"Belli e non bulli": buona la "prima" alla Multisala Roma
Il cortometraggio ideato dall'8° Circolo "Rosmini" proiettato ad Andria
giovedì 11 giugno 2015
17.36
E' stata la prima uscita assoluta del cortometraggio "Belli e non bulli", è stata una serata con oltre 400 persone e due proiezioni, è stato il successo di una metodologia educativa appositamente scelta per contrastare uno dei fenomeni di allarme sociale più sentiti sin dalla giovanissima età. Un'idea partita dalla dirigente dell'8° Circolo "Rosmini" di Andria, Celestina Martinelli, un'idea sviluppata con la sceneggiatura delle docenti Antonella Mari, Angela Romanelli e Rosa Zagaria, un'idea che ha coinvolto una troupe giovane ma con tanta voglia di mettersi in gioco. E' così che è nato il progetto "Belli e non bulli", un'attività cosiddetta aggiuntiva per la promozione del successo formativo che ha visto il pieno coinvolgimento di alunni, docenti, genitori e personale Ata del plesso "Falcone" della scuola elementare andriese. Tutti impegnati nel raccontare una storia semplice, una storia che parla di ordinaria prevaricazione, una storia che è raccontata attraverso i volti ed i gesti dei protagonisti Riccardo e Vincenzo, una storia che diventa coinvolgente attraverso i timori di una madre solerte, una storia che 20 anni dopo parla di una vita diversa ma profondamente simile, cambiata forse proprio grazie ad un gioco di ruolo vissuto a seguito di un episodio di bullismo.
«E' quello che abbiamo fortemente cercato - ha detto Celestina Martinelli, Dirigente Scolastica dell'8° Circolo "Rosmini" - volevamo un progetto sperimentale che coinvolgesse in prima persona l'intero istituto. Sono convinta che la valenza educativa di un processo di immedesimazione come questo è pienamente rispettato e soprattutto ci siamo allineati alle linee guida del Ministero su questo delicato e spinoso tema che, purtroppo, coinvolge un po' tutte le realtà scolastiche». Soddisfazione della dirigente manifestata anche da chi ha dovuto assaporare l'idea e trasformarla in un cortometraggio da poco più di 15 minuti in cui sintetizzare e far vivere in prima persona la storia di "Belli e non bulli": «E' iniziato tutto come un gioco molto importante - ha detto Stefano Massaro, direttore della produzione del corto - e nel frattempo si è trasformato in un progetto che ha coinvolto tutti in modo globale e complessivo. Credo che di questa esperienza resterà un segno indelebile sia nei ragazzi protagonisti che in tutti coloro i quali hanno lavorato con grande determinazione a completare l'intero lavoro e l'intero percorso formativo. Inoltre il messaggio che ne vien fuori è un messaggio forte e sociale nel pieno spirito con il quale agisce sul territorio anche una realtà come quella di VivaSveva24 e del network Viva». Circa 10 giornate di riprese ed altrettante per il montaggio ed una troupe, che ha permesso il coinvolgimento di coloro i quali tutti i giorni raccontano il territorio attraverso VivaSveva24.
La regia è stata affidata ad una giovane andriese già protagonista di diversi altri lavori in campo cinematografico: «Difficoltà maggiore è stata quella di operare con attrezzature che naturalmente non sono specifiche per il cinema - ha detto Lidia Bucci, regista del cortometraggio - ma credo che grazie alla disponibilità di tutti gli attori non professionisti e grazie al gran lavoro della troupe, siamo riusciti a realizzare un lavoro di grande impatto sociale mantenendo appieno l'obiettivo che lo stesso istituto aveva immaginato». Riprese a cura di Sebastiano Ursi, montaggio di Nico Spio e fotografia e grafica di Emanuele Martinelli per un cortometraggio che è nato senza nessun attore professionista. Ed allora il Presidente del Consiglio di Circolo dell'istituto, Francesco Lullo, è divenuto il Preside di scena, Nicola Di Teo è stato Vincenzo il bullo, mentre Pietro Sgaramella Roberto la vittima. La docente Nicoletta Sgaramella è stata la mamma della vittima mentre i gregari del bullo sono stati Claudio Di Pasquale e Elenoire Scolamacchia. Nel ruolo più naturale di docente c'è stata Rosa Maria Zagaria e poi essenziali tutti gli alunni di diverse classi dell'istituto oltre al Personale ATA ed Angelo Merra papà della vittima, Riccardo Recchia nel ruolo di Roberto da adulto e Francesco De Gregorio nel ruolo di Vincenzo da adulto.
