Carabinieri forestali sequestrano 10 ettari a ridosso di Castel del Monte
Trasformazione abusiva di un pascolo nel Parco dell'alta Murgia. Nei guai un 55enne andriese
lunedì 26 febbraio 2018
12.32
Non è sfuggita ai controlli dei Carabinieri Forestali della Stazione Parco di Andria, una vasta area di terreno naturale e pascolivo recentemente trasformata per impiantare un giovane mandorleto intensivo.
Il terreno sito alla località "Masseria D'Urso" in agro di Andria è risultato avere una superficie di circa 10 ettari, tutti rientranti nel perimetro Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Gli accertamenti in campo, nonché l'utilizzo di sistemi ortofotografici, hanno permesso di appurare che l'area fino al 2016 conservava ancora le caratteristiche di naturalità presentandosi quale terreno saldo di tipo pascolivo e ospitante la caratteristica vegetazione pseudo steppica delle Murge, fortemente tutelata dalla normativa ambientale.
Successivamente a tale data, risulta essere avvenuta una radicale trasformazione attraverso la frantumazione e scarificazione del suolo naturale, con un suo evidente cambio d'uso, il tutto finalizzato appunto all'impianto di un giovane mandorleto.
L'area è risultata molteplicemente vincolata sotto il profilo paesaggistico essendo oltre che Parco, anche Zona di Protezione Speciale, cartografata da Piano Paesaggistico Regionale quali "prati e pascoli" come pure specificatamente tutelata in quanto ricadente entro i 2 km del "bene di interesse paesaggistico Castel del Monte".
Nonostante la pregnante vincolistica ambientale, i lavori di trasformazione sono risultati sprovvisti dei prescritti titoli abilitativi contrastando così il divieto assoluto di trasformazione e distruzione di aree naturali pascolive categoricamente vietato dalle norme interne ed europee.
Per questo l'intera superficie è stata posta sotto sequestro preventivo e il proprietario, un 55enne residente ad Andria, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria di Trani.
Il terreno sito alla località "Masseria D'Urso" in agro di Andria è risultato avere una superficie di circa 10 ettari, tutti rientranti nel perimetro Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Gli accertamenti in campo, nonché l'utilizzo di sistemi ortofotografici, hanno permesso di appurare che l'area fino al 2016 conservava ancora le caratteristiche di naturalità presentandosi quale terreno saldo di tipo pascolivo e ospitante la caratteristica vegetazione pseudo steppica delle Murge, fortemente tutelata dalla normativa ambientale.
Successivamente a tale data, risulta essere avvenuta una radicale trasformazione attraverso la frantumazione e scarificazione del suolo naturale, con un suo evidente cambio d'uso, il tutto finalizzato appunto all'impianto di un giovane mandorleto.
L'area è risultata molteplicemente vincolata sotto il profilo paesaggistico essendo oltre che Parco, anche Zona di Protezione Speciale, cartografata da Piano Paesaggistico Regionale quali "prati e pascoli" come pure specificatamente tutelata in quanto ricadente entro i 2 km del "bene di interesse paesaggistico Castel del Monte".
Nonostante la pregnante vincolistica ambientale, i lavori di trasformazione sono risultati sprovvisti dei prescritti titoli abilitativi contrastando così il divieto assoluto di trasformazione e distruzione di aree naturali pascolive categoricamente vietato dalle norme interne ed europee.
Per questo l'intera superficie è stata posta sotto sequestro preventivo e il proprietario, un 55enne residente ad Andria, è stato deferito all'Autorità Giudiziaria di Trani.