Ass."Scuola è Vita": «Vaccino per bambini 5-11 anni? Attendere non è comportamento scellerato»
La nota del presidente Pietro Lamorte: «Siamo qui a dare voce alle preoccupazioni di tanti genitori»
martedì 14 dicembre 2021
In merito alla campagna vaccinale che dal prossimo 16 dicembre interesserà i bambini dai 5 agli 11 anni, è intervenuta l'associazione andriese "Scuola è Vita" nella persona del presidente Pietro Lamorte nella nota che segue.
«Abbiamo davanti un poster di immagini raccapriccianti, tutti che corrono alla ricerca della cornice migliore per appenderlo sopra la testa del bimbo che dorme, ignaro di tutto. I bambini devono vaccinarsi senza se e senza ma. Il generale Figliuolo che lancia l'assalto vaccinale al mondo dei bambini da 5 a 11 anni, con le prime 1,5 milioni di dosi di vaccino disponibili dal 16 dicembre, la Federazione Italiana medici pediatra che scrive una lettera aperta per convincere i genitori a vaccinare i figli in pericolo, il governatore Emiliano che trasforma le scuole in hub vaccinali per non dare scampo ai genitori dubbiosi, la Asl Bari che propaganda la vaccinazione dei bambini intervistando un dodicenne per farne un testimonial inconsapevole. Tutto senza vergogna alcuna. Tutto senza freni, come se "primum non nocere" fosse un capriccio di qualche no vax da esibire post mortem nel mainstream. La nostra associazione ha deciso, invece, di strappare questo increscioso poster, facendo cadere così una pioggia di coriandoli sopra questo carnevale impazzito, dove prima o poi dovranno cadere anche le maschere, oltre alle mascherine.
Partiamo da una dichiarazione dei giorni scorsi di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, a proposito del parere di approvazione datato 1 dicembre 2021 della Cts dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) sul vaccino per i bambini da 5 a 11 anni. "Perché non attendere? Perché non seguire le stesse indicazioni che vengono pubblicate sul sito dell'Aifa per la registrazione sicura di un farmaco? Perché saltare gli studi su tollerabilità ed efficacia sulla dose ottimale? L'unico lavoro pubblicato sulla sperimentazione per questo vaccino dei bambini in quella fascia di età parla di circa 3.000 soggetti, una significatività irrisoria. Se ciò si mandasse a riviste serie come Lancet o Nature, verrebbe rifiutato perché non valido". Il nostro dubbio è legittimo, almeno quanto lo è questo infinito stato di emergenza: ma davvero la procedura di urgenza di approvazione del vaccino, quella che aveva motivo di esistere nella sua eccezionalità quando si dovevano salvare le vite a forte rischio di anziani, immunodepressi e di tutti i soggetti fragili con patologie preesistenti e concomitanti, è la stessa procedura ancora in vigore per autorizzare la vaccinazione dei bambini che quasi mai si ammalano gravemente grazie alla loro immunità innata? Inaudito ma vero, tutto scritto a chiare lettere nel documento dell'Aifa.
Riportiamo i 3 punti più emblematici di questa folle corsa contro il tempo, per una urgenza che non c'è.
1. L'unico studio registrativo che riguarda 3.100 bambini vaccinati, "non ha evidenziato eventi avversi correlati al vaccino almeno nel follow up a breve termine attualmente disponibile". Non abbiamo letto male, è scritto proprio così "almeno nel follow up a breve termine attualmente disponibile".
2. In assenza di altri studi, a supporto della sicurezza del vaccino, si considerano i dati di farmacovigilanza relativi ai circa 3.300.000 bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti "ancorché riguardanti un periodo di osservazione di breve durata, in media di 16 giorni". Non abbiamo letto male, è proprio così, una osservazione di soli 16 giorni.
3. Tra i benefici della vaccinazione, infine, l'Agenzia Italiana del Farmaco, che dovrebbe occuparsi solo di efficacia e sicurezza, come fosse un organo politico governativo straparla di "possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi" e poi di "protezione anche per i soggetti più fragili soprattutto se conviventi con i bambini". Proprio quei soggetti, tra l'altro, che dovrebbero avere già fatto la terza dose che li protegge da ogni forma grave.
Siamo qui a dare voce alle preoccupazioni di tanti genitori, di tutti quelli che vivono lo smarrimento nella solitudine, con il timore di esternare i propri dubbi in un momento storico che relega il dubbioso nel ghetto dell'eversivo, dell'irresponsabile e persino del matto. Attendere e prendersi tutto il tempo per una riflessione più ampia, prima di vaccinare il proprio figlio, non è affatto un comportamento scellerato, è un grade ed audace atto di amore verso il mondo dei bambini, che non può e non deve essere un mondo di cavie o di eroi».
