Biciclette elettriche e a pedalata assistita: veloci, leggere e pericolose

Sfrecciano senza fermarsi incuranti di rispettare i segnali stradali: ma sono tutte a norma?

mercoledì 15 luglio 2020 11.37
Sono ormai sempre più presenti sulle nostre strade, e non solo: sfrecciano anche sui marciapiedi, nelle zone a traffico limitato e nelle aree a verde pubblico. Sono le biciclette elettriche ed a pedalata assistita. Un fenomeno sempre più diffuso, specie tra i giovanissimi, spesso alla guida di queste particolari bici a digiuno delle più rudimentali norme del Codice stradale. Le bici elettriche ed a pedalata assistita si vendono ormai sempre più ed a utilizzarle sono persone di ogni estrazione sociale, ma in particolar modo i giovanissimi.

Ma sono tante le segnalazioni di chi ritiene che siano pericolose, in quanto senza avere le minime misure di protezione (si guidano senza casco) ed identificative (sono senza targa di identificazione ed assicurazione r.c.), non garantiscono quella necessaria sicurezza per i guidatori ed i terzi, in particolar modo i pedoni. In tanti le acquistano perchè ritenute ecologiche, chi perché molto pratiche, molti invece perché sono un surrogato del motorino.

Ad Andria, per esempio, le zone pedonali sono intasate di questi veicoli, come anche la villa comunale con i suoi frequentatissimi viali, con grave pericolo per i bambini. I "bikers" sfrecciano a velocità sostenuta, anche sopra i 40 km/h compiendo pericolosi slalom. Non parliamo poi di cosa accade agli incroci, anche quelli semaforizzati (ancora pochi quelli funzionanti per la verità).

Pochi quelli che si fermano e rispettano la precedenza: la maggior parte tira via senza rispettare nessuno, nemmeno i pedoni. Numerosi gli incidenti occorsi, con serie conseguenze sia per i guidatori delle bici che per i pedoni.

La normativa europea sui Pedelec (aka e-bike o bici a pedalata assistita) parla chiaro: il limite di velocità raggiungibile, grazie all'assistenza del motore è di 25 km/h; al di sopra, il motore si stacca. Soprattutto, sopra tali velocità il mezzo non è più equiparato ad una bici, bensì ad un ciclomotore, per cui scattano tutti i vincoli del caso: casco, assicurazione, immatricolazione, etc.
Il mercato, però, si sa che col tempo si conforma più sulle esigenze degli utenti che sulle norme, di buon senso o meno che queste siano. Inutile dire che un giro di vite su questi mezzi è più che necessario, altrimenti si continueranno a tollerare dei gravissimi comportamenti illegali dalle conseguenze drammatiche.