Caos Tares: molte proteste, diversi errori e 16 milioni di euro da incassare

L'Ufficio Tributi aumenta le ore di ricevimento. Cittadini in coda dalle 6 di mattina

sabato 8 febbraio 2014 09.58
A cura di Stefano Massaro
E' caos per il tributo sui rifiuti solidi urbani e sui servizi comunali denominato TARES. Le cartelle giunte nelle case dei cittadini andriesi e dei commercianti hanno scatenato moltissime proteste. Il "finchè non vedo non credo" ha avuto un effetto travolgente con aumenti in media del 60% per le abitazioni civili e di punte del 400% per le attività commerciali. Diversi anche gli errori segnalati: si parte da cartelle da pagare a carico di cittadini defunti sino a giungere a componenti dello stesso nucleo familiare con due tributi identici da pagare. Le rimostranze vanno anche sui box auto e gli spazi esterni di capannoni od edifici considerati nella metratura del tributo. Il TARES, infatti, è diviso in due parti e cioè superficie dell'immobile di riferimento ed il numero dei residenti. Alla fine da introitare vi sono quasi 16 milioni di euro per coprire per intero il servizio.

Le numerosissime richieste hanno oberato l'Ufficio Tributi del Comune di Andria, sito in via Bari 75, che l'amministrazione ha scelto di aprire sino a venerdì 14 febbraio con orari più ampi dal lunedì al venerdì mattina dalle ore 9 alle ore 12 ed il giovedì pomeriggio dalle ore 16 alle ore 17.30. Orari ancora insufficienti, probabilmente, visto che tanti cittadini sono in coda già attorno alle 6 di mattina davanti ai cancelli degli uffici o gli appuntamenti su prenotazione vengono fissati ormai al mese di aprile. Resta il gran caos anche se il tempo per pagare il tributo è stato prorogato al 28 febbraio 2014.