Caro bollette, Andria si mobilita: «Zero risposte da politica e istituzioni, ma non ci fermiamo»

Circa un centinaio di presenti al corteo di protesta dal Monumento dei Caduti a piazza Catuma

mercoledì 21 settembre 2022 13.23
A cura di Antonio D'Oria
Andria si mobilita nuovamente contro l'aumento esorbitante dei costi per l'energia che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Il comitato "Esercizi Pubblici Andriesi contro il Caro Bollette" rappresentato da Antonio Tragno, assieme alla sigla sindacale Unibat-Unionecommercio rappresentata da Savino Montaruli e al C.L.L.A. (Comitato Liberi Agricoltori Andriesi), ha organizzato questa mattina un corteo di protesta, presidiato dalla Polizia Locale, con partenza dal Monumento dei Caduti e arrivo in piazza Catuma passando per corso Cavour, viale Crispi, via Regina Margherita, via De Gasperi, via Porta Castello.

Circa un centinaio di esercenti e agricoltori hanno partecipato alla manifestazione contro il salasso di gas ed energia elettrica: come spiegato dagli organizzatori, il costo di 1kWh è aumentato in maniera spropositata da gennaio 2021 (6 centesimi) ad agosto 2022 (54 centesimi), quasi l'800% in più. All'arrivo in Piazza Catuma dopo il corteo, il Comitato ha stilato un documento da consegnare al Prefetto della Bat per fare da interlocutore presso il Governo centrale chiedendo di sospendere il pagamento delle bollette emesse a settembre, rateizzandole in 12 mesi, e il blocco immediato delle bollette energetiche relative all'ultimo trimestre del 2022. «Non ci fermeremo, - ha sottolineato Antonio Tragno - organizzeremo altre iniziative perché questa situazione sta diventando insopportabile. Personalmente ho deciso di chiudere momentaneamente la mia attività perché non ci sto più a questa speculazione: ho potuto farlo perché sono solo e non ho dipendenti, ma capisco i colleghi che stanno continuando a lavorare perché hanno dipendenti e costi maggiori».

Savino Montaruli ha invece sottolineato l'assenza di un segnale da parte delle istituzioni e della politica: «La manifestazione di lunedì scorso era stata chiara: aspettavamo risposte ma non ne abbiamo avute. Ad oggi sono molte le assenze che, invece, avrebbero dovuto sostenere la disperazione di commercianti, artigiani, operai e famiglie. Noi non ci fermiamo, il motto resta sempre quello: "Le bollette chi le paga?". Abbiamo avuto un confronto con gli organi regionali, faremo una manifestazione unitaria a Bari presso la Regione Puglia. Cosa facciamo nel frattempo? Ci indebitiamo e rischiamo di andare nelle mani degli usurai: è questo che la politica non ha ancora capito. La solitudine sta portando alla disperazione e sembra che a molti non importi nulla».

Il titolare di un bar ha invece evidenziato un altro aspetto, ovvero che il caro bollette sembra riguardare soltanto una parte delle partite IVA andriesi: «Siamo in una condizione che ci costringe a rivalutare il nostro lavoro. A tutti, però, sembra che questa situazione stia facendo male solo ai bar quando invece non è così. Faccio un appello alle altre attività che stanno soffrendo: venite con noi e manifestiamo insieme questo malessere, alzando la voce per farci sentire dalle istituzioni competenti. Questa emergenza va affrontata subito, altrimenti rischiamo di mandare a casa il personale e di chiudere i battenti entro pochi mesi».
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