Aumento costi di produzione: gli agricoltori pronti alla mobilitazione

E intanto prosegue il rialzo internazionale di grano tenero e mais

giovedì 24 febbraio 2022
Questa mattina, giovedì 24 febbraio 2022, una delegazione di CIA Agricoltori Italiani della Puglia, incontrerà l'assessore regionale alle Politiche Agricole Donato Pentassuglia nel Palazzo dell'Agricoltura, Lungomare Nazario Sauro a Bari.

E' stata la stessa CIA Puglia a chiedere l'incontro. L'organizzazione sindacale degli agricoltori, nell'ambito della mobilitazione regionale e nazionale sull'aumento insostenibile dei costi di produzione, consegnerà all'assessore Pentassuglia un documento che contiene le richieste e le proposte di CIA Agricoltori Italiani rivolte alla Regione Puglia per affrontare la crisi. A margine dell'incontro, la delegazione sarà a disposizione dei giornalisti per illustrare i contenuti del documento.

E intano continua per il secondo giorno consecutivo il rialzo internazionale di grano tenero (+1,25%) e mais (+1,24%), mentre sono sostanzialmente stabili le quotazioni italiane di grano duro. Questo il quadro della situazione tracciato da CAI – Consorzi Agrari d'Italia alla luce delle rilevazioni di ieri, mercoledì 23 febbraio del Matif di Parigi e delle prime quotazioni delle Borse merci italiane.
A Parigi, alle 15.30 di ieri, il grano tenero viene quotato 3,5 euro in più a tonnellata (+1.25%) rispetto a ieri, mentre il mais è in rialzo di 3,25 euro a tonnellata (+1,24%).
Il grano duro, secondo le rilevazioni delle borse merci italiane di Milano e Foggia, non subisce grosse variazioni attestandosi tra i 520 e i 530 euro a tonnellata.
Dall'Ucraina arriva in Italia grano tenero per la produzione di pane e biscotti per una quota pari al 5% dell'import totale nazionale e un quantitativo di 107mila tonnellate nei primi dieci mesi del 2021, secondo i dati Coldiretti, il doppio rispetto a ciò che proviene dalla Russia (44mila tonnellate).
L'Ucraina, inoltre, copre il 20% complessivo del mais importato dal Nostro Paese, ed è il secondo paese fornitore dell'Italia dopo l'Ungheria.