Assolta la maestra della "Borsellino" accusata di maltrattamenti aggravati nei confronti di alcuni suoi alunni
Nel maggio del 2015 la docente era finita agli arresti domiciliari per alcuni giorni
martedì 9 ottobre 2018
19.55
Il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani, Angela Schiralli ha assolto con formula piena l'insegnate 56enne andriese Filomena Cusmai accusata di maltrattamenti aggravati ai danni di alcuni suoi alunni di una classe della scuola elementare "Paolo Borsellino" di Andria.
Come si ricorderà, alla fine di maggio 2015 la maestra era finita agli arresti domiciliari per alcuni giorni; misura poi sostituita dal Giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Caserta (che aveva accolto la richiesta d'arresto del pubblico ministero Simona Merra) con la sospensione per un mese "dall'attività della funzione di docente presso le scuole pubbliche e private e da tutte le attività e servizi inerenti il predetto ufficio".
L'insegnate, difesa dall'avvocato Carmine Di Paola, ha sempre respinto le accuse ma per l'intero giudizio di primo grado la Cusmai è rimasta sospesa dall'attività lavorativa.
Il pm Merra aveva chiesto al Gup la condanna dell'insegnante e le parti civili – i genitori di 6 alunni - la condanna al risarcimento danni.
L'inchiesta partì dalla denuncia dei genitori di un bambino che al momento dell'arresto non era più suo alunno, essendosi trasferito in un'altra scuola primaria.
Come si ricorderà, alla fine di maggio 2015 la maestra era finita agli arresti domiciliari per alcuni giorni; misura poi sostituita dal Giudice per le indagini preliminari Maria Grazia Caserta (che aveva accolto la richiesta d'arresto del pubblico ministero Simona Merra) con la sospensione per un mese "dall'attività della funzione di docente presso le scuole pubbliche e private e da tutte le attività e servizi inerenti il predetto ufficio".
L'insegnate, difesa dall'avvocato Carmine Di Paola, ha sempre respinto le accuse ma per l'intero giudizio di primo grado la Cusmai è rimasta sospesa dall'attività lavorativa.
Il pm Merra aveva chiesto al Gup la condanna dell'insegnante e le parti civili – i genitori di 6 alunni - la condanna al risarcimento danni.
L'inchiesta partì dalla denuncia dei genitori di un bambino che al momento dell'arresto non era più suo alunno, essendosi trasferito in un'altra scuola primaria.