Campanile: «Zapatos Rojos dovrà arrivare al cuore della gente»

La prima volta di Elina Chauvet al sud Italia: sabato 12 l'installazione d'arte

mercoledì 9 aprile 2014 00.01
A cura di Stefano Massaro
Una grande partecipazione territoriale che sino a qui ha già permesso di raccogliere e colorare di rosso ben 600 paia di scarpe. Sarà una delle più grandi installazioni di arte pubblica nel mezzogiorno d'Italia dove arriverà per la prima volta Elina Chauvet, l'artista messicana ideatrice del progetto "Zapatos Rojos" che nelle tappe italiane è curato da Francesca Guerisoli: «Si tratta di una serie di scarpe rosse ordinatamente posizionate in un contesto urbano a simboleggiare la marcia di donne assenti, vittime di violenza o uccise - ci dice Stefania Campanile, Consigliera di Parità della Provincia di Barletta Andria Trani, tra le promotrici dell'evento andriese - ma l'idea di Elina Chauvet rimanda a Ciudad Juárez, una città di frontiera nel nord del Messico dove, a partire dal 1993, centinaia di donne sono state rapite, stuprate o assassinate. A Juárez si uccisero le donne perché si poteva fare, per l'impunità ed è proprio qui che per la prima volta fu usato il termine femminicidio. Nel 2009, Zapatos Rojos ha preso vita, con un'installazione composta da 33 paia di scarpe. Da qui poi ci si è spostati in tutto il Messico sino ad arrivare in Europa e nel nostro paese dove il progetto ha assunto una grande valenza simbolica».

La performance andriese di Zapatos Rojos si terrà il 12 aprile, in piazza Vittorio Emanuele II, a partire dalle 12 del mattino fino alle 22 con una sfida già vinta, quella del coinvolgimento di istituzioni, cittadini e non vedrà il coinvolgimento di partner commerciali: «Con Zapatos Rojos vogliamo arrivare al cuore della gente - ha detto Stefania Campanile - qui in Italia le scarpette rosse sono diventate un vero simbolo della lotta di genere e della lotta al femminicidio. Anche qui ad Andria c'è stata una bellissima partecipazione, c'è stato un passaparola incredibile, con donne ma soprattutto uomini che hanno voluto partecipare attivamente alla realizzazione di questo progetto. Il nostro obiettivo era proprio quello di parlare direttamente alle persone e coinvolgerle personalmente aldilà della giornata del 12 aprile, ma in tutto il percorso di avvicinamento per realmente dare il segno tangibile dell'impegno e della partecipazione».

L'evento è patrocinato dall'Assessorato al Welfare della Regione Puglia, dalla Provincia BAT e dal Comune di Andria. Tra i soggetti promotori dell'iniziativa, poi, come anticipato la Consigliera di Parità della BAT, l'avvocato Stefania Campanile, l'associazione culturale Hydra, Amnesty International Andria, il Centro Antiviolenza Provinciale "Futura" e la Cooperativa Sociale Tempi Nuovi. Tra i soggetti aderenti, infine, le associazioni Tutt'altro, Libera, Carsica, L'Altrove, Unia, Arcigay - BAT nonché il Liceo Artistico di Andria "G. Colasanto".