Autonomia Differenziata, Zinni: «Si rompe il patto di unità nazionale»
L'esponente del movimento Andria Bene in Comune sul tema in discussione oggi in Senato
martedì 16 gennaio 2024
15.23
Tante discussioni e polemiche e finalmente oggi Palazzo Madama inizia la discussione dell'atteso disegno di legge sull'autonomia differenziata, a firma del senatore leghista Roberto Calderoli.
Sull'appassionante argomento è intervenuto, Sabino Zinni, uno dei leader del movimento civico Andria Bene in Comune, già consigliere regionale.
«Oggi è un triste giorno per il nostro Paese che, al di là del tempo che ci vorrà, e del se e del come si arriverà a questa sciagurata Autonomia Differenziata, rompe il patto di unità nazionale che tanti sacrifici è costato dal Sud al Nord - scrive Zinni - Un giorno che decreta il prevalere e, quasi, il prevaricare delle regioni ricche su quelle più povere, ratifica l'ingiustizia profonda ed inguardabile della spesa storica senza che si porti concretamente a regime il correttivo dei Livelli Essenziali delle Prestazioni , previsti dalla costituzione come "conditio sine qua non" per qualsiasi tipo di autonomia.
Insomma oggi si decide che l'Italia non è più Una. I deputati ed i senatori che votano questa VERGOGNA, a qualunque forza politica appartengano, dovranno essere ricordati come coloro che hanno DISFATTO L'ITALIA».
Sull'appassionante argomento è intervenuto, Sabino Zinni, uno dei leader del movimento civico Andria Bene in Comune, già consigliere regionale.
«Oggi è un triste giorno per il nostro Paese che, al di là del tempo che ci vorrà, e del se e del come si arriverà a questa sciagurata Autonomia Differenziata, rompe il patto di unità nazionale che tanti sacrifici è costato dal Sud al Nord - scrive Zinni - Un giorno che decreta il prevalere e, quasi, il prevaricare delle regioni ricche su quelle più povere, ratifica l'ingiustizia profonda ed inguardabile della spesa storica senza che si porti concretamente a regime il correttivo dei Livelli Essenziali delle Prestazioni , previsti dalla costituzione come "conditio sine qua non" per qualsiasi tipo di autonomia.
Insomma oggi si decide che l'Italia non è più Una. I deputati ed i senatori che votano questa VERGOGNA, a qualunque forza politica appartengano, dovranno essere ricordati come coloro che hanno DISFATTO L'ITALIA».