Tra qualche giorno il cortometraggio sarà visibile anche sul canale 190 del digitale terrestre VivaSveva24 oltre che sul sito Andriaviva.it.
«E' quello che abbiamo fortemente cercato - ha detto Celestina Martinelli, Dirigente Scolastica dell'8° Circolo "Rosmini" - volevamo un progetto sperimentale che coinvolgesse in prima persona l'intero istituto. Sono convinta che la valenza educativa di un processo di immedesimazione come questo è pienamente rispettato e soprattutto ci siamo allineati alle linee guida del Ministero su questo delicato e spinoso tema che, purtroppo, coinvolge un po' tutte le realtà scolastiche». Soddisfazione della dirigente manifestata anche da chi ha dovuto assaporare l'idea e trasformarla in un cortometraggio da poco più di 15 minuti in cui sintetizzare e far vivere in prima persona la storia di "Belli e non bulli": «E' iniziato tutto come un gioco molto importante - ha detto Stefano Massaro, direttore della produzione del corto - e nel frattempo si è trasformato in un progetto che ha coinvolto tutti in modo globale e complessivo. Credo che di questa esperienza resterà un segno indelebile sia nei ragazzi protagonisti che in tutti coloro i quali hanno lavorato con grande determinazione a completare l'intero lavoro e l'intero percorso formativo. Inoltre il messaggio che ne vien fuori è un messaggio forte e sociale nel pieno spirito con il quale agisce sul territorio anche una realtà come quella di VivaSveva24 e del network Viva». Circa 10 giornate di riprese ed altrettante per il montaggio ed una troupe, che ha permesso il coinvolgimento di coloro i quali tutti i giorni raccontano il territorio attraverso VivaSveva24.
La regia è stata affidata ad una giovane andriese già protagonista di diversi altri lavori in campo cinematografico: «Difficoltà maggiore è stata quella di operare con attrezzature che naturalmente non sono specifiche per il cinema - ha detto Lidia Bucci, regista del cortometraggio - ma credo che grazie alla disponibilità di tutti gli attori non professionisti e grazie al gran lavoro della troupe, siamo riusciti a realizzare un lavoro di grande impatto sociale mantenendo appieno l'obiettivo che lo stesso istituto aveva immaginato». Riprese a cura di Sebastiano Ursi, montaggio di Nico Spio e fotografia e grafica di Emanuele Martinelli per un cortometraggio che è nato senza nessun attore professionista. Ed allora il Presidente del Consiglio di Circolo dell'istituto, Francesco Lullo, è divenuto il Preside di scena, Nicola Di Teo è stato Vincenzo il bullo, mentre Pietro Sgaramella Roberto la vittima. La docente Nicoletta Sgaramella è stata la mamma della vittima mentre i gregari del bullo sono stati Claudio Di Pasquale e Elenoire Scolamacchia. Nel ruolo più naturale di docente c'è stata Rosa Maria Zagaria e poi essenziali tutti gli alunni di diverse classi dell'istituto oltre al Personale ATA ed Angelo Merra papà della vittima, Riccardo Recchia nel ruolo di Roberto da adulto e Francesco De Gregorio nel ruolo di Vincenzo da adulto.
Tra qualche giorno il cortometraggio sarà visibile anche sul canale 190 del digitale terrestre VivaSveva24 oltre che sul sito Andriaviva.it.