Centrare le periferie, Giorgino: "Vincente la sinergia della Bat"
Ing. Quacquarelli: "Le periferie non più solo dormitori"
mercoledì 8 marzo 2017
12.28
Si è tenuta oggi, presso il Comune di Andria, la conferenza stampa dei sindaci di Andria, Barletta e Trani, relativa alla centralizzazione delle periferie.
Si tratta di un accordo firmato il 6 marzo dal sindaco Nicola Giorgino a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio, per il progetto "Centrare le periferie", che prevede un finanziamento di 6 milioni di euro a Comune (18 in totale) per la riqualificazione delle periferie delle città di Barletta, Andria e Trani.
Per il comune di Andria, il piano prevede il completamento della riqualificazione del quartiere San Valentino, l'avvio del secondo stralcio di conversione dell'ex mattatoio a teatro e miglioramento delle zone adiacenti alla struttura, interventi nel quartiere Santa Maria Vetere grazie alla riqualificazione dell'Istituto Iannuzzi, pubblica illuminazione su strade spontanee e videosorveglianza in fibra ottica. I tempi prevedono sessanta giorni per la presentazione della progettazione definitiva esecutiva, a cui seguiranno i tempi per la gara d'appalto.
"Un progetto importante per la ricucitura urbanistica delle zone periferiche rispetto al centro - afferma il sindaco Nicola Giorgino - Nell'anomalia dei tre comuni co-capoluogo, è stato realizzato un progetto che fa della sinergia il suo punto di forza e pertanto ha ricevuto numerosi apprezzamenti, risultando tra i primi ventitré tra i tanti proposti per intercettare i finanziamenti statali".
"Tre città che per anni si combattevano guardandosi dai campanili, oggi sono qui nel segno della collaborazione - afferma il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella - Si parla di città segate a metà dalle ferrovie, in cui le zone al di là dei binari, benché non lontane dal centro, sono considerate periferiche; grazie a questo progetto sarà possibile valorizzarle attraverso una rifunzionalizzaione urbanistica che ci permetterà di recuperare pezzi di storia. Ci impegneremo a superare tutte le difficoltà per procedere coerentemente ai programmi stabiliti".
"Alle parole abbiamo fatto seguire i fatti, facendo rete e ragionando come un unico territorio: assessorati e tecnici hanno lavorato in comunione - afferma Amedeo Bottaro, sindaco di Trani - L'obiettivo per la mia città è quello di riscrivere la zona di Trani-nord, progetto in parte iniziato con il parco di via Polonia ma che verrà ampliato con nuovi parchi, piste ciclabili, videosorveglianza. La sfida è farci trovare pronti nonostante i tempi stringenti: Trani è già in possesso di alcuni progetti esecutivi e in questo senso siamo in vantaggio sui sessanta giorni a disposizione".
All'incontro è intervenuta anche l'ingegnere Sandra Quacquarelli: "Con il progetto di centralizzazione delle periferie abbiamo coordinato alcune delle iniziative già presenti nei tre Comuni in un piano più ampio che ne vede nascere di nuove. Le periferie in questione sono zone densamente popolate ma che appaiono quasi come dei dormitori, poiché privi di contenti culturali, luoghi socializzazione o spazi pubblici: ma di qui in poi, non sarà più così".
A concludere la tavola rotonda è stato l'intervento dell'architetto Sgobba: "La resilienza è l'elemento di originalità, che ci permetterà di sfruttare le peculiarità delle zone emarginate nel passato a nostro vantaggio, poiché contenitori di grandi spazi utilizzabili. Siamo molto soddisfatti e auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori".
Si tratta di un accordo firmato il 6 marzo dal sindaco Nicola Giorgino a Palazzo Chigi, alla presenza del Presidente del Consiglio, per il progetto "Centrare le periferie", che prevede un finanziamento di 6 milioni di euro a Comune (18 in totale) per la riqualificazione delle periferie delle città di Barletta, Andria e Trani.
Per il comune di Andria, il piano prevede il completamento della riqualificazione del quartiere San Valentino, l'avvio del secondo stralcio di conversione dell'ex mattatoio a teatro e miglioramento delle zone adiacenti alla struttura, interventi nel quartiere Santa Maria Vetere grazie alla riqualificazione dell'Istituto Iannuzzi, pubblica illuminazione su strade spontanee e videosorveglianza in fibra ottica. I tempi prevedono sessanta giorni per la presentazione della progettazione definitiva esecutiva, a cui seguiranno i tempi per la gara d'appalto.
"Un progetto importante per la ricucitura urbanistica delle zone periferiche rispetto al centro - afferma il sindaco Nicola Giorgino - Nell'anomalia dei tre comuni co-capoluogo, è stato realizzato un progetto che fa della sinergia il suo punto di forza e pertanto ha ricevuto numerosi apprezzamenti, risultando tra i primi ventitré tra i tanti proposti per intercettare i finanziamenti statali".
"Tre città che per anni si combattevano guardandosi dai campanili, oggi sono qui nel segno della collaborazione - afferma il sindaco di Barletta, Pasquale Cascella - Si parla di città segate a metà dalle ferrovie, in cui le zone al di là dei binari, benché non lontane dal centro, sono considerate periferiche; grazie a questo progetto sarà possibile valorizzarle attraverso una rifunzionalizzaione urbanistica che ci permetterà di recuperare pezzi di storia. Ci impegneremo a superare tutte le difficoltà per procedere coerentemente ai programmi stabiliti".
"Alle parole abbiamo fatto seguire i fatti, facendo rete e ragionando come un unico territorio: assessorati e tecnici hanno lavorato in comunione - afferma Amedeo Bottaro, sindaco di Trani - L'obiettivo per la mia città è quello di riscrivere la zona di Trani-nord, progetto in parte iniziato con il parco di via Polonia ma che verrà ampliato con nuovi parchi, piste ciclabili, videosorveglianza. La sfida è farci trovare pronti nonostante i tempi stringenti: Trani è già in possesso di alcuni progetti esecutivi e in questo senso siamo in vantaggio sui sessanta giorni a disposizione".
All'incontro è intervenuta anche l'ingegnere Sandra Quacquarelli: "Con il progetto di centralizzazione delle periferie abbiamo coordinato alcune delle iniziative già presenti nei tre Comuni in un piano più ampio che ne vede nascere di nuove. Le periferie in questione sono zone densamente popolate ma che appaiono quasi come dei dormitori, poiché privi di contenti culturali, luoghi socializzazione o spazi pubblici: ma di qui in poi, non sarà più così".
A concludere la tavola rotonda è stato l'intervento dell'architetto Sgobba: "La resilienza è l'elemento di originalità, che ci permetterà di sfruttare le peculiarità delle zone emarginate nel passato a nostro vantaggio, poiché contenitori di grandi spazi utilizzabili. Siamo molto soddisfatti e auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori".