"Aspettando giustizia", la storia vera dei fidanzati di Policoro

Angelo Jannone, scrittore andriese, ha presentato il suo ultimo lavoro

martedì 9 giugno 2015
A cura di Stefano Massaro
"Aspettando giustizia", edito da Secop Edizioni, è il titolo dell'ultimo lavoro dello scrittore andriese Angelo Jannone ex investigatore dei ROS dei Carabinieri e per lunghi anni a Caltanissetta alla caccia di Totò Riina al fianco di Giovanni Falcone. Ma "Aspettando giustizia" è uno di quei libri che fa riflettere e che punta a raccontare una storia vera che è tra i tanti misteri della giustizia italiana. Il romanzo si basa su quello che fu il ritrovamento dei "fidanzatini di Policoro", morti nel 1988 per cause, difatto, ancora ignote. Il caso fu liquidato come un incidente, in particolare morte per folgorazione, visto che i cadaveri di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, furono ritrovati all'interno della vasca nel bagno della ragazza poco più che ventenne. La presentazione del volume è stata particolarmente partecipata e coinvolgente nella giornata di domenica scorsa all'interno dello spazio eventi della Libreria 2000 di Andria ed ha visto la presenza, oltre che dello scrittore andriese, anche della mamma di Luca Orioli che da 27 anni combatte per avere giustizia e per scoprire la verità sulla morte del figlio.

«Non amo i libri d'inchiesta perchè spesso sono le brutte copie dei fascicoli processuali - ha detto Angelo Jannone - Solo attraverso lo stile del romanzo si può ottenere lo scopo principale di questo libro che è far conoscere la storia di Luca e Marirosa al grande pubblico. Questa vicenda merita di esser riaperta anche perchè è davvero un caso giudiziario nel quale si sono commesse tutte le aberrazioni possibili che potessero accadere». La storia narra di errori, omissioni e falsificazioni: «La decisione di inquirenti e magistrati dell'epoca fu affrettata - ha detto Jannone - Soltanto nel 1994 arriva a Policoro un capitano dei Carabinieri particolarmente tenace e con una squadra di militari particolarmente bravi. Loro dimostrarono la falsificazioni di una serie di perizie. Di lì sia apre la storia vera di questo libro e cioè la "non inchiesta", perchè difatto ogni tentativo di portare avanti l'inchiesta fu ostacolata. Quale sia la ragione il lettore la può intuire e lascio al lettore la conclusione. L'unico fatto certo è dato dalla riesumazione dei cadaveri che arriva nel 1996, dopo una vera e propria guerra tra procura di Matera e Carabinieri di Policoro. Un luminare effettuò l'autopsia che stabilì che i ragazzi erano stati uccisi. Nonostante questo il tutto porta ad una "non indagine" esercitata con degli stratagemmi che hanno del vergognoso».

Particolarmente toccante anche la testimonianza di Olimpia Fuina, mamma di Luca, che da 27 anni attende senza conclusione una risposta a quanto accaduto: «Sto perseverando perchè credo molto nel trionfo della verità e della giustizia e perchè credo molto anche negli uomini ed in Dio, e che la forza che ogni mamma ha - ha detto Olimpia Fuina - Io non riesco a comprendere come mai tante menti di mamme e padri si accaniscano contro una mamma e le tolgano la verità, la produzione di testimonianze false e prove, nessuno ha preso questo in considerazione». In chiusura Angelo Jannone ha parlato anche della sua esperienza da scrittore giunta dopo i molti anni da investigatore in prima linea contro la criminalità organizzata: «Io dico sempre forse con un pizzico di presunzione - ha detto Jannone - che è molto più facile che uno "sbirro" possa scrivere storie come questa che non il contrario, avendo vissuto in prima linea il lavoro di indagine riesco a fotografare passaggi che uno scrittore qualunque non può cogliere. Aspetti come l'umanità che si instaura con la vittima ma anche per esempio con il mafioso».