Assolto dall'accusa di omessa denuncia il carabiniere di Andria, Riccardo Casamassima, teste chiave del processo per la morte di Stefano Cucchi
E' il secondo giudizio di assoluzione per il militare che in questi anni ha vissuto una autentica odissea
martedì 3 maggio 2022
17.00
E' due. Arriva una seconda assoluzione per il carabiniere andriese Riccardo Casamassima, uno dei teste chiave del processo per la morte di Stefano Cucchi. Il militare è stato infatti assolto con formula piena dal tribunale di Roma dall'accusa di omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale. Dal momento della sua incriminazione alla sua assoluzione, purtroppo la vita del militare originario di Andria è stata una autentica odissea, ritrovandosi in questi anni al centro di pesantissime accuse.
Come si ricorderà, fu proprio la testimonianza di Riccardo Casamassima, che ha permesso di incastrare i due colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, condannati a 12 anni di reclusione per l'omicidio del geometra romano.
Solo lo scorso anno, esattamente il 16 aprile, Casamassima era stato assolto, di fronte al Giudice dell'udienza preliminare di Roma, dall'imputazione di spaccio di sostanze stupefacenti e nella giornata di ieri, lunedì 2 maggio è arrivato il proscioglimento per un'imputazione che si è rilevata anch'essa infondata. Secondo gli avvocati difensori Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, il carabiniere originario di Andria non ha commesso alcun reato e questo processo sarà per lui solo un bruttissimo ricordo.
L'unica colpa attribuibile al carabiniere andriese è quella di aver cercato a tutti i costi di far emergere la verità. Verità che ha permesso di consegnare alla giustizia gli assassini di Stefano Cucchi.
Come si ricorderà, fu proprio la testimonianza di Riccardo Casamassima, che ha permesso di incastrare i due colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, condannati a 12 anni di reclusione per l'omicidio del geometra romano.
Solo lo scorso anno, esattamente il 16 aprile, Casamassima era stato assolto, di fronte al Giudice dell'udienza preliminare di Roma, dall'imputazione di spaccio di sostanze stupefacenti e nella giornata di ieri, lunedì 2 maggio è arrivato il proscioglimento per un'imputazione che si è rilevata anch'essa infondata. Secondo gli avvocati difensori Serena Gasperini e Daniele Fabrizi, il carabiniere originario di Andria non ha commesso alcun reato e questo processo sarà per lui solo un bruttissimo ricordo.
L'unica colpa attribuibile al carabiniere andriese è quella di aver cercato a tutti i costi di far emergere la verità. Verità che ha permesso di consegnare alla giustizia gli assassini di Stefano Cucchi.