Centro Storico ed i decibel insostenibili
Tanti i residenti scontenti che hanno proposto denunce e ricorsi
venerdì 19 dicembre 2014
9.54
Sono arrivate le tante denunce, diversi ricorsi, citazioni per danni ed una silenziosa ma forte ribellione popolare dei residenti del centro storico cittadino. Alla base delle rimostranze il superamento dei decibel consentiti dalla legge, sino a 90 db, durante le manifestazioni pubbliche fatte all'aperto in particolare nel periodo estivo. Una pioggia di segnalazioni nate dopo i primi rilievi effettuati, con tecnici specializzati, all'interno delle abitazioni private e che hanno evidenziato il superamento di un limite che per legge, nelle zone residenziali, diventa un valore di attenzione se il livello di rumore ambientale misurato a finestre aperte supera i 50 dB durante il periodo diurno e i 40 dB in quello notturno con un limite ancora più basso se la misurazione viene effettuata a finestre chiuse.
Tutte queste motivazioni, hanno consigliato all'ente comunale di bloccare, per ora, qualsiasi forma di evento pubblico in cui vi sia musica all'aperto nelle zone propriamente frequentate del centro storico. In particolare vi è in essere un ricorso al T.A.R. contro il Comune di Andria con richiesta di risarcimento danni di diversi residenti proprio per la violazione dei decibel consentiti dalla legge.
Una zona residenziale che, tuttavia, non ha mai visto il cambio dello status di zona commerciale e che ha vincoli e parametri molto più stringenti. Una zona che sostanzialmente avrebbe dovuto trovare meccanismi di cooperazione, come ribadito da diversi residenti, una zona che adesso vive il suo momento di stasi. Sembra esser risolto il problema dello spazzamento e della raccolta notturna dei rifiuti, in accordo con amministrazione ed ente gestore, che in un primo tempo ha utilizzato dei soffioni molto rumorosi per le strette viuzze del centro antico, resta ancora complessa la situazione della civiltà di diversi concittadini tra antichi palazzi sfregiati da segni indelebili, sino alle bottiglie di vetro ed i danni ad alcune abitazioni.
Tutte queste motivazioni, hanno consigliato all'ente comunale di bloccare, per ora, qualsiasi forma di evento pubblico in cui vi sia musica all'aperto nelle zone propriamente frequentate del centro storico. In particolare vi è in essere un ricorso al T.A.R. contro il Comune di Andria con richiesta di risarcimento danni di diversi residenti proprio per la violazione dei decibel consentiti dalla legge.
Una zona residenziale che, tuttavia, non ha mai visto il cambio dello status di zona commerciale e che ha vincoli e parametri molto più stringenti. Una zona che sostanzialmente avrebbe dovuto trovare meccanismi di cooperazione, come ribadito da diversi residenti, una zona che adesso vive il suo momento di stasi. Sembra esser risolto il problema dello spazzamento e della raccolta notturna dei rifiuti, in accordo con amministrazione ed ente gestore, che in un primo tempo ha utilizzato dei soffioni molto rumorosi per le strette viuzze del centro antico, resta ancora complessa la situazione della civiltà di diversi concittadini tra antichi palazzi sfregiati da segni indelebili, sino alle bottiglie di vetro ed i danni ad alcune abitazioni.