Centri Antiviolenza "Futura": in nove mesi 150 casi
Monzani: «Serve consapevolezza». Lomuscio: «Bisogna parlarne»
sabato 27 settembre 2014
Un convegno per parlare di violenza di genere con formazione ed informazione sulla delicata tematica. Ad organizzarlo il Centro Antiviolenza Provinciale "Futura" nella Città di Andria che in meno di nove mesi ha già dato seguito a molti casi di violenza in prevalenza sulle donne: «Lo sportello è attivo sul territorio provinciale da dicembre 2013 - ha detto Patrizia Lomuscio, referente del Centro "Futura" - ed in meno di nove mesi ha già trattato 150 casi di violenza per la maggior parte sulle donne. Molte di loro sono in fase di separazione o divorzio».
Al centro della formazione un tema particolarmente delicato e cioè la consapevolezza di esser delle vittime: «Abbiamo analizzato la consapevolezza della vittimizzazione - ha detto il Prof. Marco Monzani, giurista e criminologo - una delle più grandi difficoltà, infatti, è far capire alle vittime che quello che sta succedendo è qualcosa di negativo. Il nostro sistema, purtroppo, non prevede la ricerca delle vittime, ma più che altro sono le stesse vittime che devono preoccuparsi di far sentire la propria voce. Informazione per i cittadini ma anche e soprattutto formazione per gli addetti ai lavori». Consapevolezza che è molto migliorata per via delle azioni di sensibilizzazione poste in essere: «La consapevolezza rispetto al passato è cambiata molto - ha detto ancora Patrizia Lomuscio - a seguito di un'opera di sensibilizzazione degli enti e delle forze politiche. E' un po' aumentata ma bisogna ancora lavorarci molto».
L'evento, la cui partecipazione è stata gratuita, ha visto l'accreditamento dell'Ordine Regionale degli Assistenti Sociali.
Al centro della formazione un tema particolarmente delicato e cioè la consapevolezza di esser delle vittime: «Abbiamo analizzato la consapevolezza della vittimizzazione - ha detto il Prof. Marco Monzani, giurista e criminologo - una delle più grandi difficoltà, infatti, è far capire alle vittime che quello che sta succedendo è qualcosa di negativo. Il nostro sistema, purtroppo, non prevede la ricerca delle vittime, ma più che altro sono le stesse vittime che devono preoccuparsi di far sentire la propria voce. Informazione per i cittadini ma anche e soprattutto formazione per gli addetti ai lavori». Consapevolezza che è molto migliorata per via delle azioni di sensibilizzazione poste in essere: «La consapevolezza rispetto al passato è cambiata molto - ha detto ancora Patrizia Lomuscio - a seguito di un'opera di sensibilizzazione degli enti e delle forze politiche. E' un po' aumentata ma bisogna ancora lavorarci molto».
L'evento, la cui partecipazione è stata gratuita, ha visto l'accreditamento dell'Ordine Regionale degli Assistenti Sociali.