Castel dei Mondi, la treccia di Rapunzel per guardare verso l'alto
Installazione di Luca De March fatta di rete a tubo e lunga 27 metri
lunedì 24 agosto 2015
9.00
Alzare lo sguardo e osservare verso il cielo. Fermarsi e riflettere. E' sostanzialmente questa l'idea che ha voluto dare Luca De March, l'artista torinese ospite in questi giorni ad Andria per la sua mostra Politically Incorrect in corso di svolgimento nella Biblioteca Comunale, con la sua treccia di 27 metri che scende dalla parte più alta del Campanile di San Francesco. Una installazione, una sorpresa, una idea originalissima che caratterizza la XIX^ edizione del Festival Castel dei Mondi di Andria.
La treccia riporta alla mente la fiaba Disney di Rapunzel e l'intreccio della torre in un parallelismo fiabesco che è la base dell'arte immaginata proprio da Luca De March: «L'opera - ci dice l'artista torinese - in un parallelismo fiabesco con i quadri esposti in questi giorni alla biblioteca, nasce con l'intento di invitare l'osservatore a guardare verso l'alto, a tendere verso il cielo. Troppo spesso ci dimentichiamo di guardare in alto, il nostro sguardo è troppo teso di fronte ai nostri occhi». Alzare lo sguardo per godere del tempo per una treccia di 27 metri realizzata con un materiale tipo rete a tubo, assemblata e dipinta con l'aerografo.
L'installazione resterà esposta sino al 30 agosto, giorno di chiusura del Festival Castel dei Mondi, così come la mostra di quadri irriverenti all'interno della Biblioteca "G. Ceci" ad Andria. Terminerà il 26 agosto, invece, l'installazione presente nella Chiesa di Mater Gratiae di Les Thermes o piscina della conoscenza con le 25mila sfere di plastica in cui immergersi nella riflessione e nella filosofia stoica. Sabato sera vi è stato anche il talk con l'intervento del giornalista Michele Palumbo che ha discusito con gli occupanti della piscina delle tematiche presenti in Preghiere Laiche, la sua ultima fatica letteraria.
La treccia riporta alla mente la fiaba Disney di Rapunzel e l'intreccio della torre in un parallelismo fiabesco che è la base dell'arte immaginata proprio da Luca De March: «L'opera - ci dice l'artista torinese - in un parallelismo fiabesco con i quadri esposti in questi giorni alla biblioteca, nasce con l'intento di invitare l'osservatore a guardare verso l'alto, a tendere verso il cielo. Troppo spesso ci dimentichiamo di guardare in alto, il nostro sguardo è troppo teso di fronte ai nostri occhi». Alzare lo sguardo per godere del tempo per una treccia di 27 metri realizzata con un materiale tipo rete a tubo, assemblata e dipinta con l'aerografo.
L'installazione resterà esposta sino al 30 agosto, giorno di chiusura del Festival Castel dei Mondi, così come la mostra di quadri irriverenti all'interno della Biblioteca "G. Ceci" ad Andria. Terminerà il 26 agosto, invece, l'installazione presente nella Chiesa di Mater Gratiae di Les Thermes o piscina della conoscenza con le 25mila sfere di plastica in cui immergersi nella riflessione e nella filosofia stoica. Sabato sera vi è stato anche il talk con l'intervento del giornalista Michele Palumbo che ha discusito con gli occupanti della piscina delle tematiche presenti in Preghiere Laiche, la sua ultima fatica letteraria.