Caritas: nel 2015 sostegno e progetti per circa 4mila persone a settimana

Don Mimmo Francavilla: «Non solo assistenza ma anche educazione e formazione»

sabato 26 dicembre 2015
A cura di Stefano Massaro
La fine dell'anno è il momento più opportuno per tracciare il bilancio dell'attività che viene svolta dagli enti. Di particolare rilevanza è il bilancio tracciato dalla Caritas Diocesana di Andria e che comprende anche i comuni di Canosa e Minervino. Una Caritas estesa sul territorio con piccoli centri di ascolto e macro strutture di smistamento di beni di prima necessità. «Il territorio continua a registrare alti tassi di sofferenza all'interno della nostra diocesi, tassi di sofferenza che dicono come la crisi sta ancora colpendo le nostre famiglie e le persone - ha detto Don Mimmo Francavilla, Responsabile Caritas - La nostra Caritas Diocesana ha un servizio attraverso i centri d'ascolto, sono 23 sparsi e coordinati sull'intera diocesi. E per questo anno, abbiamo risposto settimanalmente a circa mille nuclei familiari quindi circa 4mila persone. Accanto a questo servizio di mensa ed indumenti oltre che di ascolto, accanto a questo servizio c'è Casa Accoglienza che la sera eroga pasti caldi a circa 400 persone».

Ma particolare attenzione è stata posta anche nei confronti di una varietà ampia di progetti che includono formazione ed educazione delle famiglie. Formazione ed educazione non solo alla religiosità ma anche all'impresa ed all'accoglienza. «Sono numeri importanti che dicono però solo una parte dell'attività della carità della nostra diocesi - ha ribadito Don Mimmo Francavilla - Ci sono altri progetti che riguradano i minori, sempre le famiglie con progetti di sostegno e microcredito o progetti di adozione a vicino. Progetti che riguardano anche la formazione ed educazione della comunità cristiana, ad esempio progetti di educazione al volontariato, o famiglie disposte ad accoglienza di minori provenienti dall'estero»

La richiesta resta quella di beni di prima necessità ma la risposta è naturalmente adattata alle esigenze del territorio. «Una richiesta di beni primari che cerchiamo di soddisfare - ha detto Don Mimmo Francavilla - anche se questi sono servizi di bassa soglia per noi e di primo accesso. Nel contempo abbiamo anche potenziato alcuni servizi che tendono non all'assistenza materiale, quanto soprattutto alla promozione di soggetti e famiglie, l'ascolto diventa importante e attraverso un ascolto approfondito delle diverse situazioni, nono solo siamo attenti alle richieste ma cerchiamo di adeguare come Caritas le risposte anche se i mezzi non sempre sono sufficienti».