Avis di Andria, il presidente Berardino: «Soddisfatti per l'impegno enorme profuso in questo anno»
La sezione cittadina ha incontrato i propri associati in una serata speciale caratterizzata dallo spettacolo teatrale del Centro Zenith
mercoledì 29 dicembre 2021
Il 2021 dell'Avis di Andria, anno in cui l'associazione ha celebrato i 30 anni dalla nascita, si chiude nel segno del teatro e dell'incontro con i propri associati. Domenica 19 dicembre, la sezione cittadina "Dott. Nicola Porziotta" ha organizzato una serata particolare con i ragazzi specialmente abili del Centro Zenith, che nell'auditorium "Riccardo Baglioni" hanno messo in scena lo spettacolo "Notre Dame de Paris", un «inno alla diversità e all'accettazione» come lo ha definito il responsabile prof. Antonello Fortunato.
«A causa della pandemia, - ha spiegato il presidente dell'Avis di Andria, Nicola Berardino - negli ultimi due anni non abbiamo potuto incontrare personalmente i nostri associati, dunque il desiderio era grande per scambiare con loro gli auguri delle festività e ringraziarli per l'opera di solidarietà che hanno continuato a portare avanti, spronandoli a proseguire su questa strada. La mancata possibilità di riunirci per tanto tempo, inoltre, ha creato un accumulo di benemerenze che dovevamo consegnare ai nostri associati. Erano talmente tante che abbiamo deciso di consegnarle solo a coloro che hanno raggiunto un alto numero di donazioni. È stato un momento di gioia condiviso con il Centro Zenith, un'idea per allargare la nostra volontà di essere solidali coinvolgendo ragazzi che hanno bisogno di essere inclusi nelle attività sociali e nella città». Il covid ha provocato un calo sensibile nel numero delle donazioni, per il timore di avvicinarsi agli ambienti ospedalieri. Il 2020 è costato quasi il 20% di donazioni all'Avis, che nell'ultimo decennio si è sempre attestata sulle 3.000 donazioni all'anno raggiungendo l'apice nel 2019 con 3.600 donazioni.
La didattica a distanza, inoltre, non ha permesso all'Avis cittadina di incontrare gli studenti delle scuole superiori, dunque è venuto meno l'apporto dei giovani donatori e questo trend si è riproposto anche nel 2021. «Abbiamo ricominciato ad incontrare gli studenti negli ultimi due mesi – ha spiegato Berardino – e la tendenza si è leggermente invertita. Ci vorrà comunque del tempo per tornare ai livelli e ai traguardi che ci siamo prefissati: speriamo che la pandemia possa finire al più presto». Anche quest'anno, nonostante le difficoltà, l'Avis cittadina ha assegnato agli studenti con il maggior numero di donazioni effettuate nell'anno tre borse di studio del valore di mille euro, da spendere per le spese universitarie o per un corso d'inglese. Agli studenti che invece hanno effettuato almeno due donazioni nel corso dell'anno, sono stati assegnati tramite sorteggio un certo numero di tablet. Questa tradizione dell'Avis di Andria con le scuole superiori viene riproposta annualmente, e soltanto nel 2020 è stata sospesa.
Positivo, infine, il bilancio di Nicola Berardino a conclusione del primo anno da nuovo presidente dell'Avis di Andria, subentrando a Mariagrazia Iannuzzi lo scorso febbraio: «L'impegno che abbiamo profuso in questo periodo è stato enorme, anche in occasione del rinnovo delle cariche sociali abbiamo lavorato per coinvolgere tutti i nostri associati. Quest'anno abbiamo avuto l'ingresso di tre giovani consiglieri nel direttivo, che con le loro idee ed entusiasmo ci consentiranno di raggiungere maggiormente le nuove generazioni. I giovani sono il nostro futuro: i donatori cominciano a 18 anni ed escono a 65, dunque c'è bisogno di rimpinguare il "serbatoio" di donatori».
«A causa della pandemia, - ha spiegato il presidente dell'Avis di Andria, Nicola Berardino - negli ultimi due anni non abbiamo potuto incontrare personalmente i nostri associati, dunque il desiderio era grande per scambiare con loro gli auguri delle festività e ringraziarli per l'opera di solidarietà che hanno continuato a portare avanti, spronandoli a proseguire su questa strada. La mancata possibilità di riunirci per tanto tempo, inoltre, ha creato un accumulo di benemerenze che dovevamo consegnare ai nostri associati. Erano talmente tante che abbiamo deciso di consegnarle solo a coloro che hanno raggiunto un alto numero di donazioni. È stato un momento di gioia condiviso con il Centro Zenith, un'idea per allargare la nostra volontà di essere solidali coinvolgendo ragazzi che hanno bisogno di essere inclusi nelle attività sociali e nella città». Il covid ha provocato un calo sensibile nel numero delle donazioni, per il timore di avvicinarsi agli ambienti ospedalieri. Il 2020 è costato quasi il 20% di donazioni all'Avis, che nell'ultimo decennio si è sempre attestata sulle 3.000 donazioni all'anno raggiungendo l'apice nel 2019 con 3.600 donazioni.
La didattica a distanza, inoltre, non ha permesso all'Avis cittadina di incontrare gli studenti delle scuole superiori, dunque è venuto meno l'apporto dei giovani donatori e questo trend si è riproposto anche nel 2021. «Abbiamo ricominciato ad incontrare gli studenti negli ultimi due mesi – ha spiegato Berardino – e la tendenza si è leggermente invertita. Ci vorrà comunque del tempo per tornare ai livelli e ai traguardi che ci siamo prefissati: speriamo che la pandemia possa finire al più presto». Anche quest'anno, nonostante le difficoltà, l'Avis cittadina ha assegnato agli studenti con il maggior numero di donazioni effettuate nell'anno tre borse di studio del valore di mille euro, da spendere per le spese universitarie o per un corso d'inglese. Agli studenti che invece hanno effettuato almeno due donazioni nel corso dell'anno, sono stati assegnati tramite sorteggio un certo numero di tablet. Questa tradizione dell'Avis di Andria con le scuole superiori viene riproposta annualmente, e soltanto nel 2020 è stata sospesa.
Positivo, infine, il bilancio di Nicola Berardino a conclusione del primo anno da nuovo presidente dell'Avis di Andria, subentrando a Mariagrazia Iannuzzi lo scorso febbraio: «L'impegno che abbiamo profuso in questo periodo è stato enorme, anche in occasione del rinnovo delle cariche sociali abbiamo lavorato per coinvolgere tutti i nostri associati. Quest'anno abbiamo avuto l'ingresso di tre giovani consiglieri nel direttivo, che con le loro idee ed entusiasmo ci consentiranno di raggiungere maggiormente le nuove generazioni. I giovani sono il nostro futuro: i donatori cominciano a 18 anni ed escono a 65, dunque c'è bisogno di rimpinguare il "serbatoio" di donatori».