Centro Ricerche Bonomo: si attende il via libera della Provincia di Bari
La neonata Fondazione prova ad immaginare il rilancio della struttura
giovedì 17 ottobre 2013
10.29
A che punto è l'iter che prevede la ripresa dell'attività del Centro Ricerche Bonomo di Andria? Durante l'incontro svoltosi ieri mattina ad Andria alla presenza dell'Assessore Regionale all'Agricoltura, Fabrizio Nardoni, si è discusso dell'argomento con i rappresentati della Provincia di Barletta Andria Trani, il rappresentante della Provincia di Bari ed il Comune di Andria. Tornando indietro nel tempo, infatti, ad inizio anno la chiusura dell'istituto di ricerca provinciale per il deficit accumulato oltre che per le lungaggini burocratiche nel trasferimento della proprietà dalla Provincia di Bari alla neonata Barletta Andria Trani. Nel mese di marzo, poi, l'iter quasi concluso e la nascita della Fondazione del Centro Ricerche Bonomo, con la costituzione del primo consiglio di amministrazione nel quale pubblico e privato potessero dialogare con più facilità. Ma ad ora manca ancora un ultimo passaggio formale: l'approvazione in Consiglio Provinciale di Bari del passaggio delle strutture alla Fondazione per fruire delle stesse e cominciare il percorso di rilancio dell'ente.
«Riteniamo che sia necessario restituire la giusta dignità ad un luogo ed un'idea che doveva produrre ricerca e nuovi sviluppi per il territorio e che, da troppo tempo, è ferma in una silente immobilità che a nessuno piace». E' quanto ribadito da Riccardo Bonomo, in rappresentanza della famiglia che oltre trent'anni fa ha donato l'intera struttura alle pendici di Castel del Monte, finalizzando la donazione alla ricerca scientifica sopratutto in campo agroalimentare in supporto del territorio: «La famiglia Bonomo ha compiuto un gesto di grande generosità e lungimiranza in passato - ha detto il Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Francesco Ventola - e noi abbiamo l'obbligo ed il dovere di rispettare questo gesto e difendere quello che il territorio può offrire. Ora attendiamo il passo definitivo della Provincia di Bari e poi la Fondazione ricomincerà a strutturare l'equipe di ricercatori e tutta la propria attività».
Ma il monito del Presidente Ventola è chiaro: «Non bisognerà più pensare al Centro Ricerche Bonomo come un luogo in cui la politica deve avere una parte preponderante. La gestione deve essere aperta anche ai privati per consentire lo sviluppo di progettualità e piani industriali che consentano ai ricercatori di lavorare in estrema tranquillità ma con la consapevolezza che c'è tanto da fare assieme per far ripartire il meccanismo virtuoso che si deve operare. Solo con il coinvolgimento vero del territorio e dei produttori oltre che delle istituzioni, il Centro Ricerche Bonomo avrà una grande futuro». Infine, una proposta che trova apprezzamenti da più parti: «Pensiamo, per esempio, ad una Scuola Casearia - conclude Ventola - è il territorio e le peculiarità delle nostre produzioni che ci chiedono esattamente questo e in questa maniera si può ipotizzare una ottima operazione di miglioramento della qualità al servizio della produzione».
«Riteniamo che sia necessario restituire la giusta dignità ad un luogo ed un'idea che doveva produrre ricerca e nuovi sviluppi per il territorio e che, da troppo tempo, è ferma in una silente immobilità che a nessuno piace». E' quanto ribadito da Riccardo Bonomo, in rappresentanza della famiglia che oltre trent'anni fa ha donato l'intera struttura alle pendici di Castel del Monte, finalizzando la donazione alla ricerca scientifica sopratutto in campo agroalimentare in supporto del territorio: «La famiglia Bonomo ha compiuto un gesto di grande generosità e lungimiranza in passato - ha detto il Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Francesco Ventola - e noi abbiamo l'obbligo ed il dovere di rispettare questo gesto e difendere quello che il territorio può offrire. Ora attendiamo il passo definitivo della Provincia di Bari e poi la Fondazione ricomincerà a strutturare l'equipe di ricercatori e tutta la propria attività».
Ma il monito del Presidente Ventola è chiaro: «Non bisognerà più pensare al Centro Ricerche Bonomo come un luogo in cui la politica deve avere una parte preponderante. La gestione deve essere aperta anche ai privati per consentire lo sviluppo di progettualità e piani industriali che consentano ai ricercatori di lavorare in estrema tranquillità ma con la consapevolezza che c'è tanto da fare assieme per far ripartire il meccanismo virtuoso che si deve operare. Solo con il coinvolgimento vero del territorio e dei produttori oltre che delle istituzioni, il Centro Ricerche Bonomo avrà una grande futuro». Infine, una proposta che trova apprezzamenti da più parti: «Pensiamo, per esempio, ad una Scuola Casearia - conclude Ventola - è il territorio e le peculiarità delle nostre produzioni che ci chiedono esattamente questo e in questa maniera si può ipotizzare una ottima operazione di miglioramento della qualità al servizio della produzione».