Assembramenti nella Villa Comunale: inizio disastroso per la Fase 2 ad Andria
Tanta gente in giro e gruppi di giovani riuniti come ai bei tempi: così rischiamo di vanificare tutto
mercoledì 6 maggio 2020
07.00
Sono passati solo due giorni dall'inizio della così detta "Fase 2" e sembra di essere tornati alla completa normalità, dimenticandoci che l'emergenza Coronavirus è ancora in corso e ignorando il divieto di assembramenti. Tanta gente a passeggio per le vie principali di Andria e gruppi di persone, soprattutto giovani, che popolano la Villa Comunale, seduti in cerchio sul prato in gruppi da quattro o più numerosi sui muretti del viale adiacente all'ingresso. Un pericoloso "via libera", appena sono trascorse 48 ore dalla nuova fase dell'emergenza sanitaria nazionale: come se non aspettassimo altro, uscire e lasciarci tutto alle spalle. Le belle giornate non hanno tardato ad arrivare e, con la fine del lockdown, sono in tanti ad averne approfittato per riacquistare una libertà totale che, purtroppo, ancora non abbiamo: il virus è ancora tra noi, e per diversi mesi ci resterà fino a quando la comunità scientifica non avrà trovato un vaccino o una cura appropriata.
Perciò lo diciamo senza giri di parole: se non dimostriamo senso di responsabilità rispettando le indicazioni del Governo, c'è il serio rischio che si possa chiudere tutto di nuovo. La cosiddetta "Fase 2", lo ricordiamo, non costituisce in nessun modo un ritorno alla vita normale: si può uscire solo per motivi di lavoro, salute e per le necessità della vita familiare. Il nuovo Dpcm, emanato il 26 aprile, ha concesso in più la possibilità di fare visita ai congiunti (parenti stretti e fino al sesto grado), compresi fidanzati e fidanzate, fermo restando l'obbligo di indossare la mascherina e rispettando la distanza interpersonale di un metro. Inoltre, il Governo ha concesso la riapertura di parchi, ville e giardini pubblici, con la possibilità di fare passeggiate ma rispettando la distanza di sicurezza fra le persone. Ciò significa che è vietato creare assembramenti: ad Andria è evidente, invece, che molti cittadini non hanno compreso questo concetto, visti i gruppi e gruppetti che hanno impiegato pochissimo tempo a ricostituirsi. Per non parlare di coloro che escono senza mascherina, un dispositivo di sicurezza che in questo momento deve essere obbligatorio per tutti.
Non possiamo permetterci di vanificare gli sforzi di tutti: i sacrifici delle nostre famiglie, le decisioni delle istituzioni (alcune difficili da accettare, ma necessarie), il duro lavoro degli operatori sanitari nella lotta contro il Covid negli ospedali, l'impegno di associazioni e volontari che portano beni di prima necessità e una parola di conforto alle famiglie in difficoltà e a tutti coloro che vivono in solitudine. I nostri comportamenti irresponsabili possono gravare sulle vite di tantissimi concittadini: pensiamo ai titolari di attività commerciali e agli ambulanti, in grande difficoltà economica e la maggior parte dei quali non ha ancora potuto riaprire i battenti: che cosa accadrebbe se i contagi tornassero a crescere e il Governo decidesse di imporre un nuovo, inevitabile lockdown? Sarebbe una mazzata per le nostre famiglie, che certamente non se la passano bene in questo periodo. Ecco perchè è necessario da parte nostra, come comunità andriese, un rinnovato senso di giudizio e accortezza. In questi due mesi circa di "blocco totale" abbiamo dimostrato di essere responsabili comprendendo la necessità di restare a casa: strade completamente vuote nelle ore serali e nessun tipo di assembramento, se non quelli creatisi per situazioni di ordinaria necessità (ma pur sempre controllati, meglio definiti come aggregazioni) davanti a supermercati, banche e uffici postali.
Comprendiamo la voglia di godersi queste giornate soleggiate all'aria aperta, di incontrare i propri amici dopo tanto tempo, di tornare alla quotidianità: ci arriveremo, presto o tardi dipende solo da noi. Prima che siano le istituzioni ad intervenire per ristabilire l'ordine, imponendo necessarie restrizioni, facciamo appello alla responsabilità di tutta la cittadinanza: solo così ne usciremo.
Perciò lo diciamo senza giri di parole: se non dimostriamo senso di responsabilità rispettando le indicazioni del Governo, c'è il serio rischio che si possa chiudere tutto di nuovo. La cosiddetta "Fase 2", lo ricordiamo, non costituisce in nessun modo un ritorno alla vita normale: si può uscire solo per motivi di lavoro, salute e per le necessità della vita familiare. Il nuovo Dpcm, emanato il 26 aprile, ha concesso in più la possibilità di fare visita ai congiunti (parenti stretti e fino al sesto grado), compresi fidanzati e fidanzate, fermo restando l'obbligo di indossare la mascherina e rispettando la distanza interpersonale di un metro. Inoltre, il Governo ha concesso la riapertura di parchi, ville e giardini pubblici, con la possibilità di fare passeggiate ma rispettando la distanza di sicurezza fra le persone. Ciò significa che è vietato creare assembramenti: ad Andria è evidente, invece, che molti cittadini non hanno compreso questo concetto, visti i gruppi e gruppetti che hanno impiegato pochissimo tempo a ricostituirsi. Per non parlare di coloro che escono senza mascherina, un dispositivo di sicurezza che in questo momento deve essere obbligatorio per tutti.
Non possiamo permetterci di vanificare gli sforzi di tutti: i sacrifici delle nostre famiglie, le decisioni delle istituzioni (alcune difficili da accettare, ma necessarie), il duro lavoro degli operatori sanitari nella lotta contro il Covid negli ospedali, l'impegno di associazioni e volontari che portano beni di prima necessità e una parola di conforto alle famiglie in difficoltà e a tutti coloro che vivono in solitudine. I nostri comportamenti irresponsabili possono gravare sulle vite di tantissimi concittadini: pensiamo ai titolari di attività commerciali e agli ambulanti, in grande difficoltà economica e la maggior parte dei quali non ha ancora potuto riaprire i battenti: che cosa accadrebbe se i contagi tornassero a crescere e il Governo decidesse di imporre un nuovo, inevitabile lockdown? Sarebbe una mazzata per le nostre famiglie, che certamente non se la passano bene in questo periodo. Ecco perchè è necessario da parte nostra, come comunità andriese, un rinnovato senso di giudizio e accortezza. In questi due mesi circa di "blocco totale" abbiamo dimostrato di essere responsabili comprendendo la necessità di restare a casa: strade completamente vuote nelle ore serali e nessun tipo di assembramento, se non quelli creatisi per situazioni di ordinaria necessità (ma pur sempre controllati, meglio definiti come aggregazioni) davanti a supermercati, banche e uffici postali.
Comprendiamo la voglia di godersi queste giornate soleggiate all'aria aperta, di incontrare i propri amici dopo tanto tempo, di tornare alla quotidianità: ci arriveremo, presto o tardi dipende solo da noi. Prima che siano le istituzioni ad intervenire per ristabilire l'ordine, imponendo necessarie restrizioni, facciamo appello alla responsabilità di tutta la cittadinanza: solo così ne usciremo.