Capodanno ad Andria: la tradizione, un ricordo ancora vivo

Come festeggiano il Capodanno i cittadini andriesi: vivo il ricordo della tradizione. E non dimenticate qualcosa di rosso e le lenticchie

sabato 31 dicembre 2022 12.00
A cura di Luisa Sgarra
Fervono i preparativi per il Cenone di Capodanno. I cittadini andriesi sono quasi pronti per chiudere il 2022 e dare il benvenuto al nuovo anno: la speranza di tutti è che l'anno che verrà possa essere migliore di quello appena trascorso.

Tradizione vuole che ci si riunisca in casa per festeggiare con parenti e amici, ma non manca chi preferisce una serata in compagnia in un buon ristorante. Per i più giovani, dopo il cenone, il divertimento continua in locali e discoteche fino alle prime ore del mattino, mentre per tanti altri la nottata prosegue in casa tra musica, balli e giochi. Oppure qualcuno sceglierà anche di festeggiare al Palazzetto dello Sport nella serata Capodanni in Puglia organizzata con la Regione.

Ma facciamo un passo indietro e rivediamo insieme tutte le tradizioni di questa festività, a partire da quelle culinarie fino ad arrivare alle usanze più caratteristiche che ormai sono entrate a far parte della nostra cultura.

Il menù del Capodanno in città è studiato in ogni minimo dettaglio e include alcune pietanze che non possono assolutamente mancare. Solitamente il cenone della vigilia è a base di pesce, mentre il primo pranzo del nuovo anno è a base di carne.

Tra le portate immancabili il crudo dei frutti di mare, di cui la stragrande maggioranza degli andriesi predilige a tavola. Libera scelta invece per il primo e il secondo purché siano a base di pesce. Diversamente dal passato dove i nostri nonni aspettavano la notte di San Silvestro per poter gustare un ottimo piatto di spaghetti con la salsiccia. Era un must che nel tempo ha lasciato spazio alle portate di mare.

Nulla è cambiato invece sulla presenza a tavola di pistacchi, arachidi, mandarini e tanta frutta, ma soprattutto non deve mai mancare l'uva a tavola, di cui bisogna mangiarne dodici chicchi allo scoccare della mezzanotte. Così come è d'obbligo un cucchiaio di lenticchie accompagnato dal cotechino e zampone. Simbolo di prosperità e ricchezza. Anche in questo caso la ragione è scaramantica: portano fortuna, tanto che in alcune famiglie c'è l'abitudine di servirle a fine pasto, allo scoccare della mezzanotte.

Per quanto riguarda i dolci, oggi si predilige un buon panettone artigianale, a differenza del passato dove la tavola veniva bandita da dolci fatti in casa o al massimo un semplice Pandoro.
Tassativo resta brindare al nuovo anno, allo scoccare della mezzanotte, con un ottimo spumante. Questo è il momento migliore per scambiarsi gli auguri tra abbracci e risate. Tradizione vuole che la bottiglia stappata a mezzanotte deve fare un bel botto per scacciare la sfortuna e non solo, c'è chi ancora usa bagnarsi le orecchie con lo spumante come segno di porta fortuna.

Inoltre per accogliere il nuovo anno in molti rispettano ancora la tradizione di indossare qualcosa di rosso, che sia uno slip, un altro capo di lingerie o un maglione natalizio oppure quello di indossare qualcosa di vecchio, di nuovo e di regalato. Anche questa usanza è segno di buon auspicio per l'anno nuovo.
Altra usanza diffusa, soprattutto in passato, nella notte di Capodanno era sparare i fuochi d'artificio più belli e colorati, dai balconi, dalle finestre e dalle terrazze. Era una vera e propria gara pirotecnica. Tuttavia negli ultimi anni sempre più scelgono di rinunciare a questa tradizione soprattutto perché temono di spaventare i bimbi più piccoli e i cagnolini oltre che inquinare l'ambiente.

Altra caratteristica che in molti ricordano è il disfarsi delle cose vecchie, quindi dei cocci, in occasione del passaggio dal vecchio al nuovo anno, anch'esso considerato un gesto di buon auspicio che testimonia la volontà di cambiamento per un anno migliore. In passato, questo rito si metteva in pratica gettando cose vecchie dalla finestra. Si tratta di un'usanza molto sentita in passato, nella nostra città, di cui oggi è rimasto solo un semplice ricordo.

Un altro rito rimasto impresso nella memoria di tanti era quello di bruciare il calendario dell'anno passato, arrotolato con nove giri di nastro rosso, per liberarsi dei dolori dell'anno appena trascorso.

Questo sarà il Capodanno per molti nella nostra città, un Capodanno all'insegna della buona tavola ma soprattutto vissuto in ottima compagnia accompagnato da gesti scaramantici in segno di buon auspicio con uno sguardo nostalgico rivolto al passato.