Carenza di aule all'Istituto Comprensivo "Jannuzzi-Di Donna"

Sollecitazioni al sindaco della consigliera comunale di Forza Italia Giovanna Bruno

mercoledì 23 marzo 2016 9.40
L'Istituto comprensivo, costituitosi nel 2012, è attualmente formato da 2 plessi di scuola di Infanzia (Montessori e Collodi), 2 plessi di Scuola Primaria (Jannuzzi e Moro), un plesso di scuola Primaria Speciale Quarto di Palo e un plesso di scuola secondaria di I grado (Mons. DI Donna). Sin dal 2002, anno in cui l'edificio della scuola primaria Jannuzzi è stato ritenuto insicuro ed inagibile, le classi di scuola primaria del predetto edificio sono allocate nel plesso della scuola primaria "Moro". Entrambi i plessi sono però situati in una zona in forte espansione e, negli ultimi anni si è verificato un notevole incremento di classi, come confermano anche i dati di iscrizione per l'anno scolastico 2016/17. In particolare, la scuola media di 1° grado "Mons. Di Donna", dopo l'accorpamento del 2012, è passata da appena 100 alunni a 300, triplicando il numero degli iscritti. Pertanto nel plesso "Moro" sono state ubicate alcune classi della scuola secondaria "Mons. Di Donna", il cui edificio dispone di un numero di aule non sufficiente ad accogliere il naturale flusso di alunni provenienti dalla scuola primaria dello stesso Istituto Comprensivo.

La dirigente dell'istituto comprensivo, la dott.ssa Lilla Bruno, fa oltretutto una doverosa considerazione: «Intanto, negli anni, la progettazione degli spazi educativi si è evoluta. L'edificio di via Eritrea (Mons. Di Donna) appartiene ad un passato sufficientemente remoto, presentando caratteristiche attualmente superate e, per di più, non dispone né di palestra né di spazi aperti dedicati anche all'attività sportiva».

La dirigente sottolinea anche la notevole distanza tra i due plessi, ubicati in quartieri diversi: «L'edificio Mons. Di Donna si trova in piazza Porta la Barra, mentre il plesso A. Moro si trova in una zona residenziale periferica, oltre l'extramurale di viale Pietro Nenni. Se l'amministrazione comunale si fosse adoperata per recuperare e ripristinare la funzionalità del citato plesso Jannuzzi, dichiarato inagibile nel 2002, e situato a breve distanza dal plesso Moro, si sarebbe concretamente garantito quel processo di continuità didattica, educativa e logistica nell'ambito dello stesso ciclo di istruzione previsto dall'art. 19, 4° e 5° comma, della legge n. 111/2011, come integrata dalla legge n. 183/2011».

È necessario ricordare che il dimensionamento della rete scolastica nell'a.s. 2012/2013 è stato effettuato attraverso l'abbinamento tra circoli didattici funzionanti e scuole medie di 1° grado presenti nel territorio di riferimento. In deroga al predetto criterio di carattere generale, la Giunta Comunale di Andria con Delibera 326 del 15/11/2011 aveva decretato lo scorporo del plesso don Tonino Bello dal 1° c.d. e l'accorpamento al 5° comprensivo unitamente al Mons. Di Donna, proprio al fine di recuperare il plesso Mons. Di Donna, destinato alla chiusura a causa dell'esiguo numero delle iscrizioni. Di fatto, però, contrariamente a quanto deliberato in Giunta, al 5° Comprensivo è stato accorpato solo il plesso Mons. Di Donna. Malgrado ciò, la dirigente è riuscita a sanare le criticità, incrementando il numero di iscrizioni, senza però beneficiare di alcun supporto, né di strumenti o spazi adeguati. Sta di fatto che i rilievi e i calcoli tecnici per determinare il numero massimo di alunni che può essere accolto in condizioni di sicurezza nelle aule dell'attuale plesso A. Moro, hanno confermato un serio rischio di sovraffollamento del plesso. Al Comune di Andria è stata consegnata anche una petizione firmata da più di mille genitori degli alunni del quartiere che non intendono accettare ipotesi legate ai doppi turni o, peggio, allo spostamento degli alunni in altre scuole limitrofe.

Sull'argomento è intervenuta anche la consigliera comunale di Forza Italia, la prof.ssa Giovanna Bruno: «È arrivato il momento che il Sindaco Giorgino dia seguito alla delibera approvata all'unanimità in consiglio comunale che lo impegnava, con l'urgenza che il caso meritava e merita tutt'oggi, a reperire immobili idonei da locare nelle immediate vicinanze dell'Istituto Aldo Moro ad uso delle nuove classi di scuola media. Il nostro Sindaco – prosegue la prof.ssa Giovanna Bruno - non può non dare una risposta che segue un impegno preso in consiglio comunale. Sulla questione – ricorda la Bruno – si è espressa anche la direzione generale dell'Ufficio Scolastico Regionale che ha invitato l'amministrazione Comunale a voler adottare tutte le iniziative idonee per una rapida soluzione del problema di carenza di aule nel predetto Istituto Comprensivo».

Intanto la dirigente dell'Istituto Comprensivo Jannuzzi-Di Donna , in data 16 marzo 2016, ha chiesto all'amministrazione comunale che sia convocata una Conferenza di Servizi al fine di adottare tutte le iniziative idonee per una rapida soluzione al problema.

«Il c.d. Jannuzzi-Di Donna necessita di aule aggiuntive nel rispetto di quelle che sono le norme vigenti in materia di sicurezza scolastica. I circa 1200 alunni – conclude la prof.ssa Giovanna Bruno - non possono continuare ad essere integrati nell'unico edificio di scuola primaria A. Moro, e sottolineo "unico", mentre tutti gli altri Istituti comprensivi andriesi ne contano due ben funzionanti» .