Auto 'cannibalizzate': 10 arresti tra Andria e Cerignola

Operazione "Four minutes" dei Carabinieri. 90 furti in tre mesi

lunedì 1 febbraio 2016 11.41
A cura di Stefano Massaro
Una indagine durata poco meno di 5 mesi fatta di osservazione ed intercettazioni ambientali per sgominare una banda che operava in modo rapido e senza scrupoli nei furti d'auto e nella successiva ricettazione dei pezzi di ricambio. 10 gli arrestati e tre i ricercati sottrattisi alla cattura nell'operazione scattata all'alba tra Andria e Cerignola. Undici, infatti, i coinvolti andriesi e 2 quelli cerignolani entrambi titolari di autodemolizioni pronti, secondo l'accusa, a rivendere le parti letteralmente "cannibalizzate" con estrema precisione. Circa 95 i furti di autovetture tra le province di Bari, Bat e Foggia, in meno di 3 mesi con una rapidità che ha sorpreso anche gli inquirenti stessi. Solo quattro minuti di media per portare via una qualsiasi autovettura di marchi prestigiosi e con qualsiasi sistema di allarme o protezione. Tutti i dettagli sono stati presentati durante una conferenza stampa in Procura a Trani alla presenza del Procuratore Carlo Maria Capristo che si è detto particolarmente soddisfatto dell'operazione condotta dalla Compagnia dei Carabinieri di Andria.

«Abbiamo interrotto un pericoloso sodalizio criminale - ha detto il Capitano Marcello Savastano, Comandante della Compagnia di Andria - una organizzazione criminale che non si fermava davanti a nulla e che operava con rapidità e precisione in una rete che abbiamo ricostruito con molta minuziosità». Dalle numerose intercettazioni telefoniche è emerso come ci fosse una vera e propria associazione a delinquere contestata agli arrestati assieme al furto aggravato ed alla ricettazione. Una organizzazione che aveva due strutture parallele tra operai che avevano i compiti di rubare le autovetture e smontarle pezzo per pezzo e la successiva commercializzazione dei ricambi attraverso gli autodemolitori. Coinvolti anche tre ragazzi appena diciottenni oltre al sequestro di un terreno del valore da oltre 300mila euro nell'agro tra Andria e Ruvo dove venivano portate la maggior parte delle vetture appena rubate.
Auto cannibalizzate
Auto cannibalizzate
Auto cannibalizzate
Auto cannibalizzate
Auto cannibalizzate
Auto cannibalizzate
Auto cannibalizzate
Stralcio dell'ordinanza cautelare del GIP
Quella sgominata, in definitiva, è una "banda organizzata che ha agito e, verosimilmente, agisce ancora allo scopo di commettere una serie indeterminata di furti d'auto per poi sezionarle e monetizzarle sui pezzi di ricambio, di concerto con gli autodemolitori che effettuano veri e propri ordinativi. I reati fine venivano poi commessi con spregiudicata disinvoltura, talora in presenza delle stesse vittime a volte intimidite al punto dal desistere da sporgere denuncia. I ruoli e le funzioni ricoperte da ciascun associato risultano tendenzialmente stabili in quanto ciascuno dei partecipi aveva un preciso compito. I mezzi a disposizione dell'organizzazione non sono poi tanto rudimentali in quanto gli stessi si erano organizzati con strumenti operativi sia sofisticati (si pensi ai disturbatori di frequenze o agli aggeggi necessari per sintonizzarsi sulle frequenze dei CC allo scopo di prevenire agguati) e sia comuni (le automobili, i furgoni , gli attrezzi da scasso ecc…) sufficienti alla messa a segno dei furti programmati. […] Per di più si registra la capacità dell'organizzazione di assicurare la tutela legale"[1].