetto delle regole trasparenti - ha proseguito la nota - si sostituiscono le trattative quasi segrete sulle candidature da dividersi, quando ci si dimentica così rozzamente della crisi materiale e morale del governo cittadino, si rischia di finire nel caos e nel dividere ciò che invece va unito e consolidato. Nel centrosinistra c'è chi ha confuso le primarie con le manovre, il confronto con i condizionamenti reciproci, chi ha scambiato un programma di rinnovamento con accordi nascosti».
Offuscata, difatto, la candidatura dello stesso Prof. Fortunato mai condivisa da Cambiamenti: «Questi metodi hanno offuscato anche l'autorevole candidatura del prof. Fortunato - scrivono nella nota - che evidentemente serviva per coprire la situazione reale. Per questo non abbiamo potuto condividerla, non certo per avversità alla persona, anzi. Per questo abbiamo avanzato per il PD e il centro sinistra una candidatura nuova, al servizio del progetto e della rete di persone e idee. Spesso in questi giorni ci siamo sentiti rivolgere inviti a unità. Abbiamo accettato di buon grado gli inviti, mettendo al primo posto della discussione unitaria metodi e contenuti del futuro governo di città e territorio, rifiutandoci nettamente di parlare di distribuzione e di cariche e candidature regionali. Non siamo ingenui certo, riteniamo legittime aspirazioni e obbiettivi elettorali, sia per il comune che per la Regione. Ma queste devono essere componenti delle convergenze e dei programmi, non l'esclusivo terreno di scontro. Altrimenti si finisce con la porta sbarrata, ala stampa e alla città reale. Non è il PD che vogliamo, non è il centro sinistra come campo di idee, persone, rinnovamento e alleanze nazionali e regionali che servono alla città per rinascere, non è quello che centinaia di militanti e migliaia di elettori vogliono».
Ma dopo ogni caduta ci si rialza e la nota di Cambiamenti parla di ricostruzione: «Questo è il nostro obiettivo adesso - ha concluso la nota - se questa è la occasione per rimuovere metodi antichi e pratiche politiche inutili e dannose, si può ricostruire un progetto e una forza che dia speranza ad Andria. Siamo stati i primi e gli unici a lavorare con persone nuove, con gente comune, ma con un programma dettagliato di cambiamento e di sviluppo perché mettiamo insieme energie nuove con esperienze profonde della politica e della città. Non l'abbiamo fatto per isolarci, ma per unirci alle forze migliori, C'è chi non lo capisce perché pensa ad altro, ma molti nel centro sinistra e nella città lo sanno e possono reagire finalmente. Non avanziamo nessuna primogenitura, tranquilli, Ma una solida, convinta e radicata volontà di rinnovamento e di rinascita si. Abbiamo la consapevolezza che si può fare, e sentiamo la necessità che si deve fare. Noi ci siamo per andare avanti».
Offuscata, difatto, la candidatura dello stesso Prof. Fortunato mai condivisa da Cambiamenti: «Questi metodi hanno offuscato anche l'autorevole candidatura del prof. Fortunato - scrivono nella nota - che evidentemente serviva per coprire la situazione reale. Per questo non abbiamo potuto condividerla, non certo per avversità alla persona, anzi. Per questo abbiamo avanzato per il PD e il centro sinistra una candidatura nuova, al servizio del progetto e della rete di persone e idee. Spesso in questi giorni ci siamo sentiti rivolgere inviti a unità. Abbiamo accettato di buon grado gli inviti, mettendo al primo posto della discussione unitaria metodi e contenuti del futuro governo di città e territorio, rifiutandoci nettamente di parlare di distribuzione e di cariche e candidature regionali. Non siamo ingenui certo, riteniamo legittime aspirazioni e obbiettivi elettorali, sia per il comune che per la Regione. Ma queste devono essere componenti delle convergenze e dei programmi, non l'esclusivo terreno di scontro. Altrimenti si finisce con la porta sbarrata, ala stampa e alla città reale. Non è il PD che vogliamo, non è il centro sinistra come campo di idee, persone, rinnovamento e alleanze nazionali e regionali che servono alla città per rinascere, non è quello che centinaia di militanti e migliaia di elettori vogliono».
Ma dopo ogni caduta ci si rialza e la nota di Cambiamenti parla di ricostruzione: «Questo è il nostro obiettivo adesso - ha concluso la nota - se questa è la occasione per rimuovere metodi antichi e pratiche politiche inutili e dannose, si può ricostruire un progetto e una forza che dia speranza ad Andria. Siamo stati i primi e gli unici a lavorare con persone nuove, con gente comune, ma con un programma dettagliato di cambiamento e di sviluppo perché mettiamo insieme energie nuove con esperienze profonde della politica e della città. Non l'abbiamo fatto per isolarci, ma per unirci alle forze migliori, C'è chi non lo capisce perché pensa ad altro, ma molti nel centro sinistra e nella città lo sanno e possono reagire finalmente. Non avanziamo nessuna primogenitura, tranquilli, Ma una solida, convinta e radicata volontà di rinnovamento e di rinascita si. Abbiamo la consapevolezza che si può fare, e sentiamo la necessità che si deve fare. Noi ci siamo per andare avanti».