Centro storico, Montaruli attacca: «Viviamo in una situazione di massimo degrado»

Per il presidente Unibat è necessario ripartire dal protocollo Giorgino-Lattanzio

sabato 20 agosto 2016 9.48
«Mentre siamo in attesa dell'intervento che, anche su questo tema, non farà mancare il nostro vescovo monsignor Luigi Mansi il quale, evidentemente, quando si esprime affermando: "… molte altre tragedie non si sarebbero verificate se tutti avessero fatto il loro dovere. Non siete dei, abbassate la cresta …" non si rivolge solo ai "forestieri" ma anche a politici e burocrati di prossimità, il centro storico di Andria continua a vivere la sua condizione di massimo degrado più volte documentata ma sempre sottaciuta e tenuta opportunisticamente celata dai mister e miss "#tuttovabene"». Ad affermarlo è Savino Montaruli, presidente UniBat.

«Eppure non è così - spiega - non è mai stato così e chi non ha i paraocchi e non ha posizioni di privilegio o rapporti intimi da tutelare lo ha sempre manifestato pubblicamente, a partire dalle continue e ricorrenti denunce da parte dell'attento Comitato dei residenti i quali comunque continuano ad apprezzare la trasformazione dell'area urbana anche se tutto ciò è avvenuto in modo spontaneo e naturale e solo grazie agli investimenti privati, residenziali e commerciali».

«Le ultime recenti notizie - prosegue Montaruli - non parlano di nulla di nuovo perché il degrado, anche umano, rispetto agli atti impropri che quotidianamente, da anni, si consumano in quei luoghi sono ed erano cosa nota ma non bisognava farlo sapere perché quelle notizie dovevano apparire solo fantasie di strumentalizzatori di mestiere che polemizzano quotidianamente e "rompono" gli equilibri precostituiti che fanno galleggiare la città ma spesso la fanno galleggiare sulle tante pipì lasciate dietro i portoni dei residenti e dei commercianti che quel centro storico lo animano e lo custodiscono. Quando poi interviene l'occhio magico della telecamera a testimoniare che i rompiballe urbani, le sentinelle sempre sveglie hanno ragione allora il mondo degli equilibristi tace e continua a tacere. Tanto come dice Lui "la gente dimentica"».

E ancora. «Tornando al centro storico cittadino sarebbe il caso di ripartire dall'eredità lasciata dall'assessore tecnico/politico Silvio Lattanzio e passata, in modo naturale, nelle mani del neo assessore sportivo/politico Pietro Sgaramella. Stiamo parlando del Protocollo d'Intesa predisposto dal comune di Andria su sollecitazione della nostra Organizzazione e di altre Associazioni di Volontariato fuori dal giro, discusso ufficialmente nella sala giunta del comune di Andria alla presenza del Sindaco Giorgino, dell'ex assessore e di molti suoi ex colleghi, una nutrita rappresentanza di commercianti, le Associazioni di Categoria Confesercenti e Unimpresa e il Comitato dei Residenti del Centro Storico».

«Un Protocollo scritto dal comune - chiarisce - che per la prima volta riconosceva le problematiche del centro storico di Andria e le metteva pure per iscritto cercando rimedi e soluzioni ai problemi più gravi. Quel protocollo venne integrato con moltissime osservazioni da parte dei partecipanti all'incontro, soprattutto in materia di sicurezza urbana, di aumento dei controlli e della presenza delle forze dell'ordine che facciano il loro dovere, di un serio piano del traffico e di regole che avrebbero dovuto essere applicate e rispettate sempre e non a piacimento. Oggi quel Protocollo - conclude Montaruli - va sicuramente ripreso e ridiscusso e siamo certi che il nuovo assessore Sgaramella lo stia già approfondendo e che nei prossimi giorni, immediatamente dopo la lunga pausa estiva, egli convocherà le parti affinché il nuovo Protocollo Politico Giorgino/Sgaramella, integrato con le osservazioni e proposte Civiche, diventi strumento operativo per un serio rilancio del nostro splendido centro storico e per garantire la pace e la serenità di tutti, prima che tutto si spenga e nel centro storico di Andria resti solamente quel degrado incontrollato che da anni già la sta facendo da padrone».