Azione Cattolica e MEIC: «Normalità per costruire»
Intervento delle associazioni laicali di Andria sulla protesta in città
venerdì 13 dicembre 2013
10.25
Inizia con un «Per costruire…» la lettera aperta dell'Azione Cattolica Italiana e del MEIC di Andria sulle proteste di questi giorni in città. Il chiaro intento è quello di rilanciare forte l'iniziativa popolare, laica e cristiana, con parole chiare come pace, legalità, democrazia e giustizia: «Ci sono strade possibili da percorrere per costruire: per costruire la giustizia, per costruire la convivenza civile, per costruire istituzioni migliori, per costruire il Bene Comune, per costruire insomma un futuro migliore possibile - dicono dalla Presidenza diocesana dell'Azione Cattolica e del MEIC - Sono strade di pace, di legalità, di democrazia, di dialogo, non sentieri confusi di violenza, di ingiustizia, di prepotenza, di violazione di diritti. Nelle difficoltà e nei problemi di questo tempo ci siamo dentro, condividendo il disagio di chi vive a stento, di chi deve accontentarsi, di chi proprio non ce la fa più, di chi è sfiduciato di fronte ad una mancanza di prospettive».
Nessuna possibilità di indifferenza e neanche solo indignazione o rabbia ma responsabilità e vita comune: «Quello che è successo in questi giorni, non lasci nessuno indifferente ma nemmeno soltanto indignato o arrabbiato; ci interroghi sulle nostre responsabilità, sul nostro modo di abitare la Città, di vivere nel Paese, come singoli cittadini, come gruppi, come associazioni, come istituzioni. Ci verifichi sulle omissioni, sui compromessi, sull'idea di Bene Comune tutt'al più come somma di interessi personali, sull'incapacità di guardare al di là del proprio giardino, sulle occasioni perse di confronto, di dialogo, di sviluppo di pensiero critico, sull'incapacità di pensare e agire custodendo sempre il principio supremo della legalità».
E poi l'appello per presente e futuro: «Il presente ed il futuro sono nelle nostre mani, di chi crede nell'impegno pubblico, nel valore delle istituzioni, nella partecipazione, nella democrazia, nella fraternità. Di adulti che vivono la responsabilità della testimonianza e di giovani capaci di sognare e di vivere il presente con entusiasmo, nella ordinarietà della quotidianità. Per costruire».
Nessuna possibilità di indifferenza e neanche solo indignazione o rabbia ma responsabilità e vita comune: «Quello che è successo in questi giorni, non lasci nessuno indifferente ma nemmeno soltanto indignato o arrabbiato; ci interroghi sulle nostre responsabilità, sul nostro modo di abitare la Città, di vivere nel Paese, come singoli cittadini, come gruppi, come associazioni, come istituzioni. Ci verifichi sulle omissioni, sui compromessi, sull'idea di Bene Comune tutt'al più come somma di interessi personali, sull'incapacità di guardare al di là del proprio giardino, sulle occasioni perse di confronto, di dialogo, di sviluppo di pensiero critico, sull'incapacità di pensare e agire custodendo sempre il principio supremo della legalità».
E poi l'appello per presente e futuro: «Il presente ed il futuro sono nelle nostre mani, di chi crede nell'impegno pubblico, nel valore delle istituzioni, nella partecipazione, nella democrazia, nella fraternità. Di adulti che vivono la responsabilità della testimonianza e di giovani capaci di sognare e di vivere il presente con entusiasmo, nella ordinarietà della quotidianità. Per costruire».