Casa Santa Croce: una palazzina carica di speranza contro la criminalità

Pistillo: «Una risposta concreta», Giorgino: «Bella cooperazione», Leonetti: «Ora altri bandi»

lunedì 30 giugno 2014 13.23
A cura di Stefano Massaro
Gioia, condivisione e speranza: questi i sentimenti alla base di una mattinata passata in una zona periferica della Città di Andria, dove ha ritrovato vita una palazzina confiscata ad una delle famiglie più importanti del crimine organizzato cittadino. Casa "Santa Croce", ubicata nell'omonima via alle spalle del Quartiere di San Valentino, sarà un centro di prima accoglienza per persone in condizioni di disagio economico e sociale, una palazzina di tre piani con uno spazio esterno, che dopo quattro anni di lavoro e circa un milione di euro di investimento (diviso tra fondi europei, Regione Puglia e Comune di Andria), avrà il compito di ospitare circa 30 persone. A piano terra vi è il soccorso sociale, la prima accoglienza, un centro di ascolto, un'aula multifunzione, gli uffici e l'occhio vigile; al primo piano, invece, cucina e sala pasti, con 5 stanze e annessi servizi; al secondo piano 4 mini appartamenti dotati di piano cottura ed una camera da letto con annessi servizi, sino a terminare al terzo piano con un mini appartamento ed una camera da letto. Lo spazio esterno, infine, sarà adibito allo svolgimento di attività ludiche ed aggregative.

A gestire la struttura l'Associazione di Promozione Sociale "Migrantes" di Andria che ha intercettato il finanziamento regionale grazie alla partecipazione al bando "Libera il bene" proprio nel 2010: «E' un'opportunità per il territorio, per i volontari e per diversi giovani professionisti - dice Alba Pistillo, Presidente dell'Associazione "Migrantes" di Andria - la casa famiglia di Andria rientra in una rete più ampia di case di questo genere già presenti sul territorio cittadino e del nord barese. Questa struttura dovrà essere viva e consentirà a diversi ragazzi di avere un'opportunità occupazionale, ma anche a diverse famiglie di usufruire di un tetto di prima accoglienza ed al nostro territorio di aver ricevuto una risposta concreta contro la criminalità». Tante le autorità presenti stamane durante la presentazione tra cui il Prefetto della BAT, Clara Minerva, tutte le autorità militari cittadine, i Deputati del Movimento 5 Stelle, l'andriese Giuseppe D'Ambrosio e la piemontese Fabiana Dadone componente della Commissione Antimafia in Parlmento.

A fare gli onori di casa il Primo Cittadino di Andria, Nicola Giorgino: «La criminalità si combatte con atti concreti, e questo è sicuramente uno di quei momenti in cui possiamo far capire come attraverso la condivisione di lavoro ed obiettivi è possibile sconfiggere la malavita - ha detto Giorgino - diverse associazioni impegnate, due enti coinvolti e tante risorse poste a disposizione del progetto Casa Santa Croce proprio dal Comune di Andria che ha stanziato circa 400mila euro per la ristrutturazione divenuta molto più complessa del previsto viste le condizioni pessime dell'immobile. Ma oggi è un giorno speciale perchè vince la legalità e vince la speranza». Parole ribadite con forza da Don Geremia Acri, responsabile di Casa Accoglienza Santa Maria Goretti, e da sempre animatore dell'Associazione Migrantes, che ha benedetto l'immobile ricordando che sono i gesti semplici e concreti a cambiare effettivamente il mondo.

La Casa "Santa Croce" è stata intitolata al Giudice Rosario Livantino, ucciso nel '91 dalla Mafia in Sicilia per le sue inchieste scomode. «Rosario Levantino era un uomo come tutti noi, con un'altissimo senso dello Stato ed una vita normale senza scorta e rispettosa della vita sociale - ha detto Vincenzo Gallo, dell'Associazione "Amici del Giudice Rosario Livatino" - ora avrete una grande responsabilità con il nome del Giudice ucciso dalla mafia a campeggiare su questa struttura meravigliosa. Nostro compito è difendere i valori veri, compito delle istituzioni migliorare ed accelerare la confisca dei beni e la riqualificazione con la liquidità necessaria per le start up». Testimonianza importante anche quella di Alessandro Tedesco Coordinatore Pugliese "Familiari Vittime di Mafia" e dei ragazzi della Classe 2^ D del Liceo Scientifico "R. Nuzzi", guidati dal Prof. Paolo Farina, autori del libro "VIP" tutto incentrato sui tanti pugliesi uccisi dalla criminalità organizzata.

«Resta ancora molto da fare sulla via della battaglia contro l'illegalità ma una luce si apre quando vi sono eventi di questo genere - ci dice Vito Leonetti, Presidente di Libera Andria - grazie a Libera sono già tantissimi i beni confiscati e riutilizzati per finalità sociali ma proprio ad Andria ve ne sono altri quattro per i quali speriamo vi siano al più presto i bandi per l'assegnazione». L'Associazione "Libera" di Andria, infatti, ha contribuito alla presentazione del progetto da parte dell'Associazione "Migrantes".
Casa Santa Croce Andria inaugurazione
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