"Campo di Fragole": avviato ad Andria il progetto per l’inclusione lavorativa
L'associazione di volontariato "Camminare Insieme" condivide la testimonianza di Carlo, un giovane presente all’incontro di presentazione
giovedì 23 marzo 2023
08.30
«Sabato 11 marzo, nella sede del Museo Diocesano di Andria si è tenuto un incontro sull'inclusione lavorativa dei giovani con disabilità intellettiva. È stato presentato alla cittadinanza il progetto "Campo di fragole" fortemente voluto dalla Caritas diocesana e dall'associazione di volontariato Camminare Insieme. La dottoressa Monica Berarducci, referente dell'Osservatorio del Lavoro dell'Associazione Italiana Persone Down, ci ha fatto riflettere e ci ha delineato le linee guida di un processo lungo e attento nell'accompagnare dei giovani alla partecipazione al mondo lavorativo.
Lo studio di strategie per accompagnare ragazzi con disabilità nell'apprendimento, dell'essere lavoratori consapevoli, parte sin dall'infanzia, e cresce secondo le abilità, creando così un bagaglio consapevole dei propri limiti, delle proprie abilità e delle proprie passioni. Se questo processo viene a mancare - scrive Carlo Ceci Ginistrelli - è facile non essere un adulto lavoratore consapevole. La relatrice ha posto in risalto come "il saper fare non è sufficiente se non si sa saper essere". Sono più importanti gli aspetti relativi alla consapevolezza del ruolo che quelli dell'essere abili. Da giovane adulto mi sono sentito tirato dentro un mondo che pensavo non mi appartenesse. Mi sono sentito autorizzato a partecipare attivamente al mondo adulto con un mio ruolo, un ruolo che ho conquistato nel tempo, forse senza accorgermene. Un ruolo che mi permette di lavorare attraverso ciò che ho imparato e che continuo ad imparare. Un ruolo che se anche piccolo mi permette di essere parte di un sistema, che non sempre mi piace, ma che è intorno a me.
Penso che la cosa più importante emersa nell'incontro, è che si sia affermato che ognuno è abile a modo suo, che il rispetto e la consapevolezza sia alla base di tutto. Non tutti possono lavorare da Mc Donald o in un supermercato, o che non tutti possono piantare, seminare, o fare pizze! Penso che la cosa più difficile per me ed i miei amici è quella di non venire ingabbiati in lavori già confezionati, quella di far valere le proprie passioni e di valutare le abilità, quella di poter scegliere consapevolmente la propria vita. La dottoressa Berarducci ha iniziato a mettere le basi su queste riflessioni. Poter parlare in maniera diretta a genitori e operatori e alla cittadinanza è stato il primo mattone per dare voce a chi non riesce, a costruire una dignità, a dare forza di lottare a chi non pensa di poterlo fare. Poter contare su un percorso che non valuta in base alla tua "cartella" ma in base a ciò che sei.
Il progetto "Campo di fragole" prevede infatti la formazione di operatori che accompagneranno un primo gruppo di ragazzi nel mondo lavorativo con questa filosofia di approccio. Per poi seguire con lo studio attento e programmato delle abilità per creare percorsi individuali nel mondo dell'essere adulti. Ad ognuno verrà cercato il proprio ruolo mettendo al centro la persona. Lo sguardo della Caritas rivolto al volto dell'altro, troverà in questo progetto il suo ruolo evangelico».
Lo studio di strategie per accompagnare ragazzi con disabilità nell'apprendimento, dell'essere lavoratori consapevoli, parte sin dall'infanzia, e cresce secondo le abilità, creando così un bagaglio consapevole dei propri limiti, delle proprie abilità e delle proprie passioni. Se questo processo viene a mancare - scrive Carlo Ceci Ginistrelli - è facile non essere un adulto lavoratore consapevole. La relatrice ha posto in risalto come "il saper fare non è sufficiente se non si sa saper essere". Sono più importanti gli aspetti relativi alla consapevolezza del ruolo che quelli dell'essere abili. Da giovane adulto mi sono sentito tirato dentro un mondo che pensavo non mi appartenesse. Mi sono sentito autorizzato a partecipare attivamente al mondo adulto con un mio ruolo, un ruolo che ho conquistato nel tempo, forse senza accorgermene. Un ruolo che mi permette di lavorare attraverso ciò che ho imparato e che continuo ad imparare. Un ruolo che se anche piccolo mi permette di essere parte di un sistema, che non sempre mi piace, ma che è intorno a me.
Penso che la cosa più importante emersa nell'incontro, è che si sia affermato che ognuno è abile a modo suo, che il rispetto e la consapevolezza sia alla base di tutto. Non tutti possono lavorare da Mc Donald o in un supermercato, o che non tutti possono piantare, seminare, o fare pizze! Penso che la cosa più difficile per me ed i miei amici è quella di non venire ingabbiati in lavori già confezionati, quella di far valere le proprie passioni e di valutare le abilità, quella di poter scegliere consapevolmente la propria vita. La dottoressa Berarducci ha iniziato a mettere le basi su queste riflessioni. Poter parlare in maniera diretta a genitori e operatori e alla cittadinanza è stato il primo mattone per dare voce a chi non riesce, a costruire una dignità, a dare forza di lottare a chi non pensa di poterlo fare. Poter contare su un percorso che non valuta in base alla tua "cartella" ma in base a ciò che sei.
Il progetto "Campo di fragole" prevede infatti la formazione di operatori che accompagneranno un primo gruppo di ragazzi nel mondo lavorativo con questa filosofia di approccio. Per poi seguire con lo studio attento e programmato delle abilità per creare percorsi individuali nel mondo dell'essere adulti. Ad ognuno verrà cercato il proprio ruolo mettendo al centro la persona. Lo sguardo della Caritas rivolto al volto dell'altro, troverà in questo progetto il suo ruolo evangelico».