Caso Merra, l'Anm ribadisce: «Si osservino i doveri di riservatezza e sobrietà»
L'associazione: «È dovere del magistrato denunciare i comportamenti deontologicamente scorretti»
mercoledì 10 agosto 2016
In seguito la pubblicazione della fotografia che ritrae il pm di Trani, Simona Merra in atteggiamenti confidenziali con uno degli avvocati difensori di uno dei due capostazione coinvolti nella tragedia ferroviaria Andria-Corato, l'assemblea dell'Associazione Nazionale Magistrati riferisce quanto segue.
«L'assemblea della Associazione Nazionale Magistrati, sottosezione di Trani, riunitasi per discutere circa la pubblicazione di foto di una collega, oltre che sul contenuto di alcuni articoli giornalistici che riguardano l'ufficio tranese: ribadisce l'importanza di osservare in modo rigoroso i doveri di riservatezza e di sobrietà che devono connotare il magistrato, qualunque sia il contesto pubblico o mediatico in cui egli agisca; evidenzia che il rispetto dei princìpi prima indicati risulta ancor più necessario nell'attuale sistema comunicativo in cui sono possibili pericolose strumentalizzazioni; sottolinea che la libertà di espressione e il diritto di riservatezza garantiti a ogni magistrato sono da contemperare con le legittime aspettative dei cittadini che attendono da chi rappresenta le Istituzioni gesti, atti e parole che manifestino compostezza ed equilibrio; auspica con riferimento alle notizie giornalistiche di pratiche pendenti presso gli organi di garanzia e di controllo e riguardanti magistrati di Trani, un pronto e rigoroso accertamento, nell'interesse di tutti alla serenità e alla trasparenza;sottolinea che è preciso obbligo del magistrato denunciare, in modo formale e nelle sedi previste per legge, i comportamenti deontologicamente scorretti o illeciti di cui egli abbia avuto conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni, senza scegliere forme comunicative anomale e che, anche per la loro genericità insidiosa, possono creare discredito anche ai colleghi che svolgono la funzione giurisdizionale con onore e autorevolezza; conferma il massimo impegno nell'essere al servizio dei cittadini e nel dare continuità agli importanti risultati ottenuti, negli anni, nel contrasto alle pericolose azioni della criminalità organizzata, ai reati contro la Pubblica Amministrazione e a quelli che creano allarme sociale nella vita quotidiana della comunità».
«L'assemblea della Associazione Nazionale Magistrati, sottosezione di Trani, riunitasi per discutere circa la pubblicazione di foto di una collega, oltre che sul contenuto di alcuni articoli giornalistici che riguardano l'ufficio tranese: ribadisce l'importanza di osservare in modo rigoroso i doveri di riservatezza e di sobrietà che devono connotare il magistrato, qualunque sia il contesto pubblico o mediatico in cui egli agisca; evidenzia che il rispetto dei princìpi prima indicati risulta ancor più necessario nell'attuale sistema comunicativo in cui sono possibili pericolose strumentalizzazioni; sottolinea che la libertà di espressione e il diritto di riservatezza garantiti a ogni magistrato sono da contemperare con le legittime aspettative dei cittadini che attendono da chi rappresenta le Istituzioni gesti, atti e parole che manifestino compostezza ed equilibrio; auspica con riferimento alle notizie giornalistiche di pratiche pendenti presso gli organi di garanzia e di controllo e riguardanti magistrati di Trani, un pronto e rigoroso accertamento, nell'interesse di tutti alla serenità e alla trasparenza;sottolinea che è preciso obbligo del magistrato denunciare, in modo formale e nelle sedi previste per legge, i comportamenti deontologicamente scorretti o illeciti di cui egli abbia avuto conoscenza nell'esercizio delle sue funzioni, senza scegliere forme comunicative anomale e che, anche per la loro genericità insidiosa, possono creare discredito anche ai colleghi che svolgono la funzione giurisdizionale con onore e autorevolezza; conferma il massimo impegno nell'essere al servizio dei cittadini e nel dare continuità agli importanti risultati ottenuti, negli anni, nel contrasto alle pericolose azioni della criminalità organizzata, ai reati contro la Pubblica Amministrazione e a quelli che creano allarme sociale nella vita quotidiana della comunità».