Carabinieri Forestali di Andria: sequestrate armi a tre cacciatori
Instancabile l’azione degli agenti tra bracconaggio e illeciti
mercoledì 1 febbraio 2017
22.04
Continua il lavoro dei Carabinieri Forestali a tutela del parco nazionale dell'Alta Murgia, che ha visto gli agenti impegnati nelle attività di contrasto ai variegati fenomeni di caccia illegale a tutela dell'area protetta.
Proprio grazie al continuo monitoraggio e controllo del territori il personale della Stazione di Andria, sul fronte dello sconfinamento all'interno dell'area protetta con consequenziale introduzione non consentita di armi, ha deferito tre soggetti procedendo subito al sequestro delle loro armi.
«Risultati positivi che denotano l'impegno dei carabinieri forestali a salvaguardia della fauna e delle aree protette" – commenta il Coordinatore del CTA Altamura Capitano Giuliano Palomba – al quale preme evidenziare anche "come le recenti sentenze di cassazione su bracconaggio con utilizzo e detenzione di armi abrase e rubate, relative a specifica attività di polizia giudiziaria del Coordinamento di Altamura, hanno confermato il corretto operato dei militari in piena applicazione della normativa di settore. Inoltre, non va sottaciuta la problematica relativa alla pericolosità sociale di tali fenomeni che si consumano in area a vocazione turistica e ricreativa, per questo le istituzioni continueranno nell'azione preventiva e repressiva».
Ancora sequestri per la Forestale di Ruvo, questa volta a carico di due cacciatori resisi responsabili di aver abbattuto anche con l'ausilio di un richiamo acustico vietato, alcuni esemplari di fauna protetta.
Conclusasi anche l'operazione da parte degli stessi militari di Ruvo di Puglia che ha permesso di denunciare due soggetti sorpresi con mezzi di caccia non consentiti. In auto e nella loro disponibilità a fini venatori, è stata rinvenuta quale arma impropria, una potente balestra con ottica di precisione a raggi infrarossi dotata di dardi affilati, pronta per essere utilizzata per l'abbattimento dei cinghiali.
L'utilizzo dei richiami acustici illegali rientra tra la casistica maggiormente frequente che ha permesso, sempre ai militari di Ruvo, di denunciare durante la stagione venatoria da poco terminata, ben quattro soggetti uno dei quali pure per resistenza a pubblico ufficiale. Altri risultati con deferimenti e sequestri, riguardano l'abbattimento non consentito di specie protette come pure l'utilizzo di lacci e trappole per la cattura dei cinghiali tutti mezzi pericolosi per l'incolumità pubblica.
Proprio grazie al continuo monitoraggio e controllo del territori il personale della Stazione di Andria, sul fronte dello sconfinamento all'interno dell'area protetta con consequenziale introduzione non consentita di armi, ha deferito tre soggetti procedendo subito al sequestro delle loro armi.
«Risultati positivi che denotano l'impegno dei carabinieri forestali a salvaguardia della fauna e delle aree protette" – commenta il Coordinatore del CTA Altamura Capitano Giuliano Palomba – al quale preme evidenziare anche "come le recenti sentenze di cassazione su bracconaggio con utilizzo e detenzione di armi abrase e rubate, relative a specifica attività di polizia giudiziaria del Coordinamento di Altamura, hanno confermato il corretto operato dei militari in piena applicazione della normativa di settore. Inoltre, non va sottaciuta la problematica relativa alla pericolosità sociale di tali fenomeni che si consumano in area a vocazione turistica e ricreativa, per questo le istituzioni continueranno nell'azione preventiva e repressiva».
Ancora sequestri per la Forestale di Ruvo, questa volta a carico di due cacciatori resisi responsabili di aver abbattuto anche con l'ausilio di un richiamo acustico vietato, alcuni esemplari di fauna protetta.
Conclusasi anche l'operazione da parte degli stessi militari di Ruvo di Puglia che ha permesso di denunciare due soggetti sorpresi con mezzi di caccia non consentiti. In auto e nella loro disponibilità a fini venatori, è stata rinvenuta quale arma impropria, una potente balestra con ottica di precisione a raggi infrarossi dotata di dardi affilati, pronta per essere utilizzata per l'abbattimento dei cinghiali.
L'utilizzo dei richiami acustici illegali rientra tra la casistica maggiormente frequente che ha permesso, sempre ai militari di Ruvo, di denunciare durante la stagione venatoria da poco terminata, ben quattro soggetti uno dei quali pure per resistenza a pubblico ufficiale. Altri risultati con deferimenti e sequestri, riguardano l'abbattimento non consentito di specie protette come pure l'utilizzo di lacci e trappole per la cattura dei cinghiali tutti mezzi pericolosi per l'incolumità pubblica.