Caporalato e lavoro nero, Di Bari: «I Sindacati sottovalutano il problema»

La consigliera regionale andriese del Movimento 5 Stelle attacca le parti sociali

martedì 3 novembre 2015 8.21
«Ci è sembrato che la problematica del caporalato sia stata un po' sottovalutata dai sindacati, i quali sembravano quasi concordi nel sostenere una linea che ne sminuisse la gravità, spingendosi solo a timide dichiarazioni di supporto nei confronti delle aziende virtuose che invece operano nella legalità». E' questa l'idea dei quattro consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle durante la riunione di ieri in commissione congiunta della VI e la IV commissione per affrontare l'annosa problematica del "caporalato". All'audizione nella quale sono stati ascoltati i rappresentanti dei sindacati interessati: Confagri, Coldiretti Puglia, CIA Puglia e Coopagri.

In particolare secondo Grazia Di Bari e Gianluca Bozzetti: «La legge regionale contro il lavoro non regolare 28/2006 è una ottima legge, dovrebbe semplicemente essere applicata alla lettera perchè servirebbe a scongiurare davvero il fenomeno». Incalza il consigliere salentino Cristian Casili: «Le associazioni di categoria presenti in audizione sono complici di un modello di agricoltura industriale che per anni ha sfruttato risorse naturali ed umane, il fenomeno del caporalato non può essere trattato con ipocrisia ma se si vuole concretamente risolvere il problema occorre dare qualità alla produzione ed al lavoro partendo da un'agricoltura che sia a misura d'uomo».

Conclude la consigliera foggiana Rosa Barone che invece ha posto in evidenza il problema del caporalato connesso al ghetto di Rignano Garganico, chiedendo ai consiglieri, al presidente e ai gruppi presenti in audizione di «non sottovalutare il fenomeno di questo ghetto, una vera e propria città dell'illegalità abbandonata a se stessa dalle istituzioni e dalla Regione in primis. Durante il periodo di raccolta, essa raccoglie circa 4000 persone, la maggior parte dei quali vengono poi sfruttate nei campi. Una situazione che non può perdurare se pensiamo che già dall'anno scorso diversi politici tra cui Minervini avevano promesso di risolvere la problematica, senza mai mantenere davvero la promessa fatta». I consiglieri pentastellati concludono con l'auspicio che ci sia «al più presto un tavolo monotematico sul caso dei ghetti in Puglia, un fenomeno strettamente connesso al fenomeno del caporalato».