Caro biglietti bus: «Resi vani gli sforzi di privati e associazioni»
La nota del Comitato Quartiere Europa: «Batosta indifendibile»
venerdì 19 febbraio 2016
11.46
Dopo l'intervento del Comitato Quartiere San Valentino, anche il Comitato Quartiere Europa ha espresso il proprio malcontento sull'aumento dei costi dei biglietti per il trasporto pubblico nella città di Andria.
«La misera fine del bike sharing, la soppressione del servizio bus navetta Park & Ride ed ora l'aumento sproporzionato, inaccettabile ed inatteso dei biglietti del trasporto pubblico, senza neanche il rispetto della progressività così come invece deve essere, sanciscono la vanificazione definitiva dei tantissimi sforzi che privati ed associazioni andriesi da anni cercano e tentano di porre in essere senza aver mai trovato nell'Ente Pubblico l'alleanza necessaria e il sostegno dovuto per alimentare la cultura della mobilità alternativa e della salvaguardia ambientale. Parole dure - scrive in una nota il Comitato Quartiere Europa - che si inseriscono in un dibattito che parte proprio dalle periferie cittadine, che si sentono le più penalizzate dagli aumenti partiti lo scorso 15 febbraio in sordina se non fosse per qualche nota stampa divulgata da attive e presenti testate giornalistiche locali che sempre ottimamente svolgono il loro compito sociale e di pubblica informazione. Il Comitato di Quartiere Europa, come quello del Quartiere San. Valentino di Andria, tocca un tasto dolente cioè quello che incide direttamente e fortemente sulle tasche dei cittadini, specie dei più svantaggiati e degli anziani che poi sono coloro che più utilizzano i mezzi pubblici per recarsi nella vicina "Andria Città". Una batosta che non mancherà di suscitare ulteriori reazioni e che dal Comitato Europa fanno sapere essere indifendibile. Cosa dobbiamo attenderci ora? In che percentuale gli andriesi utilizzeranno i mezzi pubblici dopo gli aumenti? In che misura aumenterà l'inquinamento ambientale con le note conseguenze sulla salute umana e sulle malattie in città, in fortissimo aumento nonostante non si abbia inquinamento industriale? Quanto sarà disincentivata la mobilità verso il centro del commercio, verso il mercato e verso i centri di servizio a causa degli aumentati costi? A discapito di chi? Chi ne risponderà di tutto questo? Qualcuno vuole ancora difendere certe scelte? Se lo facesse lui soltanto saprebbe il perché».
«La misera fine del bike sharing, la soppressione del servizio bus navetta Park & Ride ed ora l'aumento sproporzionato, inaccettabile ed inatteso dei biglietti del trasporto pubblico, senza neanche il rispetto della progressività così come invece deve essere, sanciscono la vanificazione definitiva dei tantissimi sforzi che privati ed associazioni andriesi da anni cercano e tentano di porre in essere senza aver mai trovato nell'Ente Pubblico l'alleanza necessaria e il sostegno dovuto per alimentare la cultura della mobilità alternativa e della salvaguardia ambientale. Parole dure - scrive in una nota il Comitato Quartiere Europa - che si inseriscono in un dibattito che parte proprio dalle periferie cittadine, che si sentono le più penalizzate dagli aumenti partiti lo scorso 15 febbraio in sordina se non fosse per qualche nota stampa divulgata da attive e presenti testate giornalistiche locali che sempre ottimamente svolgono il loro compito sociale e di pubblica informazione. Il Comitato di Quartiere Europa, come quello del Quartiere San. Valentino di Andria, tocca un tasto dolente cioè quello che incide direttamente e fortemente sulle tasche dei cittadini, specie dei più svantaggiati e degli anziani che poi sono coloro che più utilizzano i mezzi pubblici per recarsi nella vicina "Andria Città". Una batosta che non mancherà di suscitare ulteriori reazioni e che dal Comitato Europa fanno sapere essere indifendibile. Cosa dobbiamo attenderci ora? In che percentuale gli andriesi utilizzeranno i mezzi pubblici dopo gli aumenti? In che misura aumenterà l'inquinamento ambientale con le note conseguenze sulla salute umana e sulle malattie in città, in fortissimo aumento nonostante non si abbia inquinamento industriale? Quanto sarà disincentivata la mobilità verso il centro del commercio, verso il mercato e verso i centri di servizio a causa degli aumentati costi? A discapito di chi? Chi ne risponderà di tutto questo? Qualcuno vuole ancora difendere certe scelte? Se lo facesse lui soltanto saprebbe il perché».