Caldarone: «Nella Bat una criminalità predatoria che minaccia tutto il tessuto economico»

Intervento dell'ex Primo Cittadino andriese sulle tematiche della criminalità nella sesta provincia introdotte dal Procuratore Nitti

lunedì 26 aprile 2021 5.14
«L'immagine utilizzata dal procuratore Nitti per la criminalità in questa terrà è precisa e potente: mai avevo sentito un Procuratore con questa capacità di intuizione sociale. Una criminalità predatoria, - scrive in una nota l'ex sindaco di Andria, Vincenzo Caldarone - che vede il territorio solo come limone da spremere: altro che i passati reinvestimenti in economia legale.

Dai furti agli incendi, dai cantieri alle estorsioni, dalla agricoltura alla edilizia: è tutto il tessuto economico ad essere minacciato e strappato. Non è il solito fenomeno, per dimensione e pervasività è uno strangolamento continuo di ciò che resta della economia. Non aggrediscono la parte "ricca", ma la parte povera: la innovazione, gli investimenti, i ragazzi e i progetti lasciano questa terra. Invece tutto questo potrebbe costituire il vero argine sociale, il luogo dello sviluppo che nessun predatore potrà fermare, perchè nella innovazione coraggiosa contano il lavoro, i progetti, la responsabilità, la capacità di unire, e non la sopraffazione.

E' una terra depredata anche dal potere: una profonda azione di contrasto e di prevenzione non c'è. Forse in altre provincie, non qui; le stesse vicende del sistema giudiziario Trani lo dimostrano. Nei progetti di sviluppo e investimenti di governo e Regione la Bat non è né un sistema, né un nodo i di investimenti infrastrutturali, tantomeno una piattaforma per turismo, agroindustria e innovazione. Questa terra, troppo divisa sulle fesserie al suo interno, è senza tutela e senza rappresentanza, usata per il consenso elettorale e poi basta. Con la fine della pandemia le questioni delle povertà materiali e morali esplode, e rischia di diventare ingovernabile. Non c'è d aspettarsi nessun intervento salvifico da fuori: Stato , EU, Regione possono fornirci opportunità, il resto tocca a noi.

Una sollevazione civile per pretendere una risposta di contrasto e organizzata da parte dei poteri pubblici, almeno a livello di altre province pugliesi. Ricostruire una rete di idee e rappresentanza del territorio, senza delega a nessuno. Reti di imprese, operatori, start up, ma anche amministrazioni e associazionismo economico: bisogna stimolare, selezionare e rappresentare progetti, idee, coesione. Perché non parte un programma di sviluppo per il Turismo? E per l'Agroalimentare? E un hub per la innovazione economico digitale? Non abbiamo idea di quanti soldi ci siano per questo, e di quanti ne potrebbero essere attivati dal Recovery plan. Abbiamo la consapevolezza dell'emergenza, e la capacità di coscienza necessaria per reagire? Sinceramente credo di no, nessuno di noi ancora. E' inutile fingere o "buttarla in politica": Siamo ancora concentrati ognuno sul suo spicchio di potere, di particolare, mentre la vita reale si rivolge altrove ormai.

Le opportunità del Recovery plan potranno stimolare nuovi predatori, o costituire subito una leva di alleanza tra città e player economici e civili: c'è qualcuno che voglia riprendere in mano la bandiera del riscatto? Se lo fa avrà il nostro appoggio pieno, così come il procuratore di Trani ha il nostro ringraziamento per la chiarezza della sua denunzia e per aver reso finalmente chiaro in che guai siamo».