Arsenale sequestrato ad Andria, in carcere il proprietario della villa

L'uomo risponde di detenzione di armi comuni da sparo e armi da guerra, esplosivi e ricettazione

venerdì 30 aprile 2021 13.54
C'è un arresto a seguito del ritrovamento dell'arsenale ad Andria. Si trova attualmente nel carcere di Trani l'imprenditore andriese, 66enne incensurato, T.A., proprietario della villa dove ieri la Squadra mobile della Questura di Bari ha scoperto un arsenale con armi da guerra durante una perquisizione disposta dalla Dda di Lecce. L'uomo risponde di detenzione di armi comuni da sparo e armi da guerra, esplosivi e ricettazione. La notizia è riportata dall'Ansa.

L'arsenale, sottoposto a sequestro, è composto da 65 fucili mitragliatori d'assalto (Uzi, Kalashnikov AK 47, M12, AR15), 33 fucili (tra cui carabine di precisione), 99 pistole, mine anticarro, bombe a mano, circa 300 detonatori e 10 silenziatori per pistole. Le armi erano nascoste in una botola sigillata con una grata di ferro, ricavata al di sotto di una dependance sul retro della villa. Le operazioni di rinvenimento e catalogazione delle armi sono durate circa 24 ore, da ieri mattina fino all'alba di oggi e vi hanno lavorati agenti della Squadra mobile di Bari con l'ausilio di unità cinofile, artificieri e Polizia scientifica di Roma e Bari. L'arresto in flagranza dell'imprenditore agricolo è stato firmato dalla Procura di Trani.

L'arsenale «ad una prima valutazione potrebbe verosimilmente rappresentare ad oggi il più importante sequestro di armi mai effettuato nel paese».
Lo aveva scritto il procuratore della Repubblica di Lecce, Leonardo Leone de Castris, in una nota nella quale rivolge un «sentito plauso" agli agenti della Squadra Mobile di Bari «per la grande professionalità dimostrata nella complessa indagine».

Da indiscrezioni, la scoperta deriva da un filone di indagini relativo all'arresto dell'ex GIP di Bari, il magistrato Giuseppe De Benedictis, in carcere a Lecce dalla scorso 24 aprile con l'accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari, assieme al penalista barese Giancarlo Chiariello.