Arte, prorogata al 27 maggio la mostra dell'architetto Sellitri
"Cartoni di-segni e disegni di architettura e altro" allestita presso Sant'Agostino
venerdì 19 maggio 2017
È stata prorogata fino al 27 maggio la mostra dell'architetto Riccardo Sellitri "Cartoni di-segni e disegni di architettura e altro", allestita negli spazi del salone parrocchiale della Chiesa di Sant'Agostino ad Andria, con ingresso da Vvia Orsini. L'antologica, inaugurata il 23 aprile scorso, ospita per la prima volta 70 opere selezionate nella sua pluridecennale produzione artistica di Sellitri.
"Si tratta, infatti, di vere e proprie rappresentazioni di rara sensibilità artistica - si legge nel depliant - quali confluiscono storia e quotidiano, vissuti personali e familiari, contemplazioni e studi, sguardi sul passato e proiezioni della fantasia, scenari urbani e vedute naturalistiche. Dappertutto però emerge perentorio il senso del sacro, del divino, del religioso, del mistico, del liturgico e anche della devozione popolare.
Dunque, cartoni, guai a chiamarli quadri! Come quelli preparatori che nel Rinascimento venivano utilizzati poi per eseguire gli affreschi. Il termine quindi si dimostra veramente appropriato collocando le opere in un preciso ambito culturale e formale, quello della rigorosa lezione classica, da Leonardo al Barocco.
La relazione trascendente/immanente è raffigurata con segni e colori ispirati alla tradizione estetica della iconografia sacra. I colori utilizzati per i 'cartoni' spesso sono attinti dal caffè restante nella tazzina, le forme date da un limone tagliato, i fondi della caffettiera conferiscono matericità ai substrati. Gli ori, i rossi, i blu alternati e contigui alla gamma cromatica degli ocra e delle terre bruciate, dei verdi e dei grigi, narrano in formidabile sintesi il percorso dell'umanità peritura per giungere, tramite l'elevazione spirituale e la contemplazione mistica - ma anche attraverso la sofferenza e il martirio - al soprasensibile e al premio salvifico dell'eternità.
Ecco allora che le madonne sono il più delle volte maternità e le maternità inserti fotografici di vita familiare; i rosoni irradiano luce perché ad illuminarli vi sono il volto del Cristo sindonico e il corpo di Cristo trionfante ma anche i centrini di pizzo della nonna; i crocifissi hanno il capo spezzato per le angherie subite dalla soldataglia romana e, forse, per il giogo del dolore e dell'afflizione che sovrasta l'umanità; Padre Pio ormai è scevro del retaggio della corporeità e si staglia serafico nel candore della santità. L'esposizione si chiude simbolicamente con la croce pettorale della suprema autorità diocesana. Un segno, un auspicio, un programma. Le chiese, abbracciate significativamente dalla croce, sono tutte quelle della Diocesi. Esse possiedono in molti casi un elevato valore artistico ma tutte vanno restituite al popolo di Dio come opere concepite per trasmettere la conoscenza della Verità".
La mostra resterà aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 21; sabato e domenica dalle 18 alle 21.
"Si tratta, infatti, di vere e proprie rappresentazioni di rara sensibilità artistica - si legge nel depliant - quali confluiscono storia e quotidiano, vissuti personali e familiari, contemplazioni e studi, sguardi sul passato e proiezioni della fantasia, scenari urbani e vedute naturalistiche. Dappertutto però emerge perentorio il senso del sacro, del divino, del religioso, del mistico, del liturgico e anche della devozione popolare.
Dunque, cartoni, guai a chiamarli quadri! Come quelli preparatori che nel Rinascimento venivano utilizzati poi per eseguire gli affreschi. Il termine quindi si dimostra veramente appropriato collocando le opere in un preciso ambito culturale e formale, quello della rigorosa lezione classica, da Leonardo al Barocco.
La relazione trascendente/immanente è raffigurata con segni e colori ispirati alla tradizione estetica della iconografia sacra. I colori utilizzati per i 'cartoni' spesso sono attinti dal caffè restante nella tazzina, le forme date da un limone tagliato, i fondi della caffettiera conferiscono matericità ai substrati. Gli ori, i rossi, i blu alternati e contigui alla gamma cromatica degli ocra e delle terre bruciate, dei verdi e dei grigi, narrano in formidabile sintesi il percorso dell'umanità peritura per giungere, tramite l'elevazione spirituale e la contemplazione mistica - ma anche attraverso la sofferenza e il martirio - al soprasensibile e al premio salvifico dell'eternità.
Ecco allora che le madonne sono il più delle volte maternità e le maternità inserti fotografici di vita familiare; i rosoni irradiano luce perché ad illuminarli vi sono il volto del Cristo sindonico e il corpo di Cristo trionfante ma anche i centrini di pizzo della nonna; i crocifissi hanno il capo spezzato per le angherie subite dalla soldataglia romana e, forse, per il giogo del dolore e dell'afflizione che sovrasta l'umanità; Padre Pio ormai è scevro del retaggio della corporeità e si staglia serafico nel candore della santità. L'esposizione si chiude simbolicamente con la croce pettorale della suprema autorità diocesana. Un segno, un auspicio, un programma. Le chiese, abbracciate significativamente dalla croce, sono tutte quelle della Diocesi. Esse possiedono in molti casi un elevato valore artistico ma tutte vanno restituite al popolo di Dio come opere concepite per trasmettere la conoscenza della Verità".
La mostra resterà aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 21; sabato e domenica dalle 18 alle 21.