Borse di studio: non ammessi gli studenti di Economia e Giurisprudenza
Ventola: «L'unica università che ha partecipato al bando fu la Lum». SEL, GD, Unia: «Penalizzati i ragazzi»
giovedì 6 febbraio 2014
09.00
E' una frase all'interno del bando pubblico provinciale per l'assegnazione di 100 borse di studio in favore di studenti universitari, a far discutere in questi giorni. Nel testo è scritto, tra le altre voci: "limitatamente alle facoltà di Giurisprudenza ed Economia potranno concorrere solo gli studenti iscritti ai relativi corsi di laurea con indirizzi che non sono già erogati da qualsiasi Università nel territorio provinciale". Unica università nel territorio provinciale è la LUM che ha già in essere un altro bando per le borse di studio degli studenti iscritti. Per le borse di studio, pensate per Provincia Amica del valore di 2500 euro ciascuna, quindi, non sarà possibile essere ammessi per gli studenti delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza.
All'attacco è partito immediatamente il partito di Sinistra Ecologia e Libertà di Andria con i due coordinatori molto critici sull'iniziativa: «Per quanti come noi sono convinti che il sistema di istruzione pubblico, già in grande sofferenza, va sostenuto e non emarginato da oculate "scelte politiche", è inaccettabile - dicono Lomuscio e Lorusso - Abbiamo registrato alla fine del 2013 un primo segno di apertura da parte dell'ente provinciale, il quale ha ammesso alcuni rilievi che sono stati portati anche dinanzi alla pubblica opinione; l'allargamento stesso della platea, la messa a disposizione di fondi, come noi chiedevamo, poteva in quel momento essere dichiarata come una conquista, una lotta territoriale che aveva avuto un epilogo positivo. Ma abbiamo dovuto ricrederci appena letto il bando provinciale perchè esiste ancora la clausola preferenziale per gli studenti iscritti, a quelle stesse facoltà, della Università privata "Lum". Insomma, gli studenti della Bat iscritti ai corsi di Giurisprudenza ed Economia aziendale (che risultano essere la porzione più consistente della popolazione studentesca proprio nel territorio provinciale) devono rassegnarsi, anche questa volta siete stati esclusi per dare priorità di accesso a coloro che sono iscritti alla "qualsiasi università nel territorio provinciale", la Università privata "Lum"».
A SEL si è unito l'invito dei Giovani Democratici di Puglia a rivedere il bando con urgenza: «L'ennesimo bando a danno degli studenti. Un bando ingiusto come questo non ha ragione d'esistere - dice Mirko Malcangi, responsabile del settore Università dei GD di Puglia - Serviva buon senso da parte degli amministratori ed allora a noi non resta che invitare il Presidente Ventola ad un pubblico confronto sulla questione». Di altrettanto tenore la richiesta dell'UNIA, l'Associazione degli Universitari Andriesi: «Tutti gli studenti di economia e giurisprudenza iscritti ad università di altre province restano esclusi dal bando, pur avendo i requisiti per la partecipazione, per un motivo non precisato. Data la disparità di trattamento tra gli studenti, l'associazione Unia chiede che il presente bando venga ritirato e vengano attribuite pari possibilità di concorrervi anche agli studenti di Economia e Giurisprudenza iscritti ad università diverse da quelle eroganti tali corsi di laurea sul territorio della Bat. Ci sembra un gesto di civiltà democratica e costituzionale».
Una risposta ufficiale è giunta direttamente dall'Ufficio di Presidenza della Provincia BAT che ha ribadito la possibilità di fissare incontri con il Presidente Ventola in qualsiasi momento «è facile constatare l'assoluta e costante disponibilità al confronto del Presidente - scrivono in una nota - anche attraverso i canali multimediali ed i mezzi di informazione del territorio. Per richiedere un appuntamento pubblico o privato con il Presidente è sufficiente contattare lo scrivente ufficio ai recapiti da sempre disponibili sul portale istituzionale della Provincia». Per quel che riguarda la questione LUM, invece, lo stesso Ventola ha ribadito qualche giorno fa in un'intervista ai nostri colleghi di BarlettaLife l'assoluto impegno della BAT per far crescere un polo universitario nel territorio della sesta provincia pugliese: «Per quel che riguarda la Lum, rimane fermo quel che ho dichiarato in precedenza. Noi non abbiamo mai dato un euro alla Lum - ha ribadito il Presidente Ventola - i 10 comuni del patto territoriale ci hanno chiesto un sostegno per le borse di studio, e continuiamo ad erogare, per l'impegno assunto, le borse di studio. Quando abbiamo fatto il bando per l'Università, l'unica a parteciparvi è stata la Lum, e nessuno ha fatto ricorso. Si può discutere sull'università pubblica o privata, ma nessuno ha fatto ricorso su quel bando. Noi abbiamo dato soldi all'università pubblica. Se a Barletta c'è scienze infermieristiche è perché la provincia dà un contributo alla Università di Foggia. Se la Bat ha deciso di avere il contributo tecnico-scientifico dell'università di Bari per il Ptcp, è perché ha dato soldi al Politecnico di Bari. Il nostro obiettivo è dare una mano ai ragazzi bravi che vivono un momento di difficoltà. Nel PD erano i primi a criticare la Lum, salvo dimenticare che al suo interno figura Boccia, salvo dimenticare che al suo interno ci sono assessori che stanno in amministrazioni di centro-sinistra, salvo dimenticare che anche le amministrazioni di centrosinistra hanno condiviso con quelle di centrodestra, all'unanimità, la scelta di avere la Lum sul territorio. Se poi vogliamo fare la polemica spicciola, allora si può fare senza problemi».
