Assessore Vilella: “Nessuna riscossione dei tributi alla società Officine CST s.p.a.”
"Necessario non ingenerare falsi allarmismi"
giovedì 25 gennaio 2024
4.33
Con riferimento all'articolo apparso nei giorni scorsi su "La Gazzetta del Mezzogiorno" – pagina di Andria, a firma del giornalista Nico Aurora, l'assessore alla Trasparenza Pasquale Vilella ritiene necessario chiarire alcuni aspetti della vicenda oggetto di approfondimento.
«Il Comune non ha mai affidato la riscossione dei tributi alla società Officine CST s.p.a. né tanto meno ad essa sono stati affidati servizi da altri settori comunali. Piuttosto la società in questione è sicuramente creditrice del Comune di Andria in quanto ha rilevato crediti da fatture di Enel Energia s.p.a. relative a forniture di energia elettrica nel periodo 2016 - primo trimestre del 2017. Da una veloce ricostruzione documentale è emerso che già nel primo trimestre del 2019 il settore Patrimonio con l'Avvocatura Comunale aveva tentato un'ipotesi di transazione con la società creditrice. I tentativi non sortirono l'effetto sperato tant'è che la società istante ha ottenuto un primo decreto ingiuntivo che è diventato esecutivo. A tale provvedimento ha fatto seguito un ricorso per ottemperanza che è stato dichiarato improcedibile con sentenza del Tar Puglia n. 748/2020 (spese compensate). Solo nel 2023 le Officine CST hanno proposto un pignoramento mobiliare pendente presso il Tribunale di Venezia, in relazione al quale in questi giorni ci sarà l'udienza a cui l'Avvocatura del Comune di Andria parteciperà essendosi già costituita in giudizio nei tempi opportuni. Parallelamente Officine CST ha promosso il secondo ricorso per ottemperanza che viene richiamato nell'articolo citato, datato 12 gennaio 2024 il cui esito è stato notificato solo qualche giorno fa all'Ente.
La seconda inesattezza riportata nell'articolo del 24 gennaio riguarda la certezza che tale debito possa diventare un "debito fuori bilancio" in quanto, dalle prime verifiche documentali, è emersa la presenza di fatture impegnate e liquidate in attesa del mandato di pagamento.
Tanto era necessario ai fini di una corretta ricostruzione della vicenda per non ingenerare falsi allarmismi: ricordiamo infatti che il nostro è un Comune in stato di predissesto finanziario che sta cercando di risanare le proprie economie applicando un piano pluriennale di riequilibrio sotto il controllo continuo della Corte dei Conti. Sicuramente un'informazione corretta è stata riportata nella conclusione dell'articolo, quando si fa riferimento al notevolissimo sforzo che l'Amministrazione Bruno sta compiendo nel cercare di riportare nel più breve tempo possibile in sesto le finanze comunali. Tant'è che sia la posizione debitoria sia il disavanzo dell'ente si stanno riducendo».
«Il Comune non ha mai affidato la riscossione dei tributi alla società Officine CST s.p.a. né tanto meno ad essa sono stati affidati servizi da altri settori comunali. Piuttosto la società in questione è sicuramente creditrice del Comune di Andria in quanto ha rilevato crediti da fatture di Enel Energia s.p.a. relative a forniture di energia elettrica nel periodo 2016 - primo trimestre del 2017. Da una veloce ricostruzione documentale è emerso che già nel primo trimestre del 2019 il settore Patrimonio con l'Avvocatura Comunale aveva tentato un'ipotesi di transazione con la società creditrice. I tentativi non sortirono l'effetto sperato tant'è che la società istante ha ottenuto un primo decreto ingiuntivo che è diventato esecutivo. A tale provvedimento ha fatto seguito un ricorso per ottemperanza che è stato dichiarato improcedibile con sentenza del Tar Puglia n. 748/2020 (spese compensate). Solo nel 2023 le Officine CST hanno proposto un pignoramento mobiliare pendente presso il Tribunale di Venezia, in relazione al quale in questi giorni ci sarà l'udienza a cui l'Avvocatura del Comune di Andria parteciperà essendosi già costituita in giudizio nei tempi opportuni. Parallelamente Officine CST ha promosso il secondo ricorso per ottemperanza che viene richiamato nell'articolo citato, datato 12 gennaio 2024 il cui esito è stato notificato solo qualche giorno fa all'Ente.
La seconda inesattezza riportata nell'articolo del 24 gennaio riguarda la certezza che tale debito possa diventare un "debito fuori bilancio" in quanto, dalle prime verifiche documentali, è emersa la presenza di fatture impegnate e liquidate in attesa del mandato di pagamento.
Tanto era necessario ai fini di una corretta ricostruzione della vicenda per non ingenerare falsi allarmismi: ricordiamo infatti che il nostro è un Comune in stato di predissesto finanziario che sta cercando di risanare le proprie economie applicando un piano pluriennale di riequilibrio sotto il controllo continuo della Corte dei Conti. Sicuramente un'informazione corretta è stata riportata nella conclusione dell'articolo, quando si fa riferimento al notevolissimo sforzo che l'Amministrazione Bruno sta compiendo nel cercare di riportare nel più breve tempo possibile in sesto le finanze comunali. Tant'è che sia la posizione debitoria sia il disavanzo dell'ente si stanno riducendo».