Castel dei Mondi, "Le mille e una notte" secondo Il Teatro del Carretto
In scena la violenza ed un bagliore di speranza. Gallery di Imma Andriolo
domenica 30 agosto 2015
12.05
Dai miti alle leggende, passano per le fiabe, arrivando alla cronaca. Secoli e millenni di brutale prepotenza, tempi bui (oggi come ieri) in cui la donna è capro espiatorio, valvola di sfogo per una violenza, tutta maschile, repressa e ingiustificata. In una dimensione onirica l'atmosfera è da incubo, claustrofobica, labirintica. Per la fanciulla di mitologica memoria, salvata dalle grinfie del mostro, non passerà molto tempo prima che si ritrovi nuovamente prigioniera del suo carnefice mascherato da liberatore. Così non fanno che accumularsi gli scheletri nell'armadio quattro-stagioni della storia dell'uomo che è storia del mondo. Macabri trofei di battaglie vinte dall'umanità disumana. Talami d'amore inquinati dalla ferocia. Abiti immacolati macchiati col sangue. Maneschi legami, incontri rissosi, scontri, rabbia, morte. Morte. E una speranza a sconfiggerla. Una speranza piccola ma immortale che arriverà cavalcando la fantasia e attraversando le sconfinate praterie del tempo. Come per Shahrazad con il suo sultano, la salvezza avrà il volto delle storie narrate e da narrare, perché le storie sono sorelle dei sogni.
La ricerca e la sintesi tra favola e realtà condotte a quattro mani dalla regista Maria Grazia Cipriani e dallo scenografo e costumista Graziano Gregori sono marchio di fabbrica e firma autoriale della compagnia del Teatro del Carretto sin dal suo esordio. Ogni produzione, ogni spettacolo è il risultato di un lavoro di 'scavo', di un viaggio nella psicologia dei personaggi, sotto la loro corazza, per riportare alla luce gli istinti ferini e primordiali dell'uomo, spogliandolo dalle sovrastrutture dell'evoluzione sociale. Tutto questo si traduce sulla scena con immagini di violenta energia e potente fisicità. Un connubio esplosivo reso possibile dalle elevate qualità performative degli interpreti. Il successo planetario e gli importanti e numerosi riconoscimenti nazionali attribuititi alla compagnia, fanno delle produzioni del Teatro del Carretto opere di largo respiro e per questo perfettamente consone al clima internazionale del Festival Castel dei Mondi e del suo pubblico sempre pronto ad accogliere , a interpretare e a sperimentare i nuovi linguaggi scenici contemporanei.
Lo spettacolo questa sera sarà replicato alle ore 21,30 al Seminario Vescovile.
La ricerca e la sintesi tra favola e realtà condotte a quattro mani dalla regista Maria Grazia Cipriani e dallo scenografo e costumista Graziano Gregori sono marchio di fabbrica e firma autoriale della compagnia del Teatro del Carretto sin dal suo esordio. Ogni produzione, ogni spettacolo è il risultato di un lavoro di 'scavo', di un viaggio nella psicologia dei personaggi, sotto la loro corazza, per riportare alla luce gli istinti ferini e primordiali dell'uomo, spogliandolo dalle sovrastrutture dell'evoluzione sociale. Tutto questo si traduce sulla scena con immagini di violenta energia e potente fisicità. Un connubio esplosivo reso possibile dalle elevate qualità performative degli interpreti. Il successo planetario e gli importanti e numerosi riconoscimenti nazionali attribuititi alla compagnia, fanno delle produzioni del Teatro del Carretto opere di largo respiro e per questo perfettamente consone al clima internazionale del Festival Castel dei Mondi e del suo pubblico sempre pronto ad accogliere , a interpretare e a sperimentare i nuovi linguaggi scenici contemporanei.
Lo spettacolo questa sera sarà replicato alle ore 21,30 al Seminario Vescovile.