All'attacco è partito immediatamente il partito di Sinistra Ecologia e Libertà di Andria con i due coordinatori molto critici sull'iniziativa: «Per quanti come noi sono convinti che il sistema di istruzione pubblico, già in grande sofferenza, va sostenuto e non emarginato da oculate "scelte politiche", è inaccettabile - dicono Lomuscio e Lorusso - Abbiamo registrato alla fine del 2013 un primo segno di apertura da parte dell'ente provinciale, il quale ha ammesso alcuni rilievi che sono stati portati anche dinanzi alla pubblica opinione; l'allargamento stesso della platea, la messa a disposizione di fondi, come noi chiedevamo, poteva in quel momento essere dichiarata come una conquista, una lotta territoriale che aveva avuto un epilogo positivo. Ma abbiamo dovuto ricrederci appena letto il bando provinciale perchè esiste ancora la clausola preferenziale per gli studenti iscritti, a quelle stesse facoltà, della Università privata "Lum". Insomma, gli studenti della Bat iscritti ai corsi di Giurisprudenza ed Economia aziendale (che risultano essere la porzione più consistente della popolazione studentesca proprio nel territorio provinciale) devono rassegnarsi, anche questa volta siete stati esclusi per dare priorità di accesso a coloro che sono iscritti alla "qualsiasi università nel territorio provinciale", la Università privata "Lum"».
A SEL si è unito l'invito dei Giovani Democratici di Puglia a rivedere il bando con urgenza: «L'ennesimo bando a danno degli studenti. Un bando ingiusto come questo non ha ragione d'esistere - dice Mirko Malcangi, responsabile del settore Università dei GD di Puglia - Serviva buon senso da parte degli amministratori ed allora a noi non resta che invitare il Presidente Ventola ad un pubblico confronto sulla questione». Di altrettanto tenore la richiesta dell'UNIA, l'Associazione degli Universitari Andriesi: «Tutti gli studenti di economia e giurisprudenza iscritti ad università di altre province restano esclusi dal bando, pur avendo i requisiti per la partecipazione, per un motivo non precisato. Data la disparità di trattamento tra gli studenti, l'associazione Unia chiede che il presente bando venga ritirato e vengano attribuite pari possibilità di concorrervi anche agli studenti di Economia e Giurisprudenza iscritti ad università diverse da quelle eroganti tali corsi di laurea sul territorio della Bat. Ci sembra un gesto di civiltà democratica e costituzionale».
Una risposta ufficiale è giunta direttamente dall'Ufficio di Presidenza della Provincia BAT che ha ribadito la possibilità di fissare incontri con il Presidente Ventola in qualsiasi momento «è facile constatare l'assoluta e costante disponibilità al confronto del Presidente - scrivono in una nota - anche attraverso i canali multimediali ed i mezzi di informazione del territorio. Per richiedere un appuntamento pubblico o privato con il Presidente è sufficiente contattare lo scrivente ufficio ai recapiti da sempre disponibili sul portale istituzionale della Provincia». Per quel che riguarda la questione LUM, invece, lo stesso Ventola ha ribadito qualche giorno fa in un'intervista ai nostri colleghi di BarlettaLife l'assoluto impegno della BAT per far crescere un polo universitario nel territorio della sesta provincia pugliese: «Per quel che riguarda la Lum, rimane fermo quel che ho dichiarato in precedenza. Noi non abbiamo mai dato un euro alla Lum - ha ribadito il Presidente Ventola - i 10 comuni del patto territoriale ci hanno chiesto un sostegno per le borse di studio, e continuiamo ad erogare, per l'impegno assunto, le borse di studio. Quando abbiamo fatto il bando per l'Università, l'unica a parteciparvi è stata la Lum, e nessuno ha fatto ricorso. Si può discutere sull'università pubblica o privata, ma nessuno ha fatto ricorso su quel bando. Noi abbiamo dato soldi all'università pubblica. Se a Barletta c'è scienze infermieristiche è perché la provincia dà un contributo alla Università di Foggia. Se la Bat ha deciso di avere il contributo tecnico-scientifico dell'università di Bari per il Ptcp, è perché ha dato soldi al Politecnico di Bari. Il nostro obiettivo è dare una mano ai ragazzi bravi che vivono un momento di difficoltà. Nel PD erano i primi a criticare la Lum, salvo dimenticare che al suo interno figura Boccia, salvo dimenticare che al suo interno ci sono assessori che stanno in amministrazioni di centro-sinistra, salvo dimenticare che anche le amministrazioni di centrosinistra hanno condiviso con quelle di centrodestra, all'unanimità, la scelta di avere la Lum sul territorio. Se poi vogliamo fare la polemica spicciola, allora si può fare senza problemi».