Bilanci dei capoluoghi italiani: Andria 103^ per pagamento dei debiti

Male anche la capacità di riscossione e gli investimenti. Meglio l'autonomia finanziaria

venerdì 23 maggio 2014 9.54
A cura di Stefano Massaro
Uno studio sulla situazione economico-finanziaria degli Enti locali da parte del Ministero degli Interni elaborato dalla piattaforma Openbilanci, sui dati dei capoluoghi italiani del 2012, riporta prepotentemente in primo piano la situazione della Città di Andria già scossa da una lettera della Corte dei Conti regionale che solleva alcuni importanti dubbi di legittimità sul rendiconto dell'esercizio finanziario del 2011. In particolare, la tardiva approvazione oltre il 30 aprile e l'imputazione di differenti voci di spesa per conto terzi nonché la troppa presenza di residui attivi di difficile o dubbia esigibilità. Gli appunti della Corte dei Conti sono corroborati proprio dallo studio del Ministero degli Interni che rileva la situazione in modo numerico e preciso.

I cosiddetti residui passivi, cioè la velocità di spesa corrente con la rapidità con cui il comune riesce a pagare servizi ed acquisti effettuati nel corso dell'anno, vedono la città di Andria essere tristemente nella Top 10 dei comuni meno virtuosi: la 103^ piazza con una percentuale del 53,43% (più è alta la percentuale maggiore è la velocità e quindi minori saranno i debiti lasciati in eredità negli anni successivi), è superata solo da sei comuni tra cui l'ultimo, il 110°, rappresentato da Reggio Calabria con il 38,76%. Al primo posto la Città di Treviso che si issa in vetta con l'87,99%. La Città di Andria, nella speciale classifica del Ministero dell'Interno, va male anche per quel che riguarda i residui attivi e la capacità di riscossione delle entrate proprie previste durante l'anno con l'87^ piazza ed una percentuale che arriva al 65,15% (più è alta la percentuale, maggiore è la capacità e quindi minori saranno i crediti da riscuotere lasciati in eredità negli anni successivi). All'ultimo posto vi è Tortolì con il 42,77% di capacità di riscossione mentre in vetta c'è Bolzano con il 91,77%.

Ancora male anche nella classifica per gli investimenti che l'ente decide di dedicare a progetti di lungo termine per lo sviluppo del territorio con Andria al 74° posto con una percentuale del 16,31%. Bene Milano in vetta con il 62,27% aiutata anche dall'Expo 2015, malissimo Foggia con la maglia nera ed il 5,92%. Nella capacità di previsione, quindi differenze tra previsionale e consuntivo riferito al 2012, Andria è in 69^ posizione con il 97,03%. A guidare la classifica vi è Salerno unico comune con il 100% mentre maglia nera è Milano con 85,31%. Nota positiva, invece, la capacità di autonomia finanziaria dell'ente, cioè quanto il Comune riesce a far fronte autonomamente alle proprie necessità senza ricorrere ai trasferimenti di altri enti. Andria è in 50^ posizione con l'87,84% mentre al primo posto vi è Caserta con il 97,87%. Maglia nera la città de L'Aquila con 23,30% di autonomia finanziaria.