«Abbiamo davanti un poster di immagini raccapriccianti, tutti che corrono alla ricerca della cornice migliore per appenderlo sopra la testa del bimbo che dorme, ignaro di tutto. I bambini devono vaccinarsi senza se e senza ma. Il generale Figliuolo che lancia l'assalto vaccinale al mondo dei bambini da 5 a 11 anni, con le prime 1,5 milioni di dosi di vaccino disponibili dal 16 dicembre, la Federazione Italiana medici pediatra che scrive una lettera aperta per convincere i genitori a vaccinare i figli in pericolo, il governatore Emiliano che trasforma le scuole in hub vaccinali per non dare scampo ai genitori dubbiosi, la Asl Bari che propaganda la vaccinazione dei bambini intervistando un dodicenne per farne un testimonial inconsapevole. Tutto senza vergogna alcuna. Tutto senza freni, come se "primum non nocere" fosse un capriccio di qualche no vax da esibire post mortem nel mainstream. La nostra associazione ha deciso, invece, di strappare questo increscioso poster, facendo cadere così una pioggia di coriandoli sopra questo carnevale impazzito, dove prima o poi dovranno cadere anche le maschere, oltre alle mascherine.
Partiamo da una dichiarazione dei giorni scorsi di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, a proposito del parere di approvazione datato 1 dicembre 2021 della Cts dell'Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) sul vaccino per i bambini da 5 a 11 anni. "Perché non attendere? Perché non seguire le stesse indicazioni che vengono pubblicate sul sito dell'Aifa per la registrazione sicura di un farmaco? Perché saltare gli studi su tollerabilità ed efficacia sulla dose ottimale? L'unico lavoro pubblicato sulla sperimentazione per questo vaccino dei bambini in quella fascia di età parla di circa 3.000 soggetti, una significatività irrisoria. Se ciò si mandasse a riviste serie come Lancet o Nature, verrebbe rifiutato perché non valido". Il nostro dubbio è legittimo, almeno quanto lo è questo infinito stato di emergenza: ma davvero la procedura di urgenza di approvazione del vaccino, quella che aveva motivo di esistere nella sua eccezionalità quando si dovevano salvare le vite a forte rischio di anziani, immunodepressi e di tutti i soggetti fragili con patologie preesistenti e concomitanti, è la stessa procedura ancora in vigore per autorizzare la vaccinazione dei bambini che quasi mai si ammalano gravemente grazie alla loro immunità innata? Inaudito ma vero, tutto scritto a chiare lettere nel documento dell'Aifa.
Riportiamo i 3 punti più emblematici di questa folle corsa contro il tempo, per una urgenza che non c'è.
1. L'unico studio registrativo che riguarda 3.100 bambini vaccinati, "non ha evidenziato eventi avversi correlati al vaccino almeno nel follow up a breve termine attualmente disponibile". Non abbiamo letto male, è scritto proprio così "almeno nel follow up a breve termine attualmente disponibile".
2. In assenza di altri studi, a supporto della sicurezza del vaccino, si considerano i dati di farmacovigilanza relativi ai circa 3.300.000 bambini di 5-11 anni già vaccinati negli Stati Uniti "ancorché riguardanti un periodo di osservazione di breve durata, in media di 16 giorni". Non abbiamo letto male, è proprio così, una osservazione di soli 16 giorni.
3. Tra i benefici della vaccinazione, infine, l'Agenzia Italiana del Farmaco, che dovrebbe occuparsi solo di efficacia e sicurezza, come fosse un organo politico governativo straparla di "possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi" e poi di "protezione anche per i soggetti più fragili soprattutto se conviventi con i bambini". Proprio quei soggetti, tra l'altro, che dovrebbero avere già fatto la terza dose che li protegge da ogni forma grave.
Siamo qui a dare voce alle preoccupazioni di tanti genitori, di tutti quelli che vivono lo smarrimento nella solitudine, con il timore di esternare i propri dubbi in un momento storico che relega il dubbioso nel ghetto dell'eversivo, dell'irresponsabile e persino del matto. Attendere e prendersi tutto il tempo per una riflessione più ampia, prima di vaccinare il proprio figlio, non è affatto un comportamento scellerato, è un grade ed audace atto di amore verso il mondo dei bambini, che non può e non deve essere un mondo di cavie o di eroi».