Centro Storico, i commercianti chiedono flessibilità per Natale
Grido d'allarme: «A fine anno si rischiano le prime chiusure»
venerdì 19 dicembre 2014
9.54
«A fine anno si rischiano le prime chiusure». E' un grido d'allarme quello lanciato dai commercianti di via Vaglio nel centro storico cittadino. Dopo il boom di aperture e di presenze in questi anni è cominciata un'inversione di tendenza preoccupante per via, a loro dire, di un progressivo abbandono di quelle che sono state le vie della movida cittadina. I contrasti con i residenti, un regolamento residenziale più che commerciale e l'ormai nota impossibilità di svolgere eventi, ha condizionato il ruolo di commercio basato essenzialmente sul consumo rapido.
«Vorremmo solo sederci attorno ad un tavolo tutti insieme per discutere di come organizzare questa zona», ci hanno detto in coro i commercianti che per il periodo natalizio hanno protocollato ieri la richiesta di cinque eventi dal 24 dicembre al 5 gennaio. «Abbiamo avuto gente da ogni parte della provincia di Bari e della BAT, abbiamo riportato la gente andriese a passeggio nelle zone antiche, abbiamo investito molto perchè i locali erano completamente diroccati, ma ora le risorse stanno finendo e l'allarme e l'agitazione tra molti di noi è altissima». La richiesta di sedersi attorno ad un tavolo è rivolta alle istituzioni, che hanno la facoltà di immaginare un regolamento specifico per questa zona che contempli le esigenze di tutti ed il rispetto di norme di quieto vivere e commercio, ma anche e soprattutto è rivolta ai residenti con cui «vi sono moltissimi punti in comune» dicono gli stesi commercianti.
«La sicurezza di questi luoghi con una maggiore presenza di forze dell'ordine, il rispetto di determinate ordinanze, la salvaguardia dei luoghi, la chiusura al traffico veicolare, sono tutti temi a cui anche noi siamo legati e di cui vorremmo discutere. Abbiamo solo bisogno di un minimo di flessibilità di un minimo di coesione su questi punti». Il centro antico, da quanto ci riferiscono i commercianti, sembrerebbe esser stato escluso anche dagli eventi previsti durante la seconda edizione della Notte Bianca del 5 gennaio con un grande disappunto e la speranza di un ripensamento. «Riportare questi luoghi a cinque anni fa sarebbe una sconfitta per tutti» hanno ribadito i commercianti «questo è il momento di intervenire e di trovare soluzioni rapide e non più procastinabili».
«Vorremmo solo sederci attorno ad un tavolo tutti insieme per discutere di come organizzare questa zona», ci hanno detto in coro i commercianti che per il periodo natalizio hanno protocollato ieri la richiesta di cinque eventi dal 24 dicembre al 5 gennaio. «Abbiamo avuto gente da ogni parte della provincia di Bari e della BAT, abbiamo riportato la gente andriese a passeggio nelle zone antiche, abbiamo investito molto perchè i locali erano completamente diroccati, ma ora le risorse stanno finendo e l'allarme e l'agitazione tra molti di noi è altissima». La richiesta di sedersi attorno ad un tavolo è rivolta alle istituzioni, che hanno la facoltà di immaginare un regolamento specifico per questa zona che contempli le esigenze di tutti ed il rispetto di norme di quieto vivere e commercio, ma anche e soprattutto è rivolta ai residenti con cui «vi sono moltissimi punti in comune» dicono gli stesi commercianti.
«La sicurezza di questi luoghi con una maggiore presenza di forze dell'ordine, il rispetto di determinate ordinanze, la salvaguardia dei luoghi, la chiusura al traffico veicolare, sono tutti temi a cui anche noi siamo legati e di cui vorremmo discutere. Abbiamo solo bisogno di un minimo di flessibilità di un minimo di coesione su questi punti». Il centro antico, da quanto ci riferiscono i commercianti, sembrerebbe esser stato escluso anche dagli eventi previsti durante la seconda edizione della Notte Bianca del 5 gennaio con un grande disappunto e la speranza di un ripensamento. «Riportare questi luoghi a cinque anni fa sarebbe una sconfitta per tutti» hanno ribadito i commercianti «questo è il momento di intervenire e di trovare soluzioni rapide e non più procastinabili».