Canale Ciappetta Camaggio, Ventola: «Tra le urgenze della Regione»
Giovedì prossimo discussione con l'Assessore ai Lavori Pubblici, Giannini
sabato 5 settembre 2015
8.36
«E' stata fissata alle ore 10 di giovedì 10 settembre prossimo la discussione sul Canale Ciappetta Camaggio». Questa la dichiarazione del Consigliere regionale Francesco Ventola a seguito della convocazione formalizzata dal Presidente della 5^ Commissione Consiliare della Regione Puglia "Ambiente, Assetto e utilizzazione del territorio", Filippo Caracciolo. «Sentiremo l'Assessore ai Lavori Pubblici Giannini ed i dirigenti dei settori interessati su uno dei tanti nervi scoperti lasciati dal precedente governo Vendola. Da presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, ho più volte stigmatizzato l'inaffidabilità e la totale sordità dell'allora Giunta Regionale rispetto allo stato di continua emergenza del canale che interessa i territori di Andria e Barletta. Risale a due anni fa la garanzia fornita a me ed ai sindaci Cascella e Giorgino di una serie di interventi strutturali, poi disattesa», ha aggiunto il neo Consigliere "Oltre con Fitto" .
«Pertanto, con l'insediamento del nuovo Esecutivo regionale, ho chiesto al Presidente della competente Commissione Consiliare, che ha prontamente condiviso l'esigenza, di porre il problema ed impegnare l'Assessore e gli uffici competenti sul da farsi. Occorre prevedere una adeguata programmazione degli interventi di tutela ambientale. Non dobbiamo ricordarcene episodicamente solo quando i danni sono macroscopici, come tra l'altro accaduto in passato a seguito di esondazioni ed allagamenti che hanno anche interessato strutture urbane».
«Pertanto, con l'insediamento del nuovo Esecutivo regionale, ho chiesto al Presidente della competente Commissione Consiliare, che ha prontamente condiviso l'esigenza, di porre il problema ed impegnare l'Assessore e gli uffici competenti sul da farsi. Occorre prevedere una adeguata programmazione degli interventi di tutela ambientale. Non dobbiamo ricordarcene episodicamente solo quando i danni sono macroscopici, come tra l'altro accaduto in passato a seguito di esondazioni ed allagamenti che hanno anche interessato strutture urbane».