Bioedilizia e Bioarchitettura: inaugurato il percorso della "Beia" a Trani
Una ricca e completa attività divulgativa in uno spazio espositivo adatto
mercoledì 9 dicembre 2015
14.22
Una vera e propria fucina di idee, permeata di eventi musicali, letterari e d'avanguardia, il tutto parlando di bioedilizia e bioarchitettura e sostenibilità ambientale. Al via gli eventi della Beia Bioedilizia srl, società operante nel settore delle costruzioni, che ha inaugurato uno spazio espositivo in via delle Crociate 59 a Trani. Lo showroom è parte di una ben più ampia attività divulgativa, che comprenderà convegni su temi d'attualità come la lotta all'inquinamento domestico, l'utilizzo di materiali di riciclo e a "km zero" in edilizia e sull'arredamento contemporaneo. Lo spazio sarà anche una vetrina per giovani artisti, designer e architetti, che potranno esporre, a rotazione, i propri progetti.
«Fino a questo momento - spiega Ugo Betti, amministratore di Beia -, si è persa tutta quella che era la tradizione nel campo dell'architettura e dell'ingegneria, nel senso che si è andati sempre più verso una realizzazione economica, che fruttasse sempre più alle imprese, ma perdendo il benessere interno. Abbiamo utilizzato materiali non traspiranti, anche come normativa siamo andati verso "case buste di plastica", realizzate con materiali completamente artificiali. Noi, invece, siamo partiti, sin dalla progettazione, dall'idea di mantenere più possibile l'ambiente naturale. In uno dei nostri ultimi cantieri, Casino degli Ulivi, vogliamo recuperare la tradizione del vecchio casino di campagna, propria della nostra terra, e il rapporto con gli ulivi, simbolo della nostra terra, tanto da preservare quelli presenti sul terreno di costruzione girando letteralmente attorno agli alberi, per evitare di spostarli o, peggio, di rimuoverli. Questo ha reso le unità residenziali uniche, differenti l'una dall'altra. Abbiamo, poi, cercato di dare una nuova interpretazione all'impermeabilità delle abitazioni, voluta dall'Unione Europea. È stata sì mantenuta ai massimi livelli, con certificazioni di classe A, con pannelli solari termici e fotovoltaici e pareti da 40 centimetri, ma traspiranti».
Contemporaneamente, è stata inaugurata la mostra "Design imperfetto. Tutti i colori della Puglia", a cura di Alfio Cangiani:«Abbiamo, con la collaborazione di due aziende del territorio, coinvolto quattro autori, tre dei quali storia del design internazionali, ovvero, oltre al sottoscritto, Riccardo Dalisi, Alessandro Guerriero e Ugo La Pietra. È un'operazione che ripensa il territorio pugliese attraverso due materie iconiche: il legno d'ulivo e le vecchie barche a fine vita, pronte a essere demolite. Con questa griglia progettuale, gli autori hanno dato vita a poltrone, credenze, tavoli. Pezzi unici, riproducibili ma mai identici».
«Fino a questo momento - spiega Ugo Betti, amministratore di Beia -, si è persa tutta quella che era la tradizione nel campo dell'architettura e dell'ingegneria, nel senso che si è andati sempre più verso una realizzazione economica, che fruttasse sempre più alle imprese, ma perdendo il benessere interno. Abbiamo utilizzato materiali non traspiranti, anche come normativa siamo andati verso "case buste di plastica", realizzate con materiali completamente artificiali. Noi, invece, siamo partiti, sin dalla progettazione, dall'idea di mantenere più possibile l'ambiente naturale. In uno dei nostri ultimi cantieri, Casino degli Ulivi, vogliamo recuperare la tradizione del vecchio casino di campagna, propria della nostra terra, e il rapporto con gli ulivi, simbolo della nostra terra, tanto da preservare quelli presenti sul terreno di costruzione girando letteralmente attorno agli alberi, per evitare di spostarli o, peggio, di rimuoverli. Questo ha reso le unità residenziali uniche, differenti l'una dall'altra. Abbiamo, poi, cercato di dare una nuova interpretazione all'impermeabilità delle abitazioni, voluta dall'Unione Europea. È stata sì mantenuta ai massimi livelli, con certificazioni di classe A, con pannelli solari termici e fotovoltaici e pareti da 40 centimetri, ma traspiranti».
Contemporaneamente, è stata inaugurata la mostra "Design imperfetto. Tutti i colori della Puglia", a cura di Alfio Cangiani:«Abbiamo, con la collaborazione di due aziende del territorio, coinvolto quattro autori, tre dei quali storia del design internazionali, ovvero, oltre al sottoscritto, Riccardo Dalisi, Alessandro Guerriero e Ugo La Pietra. È un'operazione che ripensa il territorio pugliese attraverso due materie iconiche: il legno d'ulivo e le vecchie barche a fine vita, pronte a essere demolite. Con questa griglia progettuale, gli autori hanno dato vita a poltrone, credenze, tavoli. Pezzi unici, riproducibili ma mai identici».